I giorni passavano e tutto sembrava troppo tranquillo. Andrea ormai si era trasferito a casa mia con la scusa che doveva proteggermi da Jack o da qualsiasi essere umano di sesso opposto al mio ed io ho accettato senza obiettare.
Il sole ancora non era sorto ma avevo una brutta sensazione. Mi alzo senza svegliare il mio adorato ragazzo dalla chioma spettinata e il viso da perdere il fiato e corro in cucina.
Dopo aver frugato in ogni piccolo spazio mi accorgo di non avere nulla da sgranocchiare e decido di fare una pazzia, uscire ancora con il buio e raggiungere il primo Bar nelle vicinanze. Il mio vestiario non era dei migliori, un leggins ed una maglietta che a malapena arriva sopra il sedere.
Spero solo che al mio ritorno Andre dorma beatamente sul letto o mi avrebbe rinchiusa in casa a vita.
Scendo le scale e uscita di casa inizio a camminare a passo lento lungo la via. Dei passi mi fanno raggelare il cuore e mi fermo di colpo girandomi improvvisamente.
-Chi c'e'? - forse come domanda non è delle migliori, se voleva dirmi chi fosse probabilmente si faceva vedere e non si nascondeva, ma provarci non costa nulla.
La risposta non arrivò ed io continuai nella mia missione ''Raggiungiamo il Bar più vicino''.
Un suono assordante seguito da un - Ahi-
Decido di tornare indietro con il mio coraggio apparente e trovo Jack.
-Cosa fai mi segui adesso?-
-E' troppo tempo che non ti seguo- cerca di alzarsi ma cade per terra ed inizia a ridere.
-Ma ti sei visto? Non reggi in piedi-
- Bellezza ci vedo anzi... potremmo andare a casa mia. Casa libera- mi schiaccia l'occhio e decido di continuare per la mia strada prima che perda la pazienza.
-No no, dove credi di andare? Devi darmi una mano-
-Non DEVO niente... Bey bey- faccio un cenno con la mano e continuo per la mia strada.
Al Bar c'erano dei gruppi di ragazzi che bevevano un caffè per far passare la sbornia della sera prima e io prendo il mio bel vassoio con cornetti, canne e bomboloni con due caffè macchiati.
Soddisfatta torno a casa e Andrea stava ancora dormendo.
Il mio pensiero andò a Jack, l'avevo lasciato in mezzo alla strada senza la forza di reggersi in piedi. Mi dispiaceva in fondo. Se solo non avesse quel caratteraccio, sarebbe stato davvero una bella persona.
Era presto per svegliare il mio ragazzo che dorme beatamente e decido di tornare nello stesso punto d'incontro con Jack.
Anche se la mia coscienza mi dice che sto facendo la cosa sbagliata, il mio buon senso mi dice che probabilmente dovevo aiutare quel povero ragazzo o me ne sarei pentita a vita.
Arrivata non trovai nessuno. Dovevo semplicemente rimanere in casa, se la cava benissimo da solo un omone grande e grosso come lui.
-Buongiorno- Andrea in slip scende le scale e si siede in cucina.
-Giorno- lo bacio e inizio ad uscire la colazione.
-Dove sei stata?-
- A comprare qualcosa da mangiare, dobbiamo fare la spesa o domani sarò costretta ad uscire di nuovo per placare la fame-
- Mmmm...ok- gira lo zucchero nel caffè e sembrava molto pensieroso.
-Ehi? cosa succede? Tutto bene?-
- Oh alla grande, preparati che raggiungiamo i ragazzi-
- Dove?-
- In spiaggia, oggi facciamo sega-
STAI LEGGENDO
Lo sbaglio più bello sei stato tu
RomanceAshley Watson è una ragazza di 17 anni. Il suo ultimo boyfriend la piantò bruscamente, sostenendo di essere andato a letto con un altra. In lacrime con la sua migliore amica Marta fece una promessa. Avrebbe pensato solo a godersi l'ultimo anno di sc...