Le parole di un fratello

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-Io...ho bisogno di tempo-

Non era quella la risposta che volevo dare ma in quel momento volevo solo fuggire.

-Prenditi il tuo tempo ma rimanendo qui. Ti darò i tuoi spazi e dirò al resto dei ragazzi di non disturbarti, ma non partire ti prego- mi stava guardando con occhi da cucciolo e volevo solo saltargli addosso ma mi morsi la lingua una decine di volte per non farla intrecciare alla sua.

-Va bene-

-Davvero?- spalancò gli occhi e mi abbracciò forte.

-Si ma...-

-Sto andando via tranquilla. Il mio numero è sul tuo telefono...- si avvicina al mio orecchio -Ti voglio bene piccola e grazie-

Mi lasciò sola proprio come aveva detto ed io guardavo la mia valigia. Potevo benissimo scomparire lo stesso ma avrei solo deluso Andrea.

Aprì le braccia cadendo pesantemente sul letto e sospirai.

-Perchè tutto è così complicato?-

La decisione più giusta era una sola. Corsi fuori e staccai una rosa bellissima nel mio giardino.

Il cancello nero non era cambiato dall'ultima volta e neanche il solito ragazzo dentro la saletta.

Percorrevo quella strada automaticamente per le innumerevoli volte che feci quella strada e finalmente mi trovavo lì  davanti alla sua tomba Harry Watson. Riposi la rosa e presi posto sull'erba.

-Ciao tesoro, è da tanto... troppo tempo che non vengo a trovarti e devi perdonarmi- presi un filino d'erba e iniziai a giocarci - Adesso mi trovo in una brutta situazione e vorrei solo che tu fossi qui ad abbracciarmi e a divertirci insieme...Cazzo mi manchi-

Guardavo la sua foto e mi mancava immensamente. Avevo fatto una cazzata e ne avevo pagato le conseguenze. Da quel maledetto giorno i miei genitori non mi parlano più, sono stata violentata due volte e mi piace un ragazzo che allontano per una promessa fatta a me stessa. E' tutto un terribile scherzo della natura.

-Sai? Ci sono giorni che corro nella tua stanza sperando che tutto questo è un maledetto sogno ma... trovo solo una stanza vuota e sento una maledetta fitta al cuore. Harry, spero che un giorno mi perdonerai di averti tolto la vita. Avrei dato la mia vita per farti vivere la tua adolescenza e magari..- iniziai a ridere nervosa -Conoscere una brava ragazza che ti facesse ridere proprio come ridevamo noi due-

Mi passarono per la testa tutte le volte che giocavamo a giochi stupidi o cantavamo a squarcia gola e poi ridevamo di gusto solo guardandoci negli occhi. Mi mancava tutto quello e probabilmente non avrei mai più provato le stesse emozioni.

Guardai la sua foto per minuti interminabili nell'attesa di trovare una risposta ma non ricevetti nulla, solo il silenzio.


Quella sera non cenai e andai a coricarmi stringendo un maledetto cuscino e cadendo nelle braccia di Morfeo.

-Asy? Asy? Giochiamo?-

-Ok, inizia a correre perché se ti prendo..-

Correva per tutta la casa ridendo a crepapelle.

-Presoooo...- lo stringo forte e lo bacio da per tutto.

-Così...così non vale-

-Ti avevo detto di correre...- risi ancora e lo guardai, mi fissava come se avessi qualcosa di strano. -Cosa succede?-

-Sei strana Asy... cosa ti succede? Non ridi come una volta-

-Tu dici?-

-Si Asy, circondati di persone che ti vogliono bene come io ne voglio a te così sarai felice-

-Harry io...-

-Ricorda di seguire sempre il tuo cuore... ti voglio bene-

-Non andare via....ti prego -


Mi svegliai sudata e con il viso umido. Corsi nella sua stanza ma lui non c'era. Andai a fare una doccia in attesa di schiarirmi le idee e con l'asciugamano raggiunsi la stanza e presi il telefono.

Cliccai il suo nome Andrea.

- Ehi piccola è successo qualcosa?-

- No ma... vorrei che venissi qui per favore-

Non rispose per qualche secondo per poi accettare - 10 minuti e sono lì-

- Grazie Andre-


Mi sistemai e asciugai i capelli per poi legarli in una coda. Il campanello suonò ed era Andre.

- Piccola allora? Tutto ok?-

Neanche finì di parlare che lo abbracciai e lui dopo qualche minuto di esitazione ricambiò l'abbraccio.

Mi trasmetteva mille sentimenti e il suo profumo mi mandava in palla.

- Ti andrebbe di rimanere qui sta notte?- dissi ancora con la testa sul suo petto.

- Molto volentieri- mi accarezzò le spalle ed era la prima cosa positiva in quella giornata, stavo da dio con lui ed era questo l'importante.

Dopo essersi cambiato o meglio... spogliato, ci sistemammo nel letto abbracciati.

- Sai? Ho sognato mio fratello...-

- E cosa hai sognato di preciso?-

- Mi diceva di circondarmi di persone che mi vogliono bene e di seguire il mio cuore-

- Tuo fratello ha pienamente ragione Asy- il suono del suo cuore regolare era come una ninna nanna leggera e rilassante.

- Lo spero- dopo quelle ultime parole mi addormentai contenta.

Lo sbaglio più bello sei stato tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora