Capodanno di lotte

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Bene. Era l'unica parola che provavo quando stavo con lei. Quel giorno eravamo sul tetto. Eravamo seduti su un tappeto e lei era davanti a me, ed io le cingevo la vita e le baciavo le spalle. Io di lei conoscevo pochissimo, ma la mia attrazione per lei era forte e quindi decisi che era arrivato il momento di fargli alcune domande
<<Deborah è il tuo vero nome?>> chiesi senza preavviso
Lei annuì e disse
<<È l'unica cosa che mi è rimasta del passato>>
Io la strinsi più forte ed iniziai a guardare il tramonto con lei
<<Hai un occhio rosso dalla nascita?>>
<<Si, ho sempre avuto gli occhi di colore diverso.>>
<<Ma ci vedi dell'occhio destro?>>
Lei si rannicchiò tra le mie braccia e annuì
<<Ma, allora, perché indossi la benda?>>
<<"La gente non ama le cose diverse, preferisce la monotonia". Soren mi ha detto di metterla, così non mi avrebbero giudicato da subito>>
Io feci un volto compassionevole la feci girare verso di me. Gli tolsi la benda e dissi
<<Io ti voglio così>>
Lei si avvicinò alle mie labbra e ci iniziammo a baciare. Le sue labbra erano morbide, ma fredde. Ma piano piano si riscaldarono ed io apprezzai sempre di più quel momento. Ci staccammo e la guardai
Quel suo occhio la rendeva veramente speciale. La cicatrice non era molto profonda e l'iride non era danneggiato.
<<Cosa c'è?>> mi chiese
<<Nulla...vorrei vederti tutti i giorni così>>
Lei poggiò la fronte sulla mia spalla, per non farmi vedere l'occhio. Io sospirai e dissi
<<Sei sicura che sia stato Soren a dirtelo e non il tuo cervello?>>
Lei mi morse la spalla facendomi sobbalzare sul posto.
<<Hey!!! I gatti graffiano, mica mordono>> dissi ironicamente
Lei continuò a tenere la testa sulla mia spalla. Io invece guardavo il tramonto, pensando che quel giorno fosse più bello del solito.
<<Che si fa a capodanno?>> chiesi
<<Io lo passo...in palestra>>
<<Perché?>>
<<Hanno organizzato una lotta di capodanno e voglio partecipare. È tutto legale, tranquillo>>
<<Posso venire?>>
Lei mi guardò e mi sussurrò
<<Chiunque entra li deve lottare...>>
Io non volevo lottare, volevo semplicemente spettare Deborah che prendeva a calci la gente.
<<Ma perché?>>
Lei fece le spallucce. Volevo passare a tutti costi il capodanno con lei.
<<Vengo>> dissi
<<No>>
<<Si invece. Voglio passare il primo capodanno con te>>
<<Dovrai lottare>>
<<Lo farò se è necessario>>
<<Se è per me, non voglio che tu lo faccia. Se vuoi andiamo da un'altra parte...>>
<<No. Se tu vuoi stare lì ci sarò anche io>>
Lei mi guardò arrabbiata e mi disse
<<Tu non verrai ed io non andrò. Lì la gente è forte, ti farai solo del male>>
Io mi avvicinai alle sue labbra ma non la baciai. Lei non si mosse, perché era arrabbiata. Io non mi mossi, perché ero offeso. Sembravamo realmente due idioti.
<<Non voglio litigare>> disse
Quando lo disse, avvicinai le labbra e la baciai.Le nostre dita si intrecciarono, i nostri corpi si avvinghiarono. Nulla di meglio poteva esserci.

Camminavo per la strada in cerca di un buon ristorante in cui portare Deborah. Anche se ancora non glielo avevo detto, avevo in mente una sorpresa. Mi squillò il cellulare, ed io risposi non curante del numero che non conoscessi
<<Pronto?>>
<<Jason?>> mi disse una voce femminile
<<Chi è?>> chiesi confuso
<<Sono Tia. Ti volevo chiedere scusa per...>>
<<Tranquilla, è storia passata. Come sta Conner?>>
<<Ci siamo lasciati. Era troppo possessivo nei miei confronti. Cosa fai a capodanno?>>
<<Io avevo intenzione di andare al ristorante>>
Con voce speranzosa e maliziosa chiese <<E con chi?>>
<<Deborah. Non so se hai presente che è...>>
<<Si, la Squartatrice. State...insieme?>>
<<Ehm...>> non seppi cosa rispondere, insomma non ne avevamo parlato. Io la consideravo come fidanzata ma...lei? Cosa pensava di me?
<<Si, diciamo di sì>> risposi con poca convinzione

Mentre scrivevo ho pensato a questa canzone, quindi eccovela! Spero vi piaccia!

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