La storia

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I primi giorni a Southampton il tempo non fu mai dalla nostra parte. Nuvole cupe ed oscure ingrigivano la città, dandole un aspetto quasi sinistro e inospitale. Nessuno di noi in quei giorni si azzardò ad immergere un solo piede nell'acqua dell'Oceano temendo di prendersi l'influenza, pertanto passavamo i nostri pomeriggi soprattutto a guardare film, giocare a carte e a fare lunghe passeggiate sul lungo mare, con il forte vento che ci soffiava contro.

Mia nonna Jane camminava sempre tra Ray e me, guardandoci sempre con una certa curiosità. Si metteva a parlare di tante cose, molte delle quali neanche ricordo, ma ricordo molto bene che faceva di tutto per conoscere Ray.

Ovviamente non sapeva che lui fosse in realtà non solo Ray, ma anche un attore famoso, pertanto quello che conosceva di lui era ancor meno di quello che conoscevo io, ed io sapevo ben poco.

<<Quindi vivi a Londra?>>, disse mia nonna mentre passeggiavamo.

<<Sì, Jane. Ho sempre vissuto a Londra da quando ne ho memoria.>>. Il sorriso di Ray era caldo quando parlava con mia nonna. La guardava con la stessa dolcezza con cui si guardano i bambini.

<<Ellen, ma guarda che caso strano: abita a Londra come te il ragazzo!>>.

<<Già, lo so nonna.>>, le risposi sorridendole.

Sapevo quello che avrebbe detto ancor prima che uscisse dalla sua bocca.

<<Ma è fantastico! Allora potreste uscire insieme qualche volta.>>, disse ridente guardando alternativamente entrambi.

Roteai gli occhi al cielo ed evitai lo sguardo di Ray, che sentivo su di me. Risposi io prima che lui potesse parlare.

<<Non è possibile.>>. Il mio scatto fece fermare subito mia nonna che, lo sguardo accigliato, mi fissava.

<<Perché no, Ellen?>>, disse.

Perché credo che quando l'estate sarà finita non ci rivedremo più. Perché quello che c'è tra noi è frutto dell'estate e solo d'estate può esistere. Perché abbiamo una diversa interpretazione del significato di uscire insieme. Perché io credo di sentire qualcosa per lui, pur non conoscendolo affatto, ma non sento niente provenire da lui verso di me.

Molteplici risposte ai suoi perché mi invadevano la testa.

<<Sì, Ellen, perché no?>>. La voce di Ray fece inaspettatamente eco a quella di mia nonna. I suoi occhi verdi mi scrutavano analizzandomi con un'aria sarcastica.

<<Perché non frequento chi canta Single ladies sotto la doccia.>>, dissi infine con tono pungente, ignorando le altre risposte che avevo preparato.

<<Cosa? Mi stavi per caso spiando mentre mi lavavo?>>. Raymond superò nonna Jane e si avvicinò a me. Un sorriso celavano i suoi occhi.

<<Ma per favore!>>, risposi, <<Non sono una pervertita! Non ti spierei mai mentre fai la doccia, è che i tuoi acuti si sentono fino in centro, quindi pensa un po' se non arrivano in camera mia, che per di più è accanto al bagno.>>, conclusi.

<<Ah sì, eh?>>. Raymond fece uno scatto e si avventò ridente verso di me. Schivai per un pelo le sue dita che tentavano di farmi il solletico e finii con i piedi nell'acqua ghiacciata, urlando per il freddo.

<<Ti sta bene, Ellen! Così impari a prendere in giro me e Beyoncé.>>.

Mia nonna rideva allegramente, guardandoci con l'aria di chi sa che deve accadere qualcosa.

<<In realtà io sto prendendo in giro solo te: adoro Beyoncé!>>, e con aria innocente lo schizzai con l'acqua del mare. Ray si allontanò immediatamente, ma non riuscì a schivare il colpo. La sua camicia bianca di lino si bagnò tutta, diventando un sottile velo trasparente.

Quell'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora