Corsa

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<<Allora, chi lo ha picchiato, doveva essere un energumeno. Ha sicuramente una gamba rotta, e non si sa se le costole sono a posto. Poi qualche contusione, ma si rimetterà, tranquilli>> disse il dottore con voce tranquilla
<<...un energumeno...>> ridacchiò Lian. Io gli diedi una gomitata, e dissi al dottore
<< Era una ragazza nuova che lo ha picchiato. Lo ha fatto per difendermi...>> dissi un po' vergognato. Essere salvati da una ragazza non era una cosa di cui andare fieri. Ma...se mi aveva aiutato...in fondo siamo amici? Chi la riuscirà a capire, per ora ho solo una grande paura mista ad eccitazione dii rincontrarla. Comunque, il dottore aveva gli occhi spalancati, e scuotendo un po' la testa disse
<< Una ragazza?!>> si mise a ridere e camminando, raggiunse gli altri medici.
Suonò la campanella.
<< Cosa abbiamo ora Lian?>> chiesi
<< Ehm...corsa penso>> disse tranquillo
<< Ah, ok...corsa? Corsa?! CORSA!!>> dissi ridendo e saltellando
<< Si, ma non vedo perché essere contenti>> disse Lian stranito
Io non lo ascoltai e, mentre il corridoio si riempiva di studenti che si dirigevano ai loro armadietti, io facevo lo stesso, non vedendo l'ora di afferrare le scarpe da corsa, e sperare che Deborah fosse nel mio corso. Non ho mai desiderato, fino a quel istante che una ragazza fosse con me.
Arrivai all' armadietto, lo aprii, afferrai le scarpe da corsa e il cambio tuta, e mi diressi verso il capo da corsa. Il nostro campo da corsa era il più grande di tutta la città, e la nostra scuola la teneva pulita è pronta a l'uso, a differenza di alcune palestre che non venivano pulite da 2 anni.
Spalancai il portone che portava al campo e li, fuori dagli spogliatoi, c'era Deborah. Era stata la prima ad arrivare e si era già cambiata. Aveva una coda di cavallo ben fatta che mostrava tutti i riflessi dei suoi capelli. Ora non aveva più una bandana sull'occhio destro, ma una grande benda medica, aveva una canotta blu, dei pantaloncini ciano, e delle scarpe da corsa all'apparenza, vissute. Stava parlando con il prof. Patterson, che la rimproverava spaventato, del comportamento che aveva tenuto. Deborah, neanche lo ascoltava, si limitava a guardare il campo, come se volesse solo correre. Io non mi avvicinai, ma andai dritto allo spogliatoio maschile.
Lentamente, il campo si riempiva e mentre le ragazze sparlavano dell'accaduto, io mi dirigevo, con molta paura, verso Deborah. Prima di avvicinarmi troppo, la chiamai <<Deb! Siamo nello stesso corso!>>
Lei si girò e venne verso di me
<<Non chiamarmi Deb>> disse corrugando il volto
<<Solo se tu smetti di chiamarmi "coso">>
<< Ma non so come ti chiami>> disse oltraggiata
<<Te lo avevo detto, ricordi? Comunque, Jason. Sono Jason>>
In quel momento, avevano tutti gli occhi puntati fissi su di noi.

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