Sei la mia miglior paura

I genitori

<<Non capisco perché non posso>>
<<Perché no e basta>>
<<Ma se stiamo insieme è lecito che io ti chiami "Amore">>
<<Non farlo>> disse stringendosi forte a me
Eravamo accoccolati sul mio divano di casa a guardare un film horror. In casa mia non c'era nessuno: solo io e Deborah.
<<Tesoro, va bene?>>
<<Ma cosa hai contro il mio nome!?>> disse ironicamente
<<Almeno, chiamami tu per nome>>le chiesi
<<Non mi piace il tuo nome>>
<<Sei sfacciata...allora chiamami tu con un nomignolo carino>>
<<No scordatelo>>
Iniziai a solleticarla ed a baciarle le spalle delicatamente
<<Ti prego...>> le sussurrai
<<Ti hanno mai detto che sei alquanto convincente?>>
Io la abbracciai ed immersi il mio naso tra i suoi capelli. "Che buon odore..." pensai.
La feci stendere sul divano e gli misi un cuscino sotto la testa. Feci la stessa identica cosa.
Lei continuò a guardare il film, non curante di quello che io stessi facendo. La abbracciai e la avvicinai al mio petto. Lei si rannicchiò e ritornammo a guardare il film. O almeno, le guardava il film, io annusavo i suoi capelli e guardavo il suo corpo allenato. Era perfetta: le sue spalle marcate, i suoi addominali visibili, le sue gambe fini e veloci ed il suo volto pieno di ricordi del passato.
Misi la mia mano sul suo fianco ed iniziai a baciarle il collo. Notai che il suo corpo si irrigidì
<<Che fai?>> mi chiese sospettosa
<<Nulla, ti bacio>>
<<Sul collo mi fai il solletico>>
<<Beh, allora continuo>>
Iniziai a dargli tanti baci sul collo. Si iniziò a ribellare, muovendosi sul mio divano. Si girò ed i nostri volti erano vicinissimi. La baciai, tirandola verso di me. Lei mise le sue braccia intorno al mio collo, mettendo le dita tra i miei capelli: era una cosa che faceva spesso. Continuai abaciarla appassionatamente
<<Siamo-a-casa>>
Alzai la testa spaventato e vidi mia madre e mio padre che ci osservavano, anzi ci squadravano. Mio fratello iniziò a ridere, mia madre fece un volto arrabbiato, mio padre uno rassegnato.
Deborah invece se ne fregò altamente della situazione, ritornando a vedere il film sul divano.
<<M-ma non dovevate tornare venerdì?>> chiesi cercando di rimuovere l'attenzione sulla situazione.
<<Ehm...sì, ma tuo padre ha avuto un impegno imprevisto...>> disse mia madre, fissando Deborah assatanata.
Io mi alzai, feci un cenno a mio fratello che iniziò a conversare con Deborah. Presi mia madre e mio padre e li portai in cucina, chiudendo la porta.
Mio padre si sedette su uno sgabello vicino al bancone, invece mia madre mi sgridò subito
<<Ma chi diavolo è quella? Sembra un pirata!>> si grattò il viso e continuò
<<Che stavate facendo? Siete entrambi molto piccoli, ancora non compite 19 anni!>>
Io feci una faccia vergognata ed urlai
<<Ma a cosa diavolo stavi pensando, mamma!>>
Mia madre tentò di parlare ma mio padre la interruppe dicendo
<<Non sapevo fossi un tipo da relazione, Jason. Come si chiama?>>
Mio padre era sempre il buono della situazione, il signore che calmava le acque
<<Deborah, la ho conosciuta in palestra...>>
<<Ma tu non frequenti nessuna palestra>>
<<Si, ma ci furono delle circostanze...a proposito! Dovete firmare un foglio in cui mi permettete di lavorare, così risolveremo i problemi economici degli ultimi tempi...>>
Mio padre fece un grande sorriso ed annuì
<<Non aiuti se inizi a comprare delle collane>> disse mia madre guardandomi il collo
<<Ah, no me la ha regalata Deb->>
Sentii la porta della cucina aprisi. Mi girai e vidi Deborah varcare la porta. Ebbi un milione di brividi in 2 secondi.
<<Buon pomeriggio>> disse guardando mia mamma
Mio padre fu il primo a parlare
<<Salve,non ci siamo presentati come si deve. Io sono Thomas Barnes. Lei è mia moglie Samantha>>
Mia madre gli porse una mano cercando di essere il più tranquilla possibile. Deborah guardò la mano di mia madre e la strinse, ma penso un po' forte, dato che mia madre fece un volto dolorante.
<<Io sono Deborah Baxter>> disse ripiena di indifferenza.
"Imbarazzo" fu l'unica parola che io riuscii a pensare in quel momento.