Come uscirne fuori

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Ed eccomi chiusa in una casa enorme fino a data da destinarsi. Beh si, lui è qui. Richard intendo.

Andrea ormai sembra dileguato. Mi trovo in una situazione senza ritorno.

Lo scopo di tutto questo è farmi abituare alla presenza di uno stronzo che mi ha rovinato la vita. Nill vigila la porta e tutta la servitù non fa altro che pulire la casa e farmi trovare cibo e bagno caldo ogni giorno.

Richard invece prova a convincermi almeno a parlare con lui ma senza ottenere alcun risultato.

Mi guardo allo specchio e noto i primi segni di stanchezza sul viso, le ossa diventano più accentuate e le borse agli occhi sempre più grandi.

Non mi trucco più e cambio abito solo sotto costrizione.

Ma la mia ribellione non serve a nulla. Andrea non si fa vivo da ben 30 giorni ed io sto morendo.

Nill mi sveglia come ogni giorno ma oggi è un giorno diverso. Devo uscire da queste 4 mura e se per farlo devo fingere allora lo farò.

Uso tutti i prodotti presenti nel bagno per rendermi presentabile e chiedo a Nill di avvisare lo stronzo che sono pronta a parlare con lui.

Il bagno caldo con petali di rosa, i prodotti per il corpo e per il viso. Rifatta a nuovo.

Scendo le scale ancora titubante per la scelta che ho preso e prendo posto vicino a quello stronzo.

- Oh, buongiorno-

- Buongiorno- scelgo la torta di mele dall'aspetto invitante e ne prendo un pezzo.

- Allora? Hai deciso di cedere e conoscermi?-

Ma certo che no.

-Si, ma voglio uscire di qui-

- Dove vorresti andare mia cara?-

- A cavallo-

Nella dimora c'era tutto. Anche i cavalli, e che cavalli. Gli spazi erano perfetti per una cavalcata e tutto questo mi aiuterebbe a capire cosa c'è intorno a questa villa enorme.

- Ok, gli abiti adatti sono nel tuo armadio. Ci vediamo tra un ora-

Gli abiti sono piegati perfettamente sul mio letto. Classica divisa per andare a cavallo.

Il vento che mi coccola il viso mi fa sentire finalmente bene. Richard mi sta appiccicato con il suo cavallo color corvino.

Non c'è niente nei dintorni. Una casa in mezzo ad ettari di terreno.

Un albero attira la mia attenzione e mi fermo per osservarlo. Prendere un po' d'aria era proprio quello che mi serviva. Ma non mi sento felice. Mi manca il suo sguardo, le sue coccole, mi manca tutto di lui.

- Ti piace? Ha una storia a dir poco fantastica- non rispondo e lui continua - nella casa in cui stiamo viveva una famiglia, la moglie faticava ad avere un piccoletto da accudire e passava le sue giornate a piangere. A lei piaceva cavalcare proprio come te. Aveva un cavallo bianco con delle macchie qui e lì, lei lo adorava. Un bel giorno scoprirono di aspettare un bambino e decisero di piantare un albero proprio qui, circondato dal verde e dalla tranquillità-

-Quel bambino sei tu non è vero?- questa volta lo guardo e sembra commosso.

- Può essere... comunque cosa dici di tornare? Ho chiesto di preparare un pranzetto speciale per festeggiare il nostro inizio-

Ok amico, forse non ci siamo capiti che io non ho voglia di iniziare un bel niente con te.

- Ok-

Il Richard conosciuto a scuola sembrava non esistere più. Era carino, simpatico e persino dolce. Ma non posso pensare a lui in maniera diversa. Io amo Andrea e il suo buonismo non mi farà cambiare idea su di lui. Vorrei solo sapere dov'è e se sta facendo qualcosa per stare con me.

L'ultima volta che l'ho visto era accanto al mio nemico. L'avrà pagato per starmi lontano, infondo i soldi a lui non mancano. Ma anche Andrea ha i soldi e di sicuro non si sarà abbassato a tanto. L'unica cosa è che nessuno vuole dirmi dove siamo. 

Nill dice che già una volta ho provato a chiamare il mio ragazzo ed è meglio che non sappia niente di dove siamo e di quanto tempo staremo qui.

-Vorrei tornarmene a casa- spezzo il silenzio della tavola imbandita di cibo.

-Lo faremo, un giorno.. forse- sembra sempre sicuro di se in ogni cosa che fa, anche quando mangia, prende quel cibo come se lo stesse sottomettendo. 

-Lo vorrei fare adesso-

-Mia cara, siamo in questa casa per conoscerci e per stare insieme...sai cosa intendo- mi guarda con viso malizioso e capisco finalmente cosa intende. Inizio ad affogarmi con il cibo e per poco non mi strozzo. 

- Co...cosa vuol dire?-

-Non andremo via da qui se prima io e te non siamo andati a letto insieme-

-COSA???- mi alzo in piedi sbattendo le mani sul tavolo.

-Calmati. Purtroppo non hai scelta. Prima ti abbandonerai a me e prima capirai di amarmi alla follia-

-Forse non hai capito che per amare una donna, devi prima di tutto rispettarla. Ma cosa sai tu del rispetto- mi siedo abbandonando il corpo ormai affranta.

-Lo conosco molto bene il rispetto signorina. Forse sei tu che dovresti impararne un pò-

-A si? E ti sembra normale sequestrare una sconosciuta?-

Richard scoppia a ridere e noto due fossette a dir poco fantastiche. Maledizione, potrebbe anche piacermi questo stronzo.

-Io sequestrare te? Sono stati i tuoi genitori a garantirmi una bella ragazza come te-

-Loro hanno sbagliato a prescindere ma tu potresti anche lasciarmi andare. Lo sai che amo un'altro-

-Non voglio il tuo amore Ashley, quello verrà con il tempo. Voglio una moglie e una dozzina di figli. Non chiedo altro. Ti ho notata e potresti essere una brava mamma-

Ma adesso sono io a ridere.

-E cosa ti ha fatto pensare questo?Forse quando ti ho detto di odiarti? A no scusa, quando ho detto di amare un'altro uomo- 

-In realtà quando mi hai guardato dopo il racconto dell'albero-

Ed ecco che mi sorprende di nuovo. Come fare ad uscire da questa situazione?

-Puoi dirmi cosa posso fare per tornare da Andrea?-

-Maledizione, dimenticalo...dimenticati tutti. Sei mia, inizia a fartene una fottuta ragione- e mi lascia lì, con i mille pensieri e la rabbia che cresce a vista d'occhio.

Dovrei farlo con lui? Fare sesso per andarmene da quest'inferno?

Lo sbaglio più bello sei stato tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora