Stiamo insieme

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Entrai in bagno e lei mi raggiunse e chiuse la porta. Rimase un secondo con il volto poggiato sulla porta. Mantenendo la posizione, mi iniziai a preoccupare
<<Deb, cosa c'è?>>
<<Nessuno mi parla, nessuno mi ascolta e nessuno vuole la mia presenza. Sono un mostro per loro.>>
Io la guardai e stetti in silenzio. Si girò verso di me. I suoi occhi erano in un bagno di lacrime. Poggiò la nuca sulla porta e si sedette sul pavimento.
<<Sono stata adottata>>
Io mi fermai un secondo. Adottata? E dove eri prima? Cosa facevi? I tuoi vecchi genitori? Avevo in mente 1000 che non gli feci
<<Mio padre lasciò da sola mia mamma, me e mio fratello. Mia madre si ammalò e morì. Mio fratello mi prese con lui dato che era maggiorenne. Aveva problemi di droga ed era un lottatore. Un giorno una rissa degenerò e lui morì. Io scappai di casa e stetti un po' per le strade di Kansas City, la mia città natale. Lottavo per guadagnarmi qualcosa, ma un giorno la polizia mi beccò e mi portarono in orfanotrofio. È lì, si sa, prendono solo i bambini piccoli. Ma un giorno Ellie iniziò a fare volontariato come cuoca della mensa e mi vide. Mi adottò e sono arrivata qui.>> disse piangendo incessantemente.
Io non sapevo cosa fare.
<<Beh, immagino che adesso tu mi voglia evitare, dato che sono un mostro>>
Vederla piangere mi faceva malissimo. Se mi avessero pugnalato, avrebbe fatto meno male. Io gli porsi la mano e la feci alzare. Arrossii immediatamente quando mi venne in mente cosa fare. Gli presi il volto tra le mani e gli asciugai le lacrime. Lei non reagì e continuò a piangere, come se quello che mi avesse detto fosse un fatto orribile. Ma sinceramente, non mi importava affatto. La baciai per farglielo capire. Lei non si mosse. Le nostre labbra erano a contatto e lei smise si piangere. Mi mise le mani sul collo e staccò le labbra dalle mie. Io la guardai negli occhi, non capivo il motivo per cui lo avesse fatto. Lei disse <<Ora tocca a me>>. Mi stampò un bacio che io ricambiai senza neanche pensarci. Ce ne fregammo di tutto: della festa, della gente e soprattutto dei pensieri della gente.
Rimanemmo in bagno per circa 15 minuti, a baciarci incessantemente. Ero la persona più felice del mondo.
Lei si fermò un secondo e mi chiese
<<E ora?>>
<<E ora, cosa?>>
<<Cioè stiamo...>> arrossì immediatamente
<<Insieme??>> gli dissi senza esitare
Lei fece un sorriso e mi disse
<<Penso dovremmo tornare alla festa>> tornando alla sua solita indifferenza
<<Già, perché ho un annuncio da fare>>
Deborah capì e cercò di persuadermi dall'idea in tutti i modi ma non ci riuscì. Corsi in salotto e mi misi in piedi su una sedia, attirando l'attenzione dei presenti.
<<Chiedo scusa per il disturbo>> iniziai a parlare <<Ma ho un annuncio da fare. Mi sono fidanzato con la persona che è capace di distruggere una montagna con un pugno, con la persona che ha caldo con la neve, con la persona che sarebbe capace di adottare tutti i gatti di questo mondo, con la persona che ha sempre la stessa espressione nel volto e con la persona che per ben due mesi è stata la mia miglior paura: Deborah>>
Tutti spalancarono gli occhi, ad una signora cadde un bicchiere. Ellie mi guardò e si commosse abbracciando Soren che mi fece un sorriso. Giselle ci mese un po' per metabolizzare, poi andò dalla sorella e con un urlo acuto la abbracciò. Matthew non disse nulla e si strofinò gli occhi, pensando di star sognando. Edward, fece finta di nulla, sorrise semplicemente.
Il silenzio calò nella sala ed io lo assaporai fino all'ultimo secondo finché Ellie non disse
<< È pronta la cena!!!>> contenta.
Io e Deborah ci scambiammo sguardi per tutta la sera, non vedendo l'ora di rimanere da soli.

La canzone di oggi è Glad you came, e penso che anche solo dal titolo capiate tutto!

Sei la mia miglior pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora