Sei la mia miglior paura

Se fossi buono

Un sorriso stampato sul volto assunsi, quando vidi passare una bella ragazza che, come tutte, ricambio con un occhiolino. Lian mi diede una gomitata dicendo << È la fidanzata di Conner.>> con un ghigno. Io lo guardai per un secondo e poi rispostai lo sguardo verso la ragazza, dicendogli << Me ne frega relativamente poco >> . Quindi mi alzai, e mi diressi verso la ragazza. Lei iniziò ad arricciarsi una ciocca di capelli neri e a farmi gli occhietti. Io la guardai e gli dissi << Beh, se non mi dai il tuo numero di cellulare me sentirò irrealizzato. E non credo tu voglia portarmi tale dolore, no? >> . Gli porsi il cellulare e lei non ci pensò un secondo a darmi il suo numero mentre mi raccontava di aver sentito parlare di me e si congratulò per la mia partita di basket. Lei mi restituì il cellulare e io gli stampai le labbra sulla guancia sussurrandole " Grazie" . Mi avviai e mentre camminavo la fidanzata di Lian disse << Sei veramente la persona peggiore del mondo. Io so come andrà a finire. Farai soffrire quella ragazza come un cane solo per tuo bisogno fisico>>
Io la guardai sorridendo e dissi << Se fossi buono, sarei anche felice e soddisfatto. Ma non lo sono quindi, c'è bisogno di un'autorizzazione scritta per essere come si vuole?>> . Lei mi guardò, inorridita, e con passo pesante si diresse verso Lian, farfugliando qualcosa.

Lian mi aveva invitato a cenare con lui e alcuni suoi amici, ma non ne avevo alcuna voglia. Volevo uscire con quella ragazza, di cui neanche sapevo il nome. Sulla rubrica del mio telefono si registrò con un cuoricino. Io la chiamai e lei rispose:
<< Pronto?>>
<< Ehi, ciao, sono Jason, il ragazzo di sta mattina>> dissi avviandomi per la strada di casa.
<<Oh, ciao! Mi piacerebbe tanto incontrarti ma oggi non posso. Facciamo che ti faccio uno squillo quando posso>>
<<Ok, baby, ma come ti chiami???>>
<<Tia>>
<<Beh, allora ciao, Tia >> dissi attaccando il telefono.
Continuai a camminare, sta volta con passo veloce, notando che la palestra di lotta libera vicino casa mia era ancora aperta e alcune luci erano accese. Mi affacciai alle vetrine, e notai che c'era una ragazza di spalle. Aveva dei capelli biondi portati con una coda. Notai solo quello di lei dato che guardava li sacco che, nervosamente, prendeva a pugni. Mi incuriosii e feci per entrare.