Ed

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#Spazioautore

"Hello, it's me. I was wondering if after all this time you'd like to read, my story, that you know. It talks about Ray and Ellen and how they fall in love..."

Sono tornata! Non al cento per cento ancora, ma per ora eccomi qui, che ne siate felici o no XD. Spero vi sia piaciuta la mia versione di "Hello" di Adele e che anche il nuovo capitolo non vi abbia deluso. Buona lettura e buona serata! :D

EllyDarcy <3

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Non è facile pensare quando si è accanto a Raymond. Il cervello rischia di paralizzarsi temporaneamente e le sinapsi si fanno desiderare. Il corpo si muove a tempo di una musica che non è dettata dalla testa, ma da un direttore d'orchestra invisibile che dirige due amanti come se dirigesse un'orchestra.

L'unica cosa che funziona quando sono con Raymond, è il mio stupido cuore.

<<Non vorrai mica farlo in cucina, vero? Il tavolo è tutto sporco di coca cola.>>.

<<Ma io ho una lavatrice, non preoccuparti. I tuoi vestiti torneranno come nuovi.>>.

Ray ridacchiò contro il mio collo e mi tirò più vicino a se, come se potessimo fonderci l'uno nell'altro.

<<Che spiritoso! Non ho intenzione di fare sesso su un tavolo.>> risposi allontanandolo con una spinta e balzando giù.

  Per quanto trovassi eccitante l'idea di lui e me su un tavolo avvinghiati come due koala ad un albero, allo stesso tempo l'immagine mi raccapricciava e il buon senso mi ricordava di quanto poco igienico fosse tutto ciò.

Per non parlare dei lividi che avrei se lo facessimo qui!, mi dissi, Non credo che potrei raccontare ai miei che mi sono slogata un'anca per fare sesso selvaggio su un tavolo di tek con Ray...

<<Okay, che ne dici del piano cottura?>> chiese ironicamente.

<<Ray, sei un maniaco!>>. Cercai di trattenere il sorriso divertito, ma senza successo.

Raymond girò la testa da un lato e mi fissò incuriosito, le mani appoggiate al tavolo dietro di lui.

<<Che c'è?>> chiesi.

<<Stavo pensando che sei qui già da qualche giorno e ancora non ti ho mostrato la mia biblioteca. TI va di vederla ora?>>.

Era vero. Sebbene fossi a casa di Raymond da ormai cinque giorni, ancora non avevo visto la biblioteca.

In realtà avevo già girato tutta la casa, stanza per stanza. Avevo curiosato nelle numerose stanze per gli ospiti, girovagato per la serra facendo attenzione a non calpestare qualche pianta; avevo perso tempo nella sala giochi e nella palestra, fingendo di allenarmi sull'ellittica, mentre cantavo a squarciagola una delle canzoni che l'impianto stereo diffondeva a palla e guardavo allo specchio la mia immagine cercando di capire quale espressione facciale fosse da "accalappiauomini" e quale da "accalappiacani"(il problema è che erano uguali).

Ero andata ovunque ma in biblioteca no. Glielo avevo promesso. Voleva che la visitassi con lui, come se non fosse un luogo, ma una persona da presentarmi, un altro membro della sua famiglia. No, meglio: un vero e proprio pezzo di sé.

  Mi scostai una ciocca di capelli e gli dissi: <<Certo. Non vedevo l'ora che me lo chiedessi.>>.

<<Ma se fino a due minuti fa non vedevi l'ora che ti portassi a letto e ti...?>>.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 01, 2016 ⏰

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