L'aereo dell'amore

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<<Potresti chiudere gli occhi?>> chiesi a Deborah mentre ci trovavamo davanti il palazzo. Le avevo preparato la più bella sorpresa di tutte. Lei mi guardò e sbuffò. Guardò l'asfalto e con volto rassegnato mi disse
<<Non dirmi che...>>
Io non la feci parlare e gli sistemai la benda che aveva nel volto in modo da impedirgli la visione. La accompagnai attentamente, evitando che cadesse sulle scale antincendio. Appena arrivammo sul tetto le tolsi la benda: spalancò la bocca. Guardò lo scenario è non disse nulla. Si mise una mano davanti la bocca e mi disse
<<Tu sei uno scemo>>
Degli aerei passarono sopra la città con attaccati degli striscioni con su scritto "Tanti auguri Deborah!". Invece dei jet, scrivevano "Ti amo" con il fumo. Ormai era buio e gli aerei erano l'unica cosa visibili in cielo.
Deborah non distolse neanche un secondo. Vidi una lacrima di gioia rigargli il viso ed un sorriso illuminargli il volto. Io le cinsi la vita da dietro e poggiai la testa sulla sua spalla.
<<Ti amo>> mi uscì dalla bocca.
Quando lo spettacolo di aerei finì, né inizio uno pirotecnico. Fuochi d'artificio incantarono il cielo e fecero scendere un'altra lacrima dal viso di Deborah. Anche questo finì, e ci fu un secondo di silenzio. Si girò verso di me e mi baciò con passione, tirandomi la maglietta verso di lei. Io ricambia, facendo incrociare le nostre lingue. La strinsi forte. Lei era mia solo mia, avevo bisogno dopo quello che era accaduto, di sentire la sua presenza.
<<Non me lo merito>> disse poggiando la sua fronte sul mio petto.
<<Si invece>>
<<Quanto ti è costato?>> disse stringendomi
<<Non si dice!>> dissi solleticandole la pancia
Lei si ribellò ed io la riempii di piccoli baci. Lei si avvinghiò al mio collo e mi diede un tenero bacio. Io mi allontanai un secondo da lei e sistemai il tappeto, sedendomici sopra. Lei mi sedette di fianco e poggiò la testa sulla mia spalla. Sorrideva e non smetteva. Guardava il cielo pensierosa. Io le baciai il collo, e lei non si ribellò come al solito. Strofinai le mie mani su i suoi fianchi, continuando a baciarle il collo.
<<Jason>> disse trattenendo a fatica la risata
<<Si>>
<<...>> mi guardò contenta ma un po' vergognata
<<Cosa c'è?>>
<<Ti amo, tanto>>
Io mi sorpresi e sorrisi istintivamente. La stampai le mie labbra sulle sue e dissi
<<Anch'io>>
La abbracciai ed iniziammo a guardare il cielo senza alcun senso
<<Ho temuto...>> iniziai a parlare
<<Cosa?>>
<<...di perderti>> dissi stringendola forte
<<Mai. Non ti libererai di me così facilmente>>
Io risi e poi tornando serio dissi
<<Promettimi che non mi lascerai mai, che non combatterai più>>
<<Non solo>> disse.
Si sedette sulle mie gambe e mi prese per il colletto della maglia
<<Prometto che spaventerò qualunque soggetto femminile che ti si avvicini, di difenderti sempre, di essere più dolce, di non minacciarti più, di farmi chiamare "Amore" ogni tanto, ma...>> si avvicinò alle mie labbra e disse
<<...di rimanere sempre la tua miglior paura>>
Io la baciai appassionatamente e la strinsi forte a me. Non la lascerò mai, io sono il suo scudo e lei è la mia spada.

                                                                                            FINE

"Dicono che l'amore è quel sentimento reciproco che si prova non riuscendo a dimenticare il soggetto. Io credo che l'amore sia l'avere paura di qualcuno a tal punto da emozionarsi nel vederlo, e di sorprendersi nel scoprirlo"

Sei la mia miglior pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora