Imparare ad amare era una di quelle cose che prima o poi avrei dovuto imparare a fare nella vita. Amavo certamente la mia famiglia, ma per ora, quello era l'unico tipo di amore che conoscevo, e il mio psicologo aveva detto che non solo di quello ha bisogno un essere umano.
In sostanza, per il mio psicologo dovevo trovarmi un ragazzo.
In realtà mia madre aveva attribuito il mio stato di depressione al fatto che nell'appartamento in cui vivevo sola a Londra, non potevo avere un cane e come sappiamo tutti, gli animali sono sicuramente un ottimo rimedio contro la depressione.
Ora, se avesse ragione il mio psicologo o mia madre ancora non lo so, ma so che iniziai a sentirmi meglio quando incontrai lui, quell'estate, nella mia cittadina.
Quando vivi nelle piccole città, prima di conoscere qualcuno per davvero, inizi a conoscerlo attraverso le altre persone, attraverso quello che dicono gli altri. A me accadde esattamente così con lui.
Ricordo che la prima volta che ne sentii parlare ero al supermercato con mia madre, quando sentii la vecchia Miss, Gillian parlare con Suor Madeleine del nuovo ragazzo che era andato a vivere temporaneamente con i monaci di Trevor Wood, la mia città.
"Ho sentito dire che è venuto qui perché è dotato di poteri taumaturgici ed è l'unico in grado di curare padre Conrad dal morbo che ha contratto in Guatemala", disse la signora Gillian all'orecchio di Suor Madeleine, ma non abbastanza piano perché io non potessi sentirla.
"Ma cosa vai dicendo, Gillian! Lo sanno tutti che è lì perché è stato da poco esorcizzato e non si è del tutto ripreso." Suor Madeleine sembrava così tanto sicura di ciò che stava dicendo, che dallo sguardo di Miss. Gillian, compresi che anche lei si era convinta delle sue parole.
Io invece no, ma ormai non mi stupivo più di niente. Beh, vivendo a Londra potevo evitare i pettegolezzi di paese e le malelingue provinciali, ma ogni volta che tornavo a casa mia non potevo che riavvicinarmi a questo piccolo mondo smaliziato, in cui prima o poi tutti siamo sia vittime che carnefici.
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Quell'estate
RomansaCon mia sorpresa, il ragazzo che venne ad aprirmi la porta non era affatto come me l'ero aspettato. Al posto del barbuto ragazzo dall'aria sorniona, comparve una folta chioma bruna e disordinata che adornava un volto dallo sguardo sveglio e vivace...