<<E così hai litigato con tua madre...>> disse Deborah sorseggiando il caffè che aveva davanti. Gli avevo appena finito di raccontare quello che mi aveva detto mia madre e, stranamente, sembrava piuttosto tranquilla. La portai in un bar per parlare tranquillamente ed eravamo seduti su un divano. Ero letteralmente scombussolato e confuso. Deborah poggiò la tazza su un tavolino. Vidi il suo volto arrabbiarsi ed incupirsi.
<<Quindi tua madre vuole che ci lasciamo, eh? Bene, gli farò lasciare anche a lei qualcosa: questa Terra!>>
Ecco dove era la sua rabbia. Io le misi una mano sulla spalla e le dissi
<<Deb, ti puoi arrabbiare quanto vuoi, ma sappi che farà di tutto per farci lasciare>>
Lei si alzò, poggiò dei soldi sul bancone ed uscì da locale. Io la seguii velocemente e ci incamminammo. Io non sapevo dove volesse andare, camminava silenziosa. Poi, vedendo la strada, capii che stava andando a casa mia. Mi fermai in mezzo alla strada e la fermai per il polso.
<<Dove stai andando??>> chiesi preoccupato
Lei mi guardò con volto imbronciato. A guardarla mi venne un sorriso: quando si arrabbiava sembrava una bambina.
<<Non voglio>>
<<Non vuoi cosa?>>
<<Non voglio>>
<<Cosa non vuoi?>>
<<Ehm...che tua mamma si intrometta>> disse stranamente
<<È questo che non vuoi?>> chiesi con poca convinzione
<<...>>
Sospirai e la abbracciai. Lei sbuffò e mi disse
<<Non voglio che mi lasci>>
Mi batté forte il cuore ed iniziai a sentirmi contento. Deborah non voleva lasciarmi, voleva stare con me.
<<Ma non lo farei mai...neanche se avessi la morte davanti!>> dissi con grinta, prendendole il volto tra le mani. Lei mi guardò e nel suo volto rispuntò la sua solita espressione indifferente: si era calmata. Lei scosse la testa e si avviò verso la parte opposta in cui stava camminando in precedenza.
<<Dove vai, ora?>> le chiesi divertito
<<Sul tetto ad autocommiserarmi per non aver potuto uccidere tua madre>>
Io mi misi a ridere e le presi la mano. Andammo verso il tetto e ci rimanemmo tutta la giornata fino alla sera.L'aria in casa era sempre più tesa. Quelle poche volte che mia madre era in casa, litigavamo e l'argomento era sempre lo stesso: Deborah. Un giorno, durante una lite furibonda di dicemmo
<<Non puoi giudicare un libro della copertina, mamma!!!!!>> urlai
<<A no?! Beh, peccato che il libro lo abbia già letto. L'altro giorno al supermercato mi ha tentato di aggredire!!>>
<<Ma la hai chiamata "sgualdrina"!!! Ma ti pare il modo di salutare una persona?!>>
<<AH-AH-AH!! E lei sarebbe una "persona"?? Non raggiunge neanche il grado di "essere pensante">>
<<Se la offendi di nuovo, la chiamò e te la vedi con una che ha buttato giù un campione di pesi massimi, uno di arti marziali ed un lottatore di box professionista>>
Mia madre si spaventò subito, poi tentando di vincere la conversazione disse
<<Bene! Invitala a cena e presentacela se ritiene che dobbiamo conoscerla. Se si comporterà bene e non dimostrerà atteggiamenti da disturbata, non ti infastidirò più. Ma se lei è come dicevo io...>>
Io pensavo solo al fatto che avrei potuto dimostrare a mia mamma che Deborah era una "brava ragazza", quindi non le lasciai finire la frase è dissi
<<Si, hai ragione. Oggi cenerà con noi! La vado subito ad avvertire! E ti dimostrerò che ti sbagliavi sul suo conto>>
Dissi spavaldo. Corsi in corridoio, presi il cappotto e corsi fuori di casa. Dovevo assolutamente dirlo a Deborah.
Arrivai sotto casa del condominio e pigiai il tasto con forza. La voce di Ellie risuonò
<<Si?>>
<<Ellie, sono Jason. Mi fai scendere un secondino Deborah?>>
<<Si, subito!>>
Dopo qualche minuto Deborah scese con il suo cappotto palka e mi chiese
<<Pensavo venissi pomeriggio>>
<<Deb, notizia delle notizia>>
<<Anche tu hai assaggiato il nuovo tipo di bacon? Penso sia squisito...>>
<<Ma che bacon! Sta sera ceni da noi, e ti presento la mia famiglia!>>
Lei fece un volto traumatizzato e disse soltanto
<<Vado a preparare i guanti da kickboxing>>
Io la fermai per il polso e le dissi
<<Sono pienamente consapevole che ti ho già presentato ai miei, ma non è stato un granché. Quindi ci sarà una parte due!>>
Si liberò dalla mia presa e stampandomi un bacio disse
<<Non vedo l'ora...>> con tono di lotta
STAI LEGGENDO
Sei la mia miglior paura
Roman d'amourJason è un ragazzo che ha principalmente 3 passioni : il basket, i videogiochi sparatutto, e le belle ragazze. La sua ultima passione è dovuta dal fatto che Jason è un bel ragazzo con dei capelli castani corti, degli addominali scolpiti e degli occh...