Provocazioni

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ANDREA POV

Ci fermammo in un punto lontano dal resto dei ragazzi e non sapevo come iniziare quel discorso. Guardavo un punto fisso ma non c'erano parole a quello che era successo ad Asy. 

-Ehi amico? Cosa succede?- disse John.

- Si sei strano oggi. E' successo qualcosa?- disse Daniel

Tomas che era rimasto in silenzio disse -Non mi dire che tu e Asy -  incrociando le dita come per farmi capire che tra noi c'era stato qualcosa.

-Idiota!!- risposi dando un pugno sul braccio.

- Si vede a chilometri che ti piace e che tu piaci a lei- mi diede una pacca sulla spalla - e poi... siete arrivati insieme stamattina-

-Tomas? la vuoi finire di dire stronzate?- avevo cose più importanti di queste. 

La vita di Asy era in pericolo. Se non davamo una lezione a Mattew, probabilmente arriverà a toccarla di nuovo, e questo non lo posso permettere. 

- Amico rilassati. Se non è questo? di cosa devi parlarci?- 

Allora presi tutto il mio coraggio ed iniziai a spiegare la situazione.

- Ho scoperto perché Asy ieri non parlava a nessuno- spalancarono gli occhi e le orecchie come due zitelle pronte al pettegolezzo - Beh... lei è stata violentata-

- COSAAAA?- dissero in coro.

- Cazzo amico e chi è stato?- disse Daniel.

- Dobbiamo fargliela pagare maledizione- disse John.

- Ma perché non ci ha detto niente? Perché non ci ha chiamati? in fondo siamo i suoi migliori amici- 

Quella notizia aveva scatenato agitazione e probabilmente, appena avrebbero saputo chi ha causato il dispiacere di Asy, ne avrebbero dette di tutti i colori.

- Ehi, piano con le domande. Praticamente lei non voleva che lo sapessi neanche io. E' stato un errore ma sono contento di aver saputo chi fosse quello stronzo-

- Allora? chi cazzo è stato?- disse Daniel con un pugno chiuso.

- E' stato Mattew- dissi tutto in un fiato.

- Ma...- fecero un passo indietro come se gli fosse arrivato uno schiaffo in pieno viso.

- Siamo in un bel guaio- disse Tomas toccandosi la tempia.

- Per questo non voleva dirci niente; si è preoccupata del nostro posto in squadra-

- Cosa facciamo allora?- disse Daniel.

La campanella iniziò a suonare e tornammo dalle ragazze con quella domanda. ''Cosa facciamo allora?''. Dovevamo dare una bella lezione a Mattew e dovevamo farlo al più presto. 

Asy mi guardava preoccupata. Ma dovevo farlo. Non potevo lasciare tutto così. I ragazzi si buttarono tra le sue braccia cercando di fargli capire che loro ci sono e ci saranno sempre. Lei ricambiò l'affetto e i suoi occhi si riempirono di lacrime. Probabilmente, aveva capito di aver sbagliato a non dirci niente e tenersi il dolore tutto per se. Marta e Kat, ci guardavano e si guardavano.

-Cosa succede?- disse Marta.

- Perché tutto questo affetto?- disse Kat.

- E' suonata la campanella. Ci vediamo a mensa- dissi di fretta.

I ragazzi avevano saputo tutto perché mi dovevano aiutare, ma le ragazze lo dovevano sentire da Asy.

Le ore passavano velocemente e fortunatamente non avevo visto Mattew; fino a quando, chiesi alla prof di uscire e lo trovai a divorare una ragazza nel corridoio. Era così appiccicato che non riuscivo a capire chi fosse. L'unica cosa era, che se continuavano così, avrebbero finito per farlo nello sgabuzzino del bidello. 

Continuai a camminare senza fare molta attenzione a lui e senza pensare soprattutto a quello che ha fatto ad Asy. L'ora del pranzo era arrivata, ma io ed i ragazzi preferimmo trovare una soluzione. Eravamo in fondo alla classe e non facevano altro che chiedermi come stava Asy. 

- Ragazzi, lei sta bene. Diciamo. Ha lividi in tutto il corpo e sicuramente non è stato bello farsi violentare-

- Maledizione. Dovevamo accompagnarla a casa o ...- bloccai Daniel.

- Non dobbiamo parlare di cosa dovevamo fare. Dobbiamo pensare a cosa faremo- 

- Il problema è che se il coach scopre che torciamo un capello a Mattew, ci caccerà dalla squadra- disse John.

- Allora facciamo in modo che non scopra nulla. Sarà la sua parola contro la nostra-

- E cosa hai intenzione di fare?- disse Tomas.

- Ancora non lo so- avevo pensato molto a come vendicarla , ma forse la soluzione migliore era interpellare Asy.

- Parleremo con Asy- dissi alzandomi in piedi raggiungendo la porta. - Andiamo?- dissi chiamando quei tre.

Entrai a mensa e vidi qualcosa che non mi piaceva per niente. Mattew al nostro tavolo e a pochi centimetri dal viso di Asy. I ragazzi fecero uno scatto in avanti ma li bloccai.

- Faccio io- camminai tranquillamente. 

Il suo intento era, appropriarsi di lei e farci cacciare dalla squadra. Stavamo solo facendo il suo gioco. I ragazzi presero posto con un sorriso sul viso ed io mi avvicinai ad Asy bisbigliando un ''Vieni con me''. Lei provò ad alzarsi, ma lui la afferrò da un braccio. Stava seriamente mettendo alla prova la mia pazienza. 

- Scusa? Hai qualche problema se lei viene con me?- 

- In realtà si- disse alzandosi.

- Senti amico... Se stai cercando rogne, hai sbagliato persona-

Asy cercò di liberarsi ma lui stringeva sempre di più la presa. Era terrorizzata, si vedeva benissimo. Il suo atteggiamento ribelle in quel momento era scomparso. 

Dopo un cenno a lei ed un occhiataccia a lui, decisi di sedermi. Il mio caro Mattew non aveva contato una cosa, io ero il capitano della squadra, quindi avrebbe avuto solo delle ripercussioni nei suoi confronti con questo atteggiamento. 

La campanella suonò e lui mi provocava ancora prendendo Asy per braccio. Io mi avvicinai lentamente a lui.

- Mio caro, purtroppo per te, ti sei messo con la persona sbagliata. Buona giornata- dissi ridendo.

Decisi di andare dal coach per parlare della strategia di gioco e sugli allenamenti. 

- Ehi coach-

- Ehi capitano- 

Dopo aver parlato per un ora di come posizionare i miei compagni, cercai di aprire il discorso Mattew. 

- Coach? volevo mettervi a conoscenza dello stato mentale di Mattew. In questi giorni è distratto e si concentra poco, avrei pensato di aumentare le sue ore di allenamento. Tra una settimana abbiamo la partita e deve essere in forma-

- In realtà...- disse torturandosi il mento e cercando qualche pensiero archiviato nella sua testa. - l'ho notato anche io. Direi che è un ottima idea Davies-

Era fatta.







Lo sbaglio più bello sei stato tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora