Esco dall'auto con un brutto sentimento. Ho una fitta alquanto strana al petto, come timore che accada qualcosa. Ma cosa?
- Eccola!- urla mia madre davanti alla porta.
Dopo pochi secondi compare mio padre con un colorito violaceo. Brutto segno.
Mi nascondo dietro Nill che si ferma con le buste in mano senza capire.
- Complimenti signorina e tu- indica Nill - Sei dalla sua parte? Non è vero?-
- Cosa signore? Di cosa sta parlando?- ma io lo so di cosa. Avrà scoperto la mia chiamata ad Andrea.
Guardo Nill, mio padre e poi la porta. Potrei scappare nella speranza che non mi vengano dietro o scoppiare a piangere per sperare che non mi chiudano in casa.
- Ha chiamato quel ragazzino da due soldi ecco cosa-
Nill mi guarda deluso e molla le buste come se non avesse la forza di portarle a destinazione.
- Ashley è vero?- ma non rispondo.
- È vero? Mi sono fidato di te e tu mi ripaghi così?-
Non ho parole per questa situazione, non oso immaginare quale sarà la conclusione.
- Io non ho chiamato nessuno. Sono andata a fare..- ma mio padre mi blocca facendo un passo verso di me.
- Signorina ti consiglio di non continuare a mentire perchè questa volta... ti garantisco che sarà l'ultima-
Ma non dico niente. Corro nella mia stanza e piango perché solo quello mi rimane. Piangere.
Non mi spiego come abbiano scoperto tutto. Hanno messo sotto controllo il telefono di Andrea?
Forse... no non può essere.
Quello stronzo.
Eccomi fuori scuola, con Nill, e con una rabbia assurda.
- Ashley scendi!-
Ok, dalla scoperta di ieri Nill è letteralmente incazzato con me. Non mi guarda e mi parla con quel tono arrogante.
Incrocio lo sguardo del ragazzo di ieri e mi precipito su di lui.
- Sei stato tu vero? Che problema hai e?- lo spingo ma lui rimane impassibile.
- Allora? Parla... che problema hai? Volevi il mio numero o cosa? Avevi bisogno di.. di cosa?- la rabbia invade ogni centimetro del mio corpo.
- Ashley smettila- Nill mi tira mentre mi dimeno come una pazza. Si lo ammetto, sembro una pazza appena uscita dal manicomio ma lui, lui ha rovinato tutto. Un ragazzo che non conosco.
- È ora di entrare a scuola, entri, fai il compito ed esci. Chiaro?- mi punta un dito contro e accetto.
Mi imbatto in corpi che si spingono e si strattonano per scegliere, anche oggi, il posto giusto.
- Dovresti ascoltare un po' di più i tuoi genitori, bambolina- mi accarezza la guancia ma mi tiro indietro.
- E tu dovresti farti gli affari tuoi. Stronzo-
Anche questo esame è andato. Manca poco e torno con il mio Andrea. Spero solo che Nill non mi stia dietro come un cagnolino.
- Ciao piccola ci vediamo presto- una pacca sul sedere associato ad un ghigno assurdo.
- Vai al diavolo-
Lo triterei con il trita rifiuti. A pezzettini.
E oggi, a causa sua, non ho potuto sentire Andrea. Odio questa situazione, odio mio padre, odio mia madre, odio Nill che finge di volermi bene ed odio il ragazzo sconosciuto. Cosa vuole da me non lo capisco.
Vorrei solo trovare un modo definitivo di liberarmi di loro. Potrei scappare in qualsiasi posto del mondo ma ne sono sicura che mi troverebbero.
Mia madre entra nella mia stanza e apre l'armadio.
- Domani indosserai questo- esce un pantalone grigio abbinato perfettamente alla giacca dello stesso colore. - Le scarpe... o queste o queste- esce due paia di scarpe tacco dodici dello stesso colore, nero e sembra anche dello stesso modello. Fascetta in più, fascetta in meno.
- Mamma-
- Non voglio sapere nulla Ashley. Domani ti accompagna Nill. Assisterà dal primo secondo all'ultimo e poi torni a casa-
- No! Me la so cavare da sola-
- Mi troverai qui ad aspettarti. Ti prepari a dovere con uno di quei vestiti che hai comprato con Nill e incontrerai il tuo futuro marito-
- No! No no no. Non domani-
Ma lei non tiene conto alle mie parole e si chiude la porta alle spalle. Devo trovare il modo di contattare Andrea. Devo scappare.
Aspetto che tutti si addormentino e frugo ovunque. In cucina, in salone, sbircio in camera dei miei ed eccoli. Sopra i rispettivi comodini dei miei. Maledizione.
Mi abbasso e cammino a gattoni. Il cuore batte all'impazzata e trattengo il respiro. Mancano pochi passi e il braccio di mia madre cade a penzoloni proprio tra il comodino e il mio viso.
Chiudo gli occhi e sospiro. Afferro il telefono e gattono al contrario. Ti prego ti prego ti prego.
Finalmente arrivo in camera e chiudo la porta chiudendomi successivamente a chiave nel bagno. Digito il numero ma attacca la segreteria.
- Andre siamo nei casini. Ci hanno scoperto. Mi seguiranno domani e non mi lasceranno il tempo di fuggire. Ti aspetto alla finestra del bagno delle ragazze. Scapperò da lì. Non richiamare. Ti amo-
Cancello il numero per non farmi scoprire e torno in camera dei miei. Gattono senza riscontrare problemi ed il gioco è fatto.
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Lo sbaglio più bello sei stato tu
RomanceAshley Watson è una ragazza di 17 anni. Il suo ultimo boyfriend la piantò bruscamente, sostenendo di essere andato a letto con un altra. In lacrime con la sua migliore amica Marta fece una promessa. Avrebbe pensato solo a godersi l'ultimo anno di sc...