Un amico poco fidato

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Marta dopo la sua confessione si è data alla pazza gioia, baciandosi in maniera esagerata davanti a tutti.

- Tutto ok?-

- Si Andre tutto ok..- in realtà non sapevo se era tutto ok ma è l'unica risposta che mi è venuta.

Ci avviciniamo ai ragazzi.

- Buongiorno-

Dopo chiacchiere inutili su come avrebbero trascorso la giornata, improvvisamente si bloccano e guardano dietro di me.

- Ma... Cosa è successo ad Alan?-

Lo guardavano tutti e lui con il suo zaino passó dritto entrando a scuola.

- Ragazzi ci vediamo dopo-

Senza aspettare risposta corro dentro alla ricerca di colui che aveva baciato le mie labbra qualche ora fa.

- Alan? Alan? -

Continuava a camminare ignorandomi.

- Maledizione ti fermi?- lo afferro da un braccio.

- Cosa vuoi?-

- A siamo arrivati al cosa vuoi?-

- Non siamo arrivati a niente Ashley. Vorrei solo che mi lasciassi in pace-

- Qual'è il tuo problema? -

- Il mio nessuno, il tuo?-

- Il mio problema è che non capisco questo cambio di atteggiamento da parte tua-

- Ieri ti ho baciato ed oggi mi chiami Andrea. Questo è il mio problema-

- Non.. Non l'ho fatto apposta ok?- i suoi occhi sembravano tristi e le sue mani stringevano la manica dello zaino.

- Non mi importa più-

- A me si... Ti prego-

Mi guardò per qualche secondo e girando le spalle disse un semplice " ok".

- Grazie grazie- le mie braccia finirono intorno al suo collo e lui dopo un minuto di shock appoggió la sua mano sulla mia schiena.

- Ci vediamo dopo allora- dico lasciandogli un bacio sulla guancia.

Dopo due ore di matematica i miei glutei chiedevano pietà. Dovevo alzarmi subito.

- Prof? Potrei uscire?-

- Vada pure- con un cenno della mano mi diede il permesso.

Mentre camminavo lungo il corridoio vuoto, una ragazza corre verso di me.

- Ashley giusto?- cercava di parlare anche se respirava affannosamente.

- Si -

- Perfetto, devo consegnarti questo- mi porge un foglio piegato in due e scappa.

- Ehiiii?- in un secondo era sparita.

Guardai quel foglio senza capire chi fosse e lo aprì curiosa.

" Ci vediamo a pranzo negli spogliatoi femminili. A "

Andrea? Ma perché mi manda un biglietto, da una sconosciuta poi.

Tornai in classe soprappensiero e al suono della campanella che ci avvisava l'attesa ora di pranzo, mi alzo ed esco velocemente.

Camminavo tesa lungo il corridoio dalla parte opposta alla massa per raggiungere lo spogliatoio. La porta scricchiolava ed entrai guardandomi intorno. Sembrava un film dell'horror, buio ovunque e l'unica luce che mi permetteva di non inciampare e cadere come una pera secca entrava dalle minuscole finestre.

Lo sbaglio più bello sei stato tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora