Ero con le ragazze a casa di Marta e non facevano altro che parlare dei giocatori di football.
- Ah Asy hai saputo di Mattew?-
-Mmm... No-
- Dicono che la biondina ha fatto le corna al tuo ex-
Scoppiai in una risata isterica.
- Se lo merita-
- La parte più bella è stata quando si è giustificato dicendo che loro..." Sono una coppia aperta"- disse Kat facendo le virgolette.
- L'unica cosa di aperto, sono le gambe della bionda. Quelle sono aperte 24 ore su 24-
Le nostre risate risuonavano per tutto il piano ed il fratello di Marta spuntò dalla porta.
- Ehi... E se eravamo nude?-
- Oh, sarebbe stato uno spettacolo F-E-N-O-M-E-N-A-L-E-
-Idiota- disse Marta lanciando un cuscino che finì sulla porta, chiusa dai buoni riflessi di Patrik.
Patrik ha tre anni in meno di noi ed è biondo con gli occhi verdi. Per il fisico, ci stava lavorando. Diceva che la palestra, l'avrebbe reso il più popolare della scuola.
- Ragazze? Perché non usciamo? Possiamo chiamare i ragazzi- disse Kat.
- Per me va bene- Marta con il telefono era persa nei suoi sogni, ma l'idea di uscire non le dispiaceva.
Chiamai i ragazzi che accettarono subito.
Eravamo da 10 minuti ferme in una panchina al parco e non c'era l'ombra dei ragazzi.
- Meno male che eravamo noi le ritardatarie-
Dopo 15 minuti di attesa finalmente arrivano con un new entry.
- Ciao e scusate il ritardo. Lui è... Andrea. Il capitano della squadra- disse John.
- Ciao....Marta, Ashley-
- Io sono Kat- disse con voce quasi sensuale. Me lo stava facendo apposta, ne ero certa.
- Ok vogliamo andare?- dissi infastidita da quella presenza inaspettata.
Marta e Kat non facevano altro che appiccicarsi ad Andrea e porgli mille domande. Io ero con i ragazzi qualche metro più avanti, sperando di divertirmi almeno un po' senza pensare che quelle, che definivo amiche fino a qualche minuto fa, erano delle grandi stronze.
- Ohhh... Ciambelleeee. Ne prendiamo una? Vi prego- i miei occhi sognanti guardavano i ragazzi cercando di convincerli.
- E va bene- dissero in coro.
Ci fermammo in una panchina a mangiare e qualcuno a pochi centimetri da me rideva di gusto.
- Cosa trovi di così divertente?-
- Hai lo zucchero appiccicato sul viso- Andrea ma non potevi guardare altrove?
"Quanto sei permalosa, è solo gentile"
- Dove? - dissi ascoltando la mia coscienza e cercando di essere giusto un poco gentile anche io.
- Qui- disse passandomi un dito vicino le labbra. Quel tocco era così.. Leggero e imbarazzante. Diamine, ma non poteva semplicemente dirmi il punto? Doveva anche avvicinarsi cosi? Senza preavviso? Questo ragazzo mi manderà fuori di testa.
- Prego- disse continuando a mangiare la sua ciambella.
Ovviamente le mie due " amiche" se la spassavano ridendo ed io mi sentivo soffocare anche se eravamo all'aria aperta.
- Ragazze? Domani c'è una festa e... "noi" ci andremo- disse Tomas divertito.
Il gruppo si muoveva sempre insieme quindi non potevamo di certo rifiutare.
- Capitano?- disse Daniel.
- Em... Ci sto- disse guardandomi.
Amico hai capito male. Non ci sono chance.
Si era fatto tardi e ci incamminammo verso l'auto di Andrea.
- Io torno a piedi ragazzi. Ci vediamo domani- dico alzando una mano.
- C'è poste per tutti. Vieni con noi- disse Andrea per essere "gentile".
- Ma...-
- Ho portato l'audi- disse sventolando le sue chiavi.
Dopo le prediche di tutti accettai e ci trovammo davanti all'audi A6 C6 grigia.
Ci stringemmo più che potevamo e partimmo verso casa di John, poi di Tomas, Kat, Marta e Daniel.
Bene ero nei guai.
-Ciao Daniel a domani- e grazie ragazzi per avermi teso una trappola.
Rimasi immobile accanto a lui senza dire una parola e guardando le case che ci passavano intorno. Anche se potevamo arrivare in poco tempo a casa, lui sembrava di voler perdere tempo. Ok Asy ti stai facendo solo dei stupidi film mentali.
-Ti porto a casa o vuoi farti un giro?-
-Preferisco tornare a casa- dico con la mia solita arroganza.
Si gira lentamente a guardarmi sconvolto ed accelera in modo brusco. Finalmente siamo davanti casa mia e mi blocca da un polso. Faccio una smorfia per il dolore e lui lentamente mi sposta la maglia.
- Sono i segni dell'altra sera vero?-
Mi limito a fare un cenno con la testa e lui stringe il pugno.
- Senti Ashley, non so perché hai tutto quest'astio nei miei confronti. Sono intervenuto quella sera perché non volevo che ti succedesse nulla. Ricominciamo da capo?-
Ero senza parole e non potevo continuare a dargli colpe che non aveva. L'unico colpevole in questa storia era Mattew e con lui dovevo prendermela.
- Piacere Andrea- disse porgendo una mano verso di me.
Il mio viso si rilassò e l'estremità delle labbra si aprirono lasciando un sorriso di approvazione a quel gesto.
-Io sono Ashley ma puoi chiamarmi Asy- dico ricambiando la stretta di mano.
-Ci vediamo domani a scuola allora- si avvicina lasciandomi un bacio sulla guancia ed esco per raggiungere il portone di casa.
-Asy? - disse uscendo dall'auto -Buonanotte-
-Notte Andrea e grazie-
Entro in casa ed ero eccitata. Non mi sarei mai aspettata che si comportasse così con me.
''Sbaglio o stai accantonando la tua promessa?''
Oh, assolutamente no. Rimarrò single fino a fine anno. Garantito.
'' So cosa ti frulla per la testa, quindi non puoi mentirmi ''
Maledetta coscienza.
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Lo sbaglio più bello sei stato tu
RomanceAshley Watson è una ragazza di 17 anni. Il suo ultimo boyfriend la piantò bruscamente, sostenendo di essere andato a letto con un altra. In lacrime con la sua migliore amica Marta fece una promessa. Avrebbe pensato solo a godersi l'ultimo anno di sc...