La famiglia affettuosa

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Continuavamo a camminare ed io sbraitavo riguardo quello che mi aveva detto, mentre le mi guardava con un volto furibondo, che non vedeva l'ora di picchiarmi. E, quando vidi quel volto, gli domandai
<<Deb...ma ti scommetti solamente o...lotti??>>
Il suo volto tornò nell'indifferenza. Cominciò a guardare la strada e a bisbigliare qualcosa. Dopo qualche minuto di camminata mi rispose
<<Me lo ha proposto ma ancora non ho accettato. Ci devo pensare>>
Io mi arresi. Alzai le mani e borbottai parole senza senso. La gente ci guardava, perché in quel momento sembravamo due pazzi che parlavano arabo.

Ci trovammo davanti la porta del suo appartamento. Il suo condominio era accogliente e molto retrò. Una volta aperta la porta di casa, vidi una testolina bionda sbucare con in mano il gattino. Mi guardò un secondo, poi si girò e se ne andò. Deborah mi guardò e disse
<<Vieni>> con tono rilassato
Io entrai e vidi una donna davanti in fornelli con dei capelli castano scuro ed un grembiule da cucina. Un uomo seduto sulla poltrona aveva un gatto arancione sulle gambe e sfogliava un libro. Aveva dei grandi occhiali tondi ed un volto molto anziano. Si trovavano anche una donna ed un uomo molto giovani, abbracciati tra di loro, insieme alla bambina che le gironzolava intorno, coccolando il gattino. La bimba aveva de lunghi capelli biondi riportati in due codine perfette. Aveva un vestitino azzurro che portava con fierezza, sventolando lo continuamente.
Appena chiusa la porta la signora ai fornelli disse
<<Già di ritorno Deborah? Pensavo avessi il lavoro>>
La donna abbracciata dall'uomo aveva due occhi spalancati e la bocca aperta quando mi vide. Il padre si tolse gli occhiali e disse
<<O Santo Cielo>> corrugando il volto
La donna ai fornelli si girò e fece una faccia identica a quella della donna. Gli enormi occhi verdi della signora brillarono in un attimo. Io non capii il motivo dell'eccitazione nell'aria.
La signora si sistemò i capelli e disse
<<Hai portato ospiti vedo. Accomodati pure>> venendo verso di me
La donna non si era ancora ripresa e l'uomo, vedendola, la lascio e prese tra le braccia la bimba che teneva ancora in braccio il gatto.
Il signore seduto sulla poltrona si alzò, facendo sobbalzare il gatto che aveva sulle ginocchia. Poi mi porse la mano e mi disse
<<Salve ragazzo. Il mio nome è Soren Baxter e sono il padre di Deborah. Lei è mia moglie Ellie, nonché la madre di Deborah>>
La signora si avvicinò e mi strinse anche lei le mani, ma molto caldamente, dicendo <<Piacere>>
Il padre fece un sorriso e punto la mano contro la donna che sembrava ipnotizzata disse
<<Quella Bella Addormentata è mia figlia Giselle.>> poi, spostando la mano verso l'uomo disse <<E lui è suo marito Nathan Mitchell, con la figlioletta Sharon>>
L'uomo e mi strinse la mano, invece la bambina mi salutò con la manina.
Giselle guardò la sorella, che guardava la scena famigliare con disgusto.
Io mi misi una mano sul petto e dissi
<<Io sono Jason Barnes un compagno di scuola di Deborah e...>> mi preparai a chiedergli asilo ma Deborah tagliò corto dicendo
<<È rimasto fuori casa. Può rimanere qui sta sera?>>
Il padre spalancò gli occhi, la madre fece un enorme sorriso e gli occhi lucidi e la sorella per poco non svenne.
La mamma disse immediatamente
<<Ma certo! Vado subito a preparare la stanza. Spero ti piacciano gli spaghetti per cena>> la signora corse per un corridoio. Invece l'uomo mi tolse lo zaino e il cappotto dicendo
<<Siediti pure, ragazzo. Non esitare a chiedere nulla>> facendomi un occhiolino
Io lo ringraziai indirettamente con un sorriso e mi sedetti sul divano. Apprezzai molto la gentilezza di quelle persone. Invece Deborah aveva le mani tra i capelli e bisbigliava qualcosa. Non vedevo l'ora di conoscere meglio le famiglia di Deborah!

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