Cosa avrò in cambio?

2.6K 114 9
                                    

Dopo che Andrea accettò di ascoltarmi, raggiungiamo casa mia a passo molto lento a causa dei graffi ovunque. 

- Non dovevi corrermi dietro- dice con una mano sul mio fianco per aiutarmi a camminare.

-Dovevo, tu non mi fai mai spiegare ma prendi sempre tutto quello che vedi come se fosse la realtà-

-Come se fosse? Era la realtà, ti ha baciata proprio davanti ai miei occhi...Secondo te cosa dovevo fare?-

-Hai ragione,  ho provato a chiamarti ma non mi hai risposto ed io e Daniel abbiamo organizzato una cosa per smascherarli- lo guardo giusto per capire cosa sta pensando ma sembra confuso e non ha tutti i torti. 

Arrivati sotto casa riconosco la macchina del mio amico e subito dopo lo vedo correre verso di noi.

- Cazzo, ma...chi vi ha combinati così? No...no non dovevo lasciarti sola- stava imprecando sbattendo una mano sulla fronte mentre io mi trattengo dal ridere a crepapelle.

-Ehi ehi....sono solo caduta- mi avvicino cercando di farlo ragionare. 

- Cosa?-

-Entriamo e ti spiego tutto- finalmente rientro a casa e con il ghiaccio sul ginocchio e Andre che gentilmente mi disinfettava le ferite piene di terra, iniziamo a raccontare il nostro piano.

- Fai sentire la registrazione- Daniel aveva omesso il piccolo particolare dell'orgasmo di Ale e prima di fare play, ci ...o meglio.. mi guardava un po' imbarazzato.

Io e lui siamo buoni amici ma non siamo mai arrivati a parlare dei nostri rapporti intimi. 

Parte la registrazione e porto la mano alla bocca quasi soffocando.

-Sbaglio o....- indico il telefono.

-Si ok? Sono stato costretto- si tocca i capelli nervoso mentre parte la mia risata che si espande in tutta la stanza.

-Si...costretto- rido mentre Andrea guarda con occhi da furbo Daniel. Mi nascondono qualcosa ma non è il momento adatto per indagare.

Arriva il momento della mia registrazione e il mio ragazzo, o almeno spero che lo sia ancora, stringe i pugni letteralmente arrabbiato. 

- Brutto bastardo, guarda come parla in mia assenza. Se lo prendo...- lo blocco prima che si alza e corra in tutta la città alla ricerca di Jack. 

-Abbiamo smascherato tutto, adesso lasciamolo stare e viviamo la nostra vita in santa pace per favore- prendo la sua mano che piano piano si tranquillizza.

-Ha ragione Asy, adesso tutto è risolto e non c'e' bisogno di mettere legna al fuoco-

- Grazie amico- Andre si alza e si stringono la mano sbattendo uno la spalla dell'altro, classico saluto da ragazzi.

Finalmente il caso ''Jack'' era finito e si prospettano giornate di sole e tranquillità con il mio ragazzo. O almeno spero.


-Buongiorno piccola peste- mi stiracchio a letto con qualche dolorino momentaneo.

-Non sono piccola e neanche una peste- sento le sue labbra toccare le mie e decido di aprire gli occhi vedendolo sorridere.

-Sei la MIA piccola peste- sorrido al suo calcare quella parola ''MIA'' e capendo che in tutti questi anni lo sbaglio più bello è stato lui

- Perché ridi?- lo guardo e vorrei rimanere ore ed ore qui abbracciata a lui. 

- Perché non ho mai incontrato una ragazza che mi facesse penare così tanto per averla tutta per me-

Lo sbaglio più bello sei stato tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora