Sei la mia miglior paura

I fratelli

<< Beh veramente??? Wow, non mia sarei aspettata che avessi una sorella>> mi sorprese maggiormente il fatto che non la conoscessi.
<<Beh non ci somigliamo affatto.>>
<<Sai che ho un fratello gemello?? Siamo due gocce d'acqua fisicamente. Di carattere siamo completamente diversi>>
In quel momento pensai ad Edward. Era un ragazzo dai capelli castani, occhi blu e di statura alta. Proprio uguale a me. Era molto studioso. Aveva pochi amici, ed il suo sogno era di diventare uno psicologo. Riusciva a carpire i pensieri ed i sentimenti di una persona appena la incontrava. Con quei suoi occhiali quadrati, era proprio un vero secchione. Lui non frequentava la Lion Athletics, ma la Harty Moch, una scuola prestigiosa fuori città. "Chissà se potrà continuarci ad andare..." Pensai. Mi tornò in mente quello che mi disse mia madre e mi tornò la tristezza.
<<Anche io avevo un fratello>> disse
<< Perché usi il passato?>>
<< È morto per colpa di una rissa>> rispose secca
In quel momento provai molta pena per lei quando lo disse. Mentre lo disse mi guardò negli occhi. Appena lo disse gli addolcii e dissi <<Mi dispiace...>>
Li pensai a quello che stesse provando in quel momento a non avere un fratello. Se avessi perso il mio fratello di avventura, mi sarei sentito un vero schifo.
Cercando di rallegrare un po' l'aria cambiai discorso, domandandole
<<Pronta per la Lion?? Che sport pratichi?>>
<<Io?? Allora...tennis, lotta libera, corsa, nuoto, calcio, baseball, kickboxing, e taekwondo.>>
<<Wow...>> dissi sorpreso << Ti piacciono gli sport! Io invece basket, palestra, salto in lungo e corsa. Spero ci incontreremo a corsa. Con che professore ti trovi con corsa.?>>
<<Mrs. Patterson>>
<<Ah! Forse abbiamo il corso insieme!>> dissi con volto entusiasta
Lei invece mi guardò con una faccia tra indifferenza e disgusto.
<< Non credo che dovresti esserne contento, coso>>
<<Ma la vuoi finire di chiamarmi coso??>> domandai irritato
<<Ehm...fammici pensare...forse...NO>> disse girandosi e facendo svolazzare i capelli che quel giorno portava rigorosamente sciolti, solo con una fascia bianca sulla testa per domare la frangia che si notava nonostante l'accessorio.
Dato che era girata verso il finestrino, avvicinai il mio naso ai suoi capelli...e sentii quel odore. Ma lei si girò e i nostri volti si sfiorarono. Le nostre labbra erano vicine. Si sentì lo sportello dell'autobus aprirsi. È ora?