Dolore

223 13 0
                                    

La cena finì e mia madre non rivolse neanche più una parola a Deborah che si lamentava della gonna. Io pensavo a il discorso che si erano fatte mia madre e Deborah, però ero disconcentrato da come quella sera era bella Deborah. La guardavo e mi rimproveravo il fatto di non aver chiamato più spesso Bree e Meghan per far preparare Deborah. Ma si notava che non era affatto a suo agio vestita in quel modo.
Dopo cena ci sedemmo sul divano in salotto. Mia madre disse di avere un improvviso mal di testa, quindi si recò nella sua stanza per riposarsi. Mio padre andò con lei. Edward invece rimase un po' con noi a parlare per poi dileguarsi anche lui. Notai Deborah che rilassò le spalle e disse
<<Ha qualcosa da prestarmi?>>
<<Eh...?>>
<<Dei vestiti...>>
Io feci un sorriso e la guardai maliziosamente. Avvicinai le mie labbra al suo collo e dissi
<<Sei bellissima vestita così...>>
Lei si irrigidì ma non fece un movimento. Le iniziai a baciare il collo ed a quel punto si alzò e disse
<<Devo tornare a casa>> schiettamente
<<Ti accompagno>>
<<Non ce ne è bisogno...>>
Io non capii cosa le stesse succedendo. Aveva il volto cupo ed evitava il mio sguardo. Velocemente prese il suo capotto e si allontanò in corridoio. Io rimasi lì, stupidamente, a guardarmi i piedi. Sentii un grosso dolore al petto, come se qualcosa in quel momento fosse cambiato. Ma alla fine pensai che Deborah non era a suo agio per colpa dei vestiti e tornò a casa. Mi diedi quella spiegazione per evitare di darmene altre. Quindi mi cambiai e mi fiondai nel letto, sprofondando la testa nel cuscino pensando che la serata non era andata affatto male. Deborah si era fatta valere per la ragazza che era ed ero veramente fiero di lei.
Durante la notte, mi squillò il telefono. Non volevo rispondere ma quando lessi "Meghan" sul telefono pensai fosse importante, dato che Deborah diceva le cose a Meghan e poi lei me le riferiva con il suo cellulare
<<Meg, perché diavolo chiami a quest'ora?>>
<<J-Jason...>> disse spaventata
<<Si...?>>
<<Potresti raggiungermi DI CORSA in palestra?>>
<<Cosa è successo?>>
<<Deborah...è tutta sporca di sangue e...blatera cose e dice che non devo chiamare l'ambulanza e...non so cosa fare...>> scoppiò a piangere
Mi terrorizzai ed attenzione attaccai il telefono. Mi vestii con i primi stracci che trovai nell'armadio e corsi verso la palestra. Non sentivo alcuna stanchezza ma solo profonda paura nel petto. Arrivai in palestra e spalancai la porta. Trovai Meghan in un bagno di lacrime e Deborah in uno di sangue. Era stesa sul pavimento. Corsi verso Deborah. Aveva degli abiti da lotta tutti sporchi. Aveva un taglio profondissimo sulla pancia che perdeva moltissimo sangue. Anche dalla bocca gliene usciva un po'. Io la presi tra le mie braccia ed urlai
<<Chiama l'ambulanza Meg!>>
Lei con voce debole disse
<<No...non...farlo...>>
Mi sfilai il cellulare dalla tasca e chiamai l'ambulanza
<<Pronto soccorso, qui c'è una ragazza con una ferita nel lato destro della pancia profondissima. Chiedo immediatamente aiuto...siamo nella palestra di lotta libera, l'unica in città>>
Il medico riattaccò il telefono. Deborah tossiva, io piangevo. Sentivo che lentamente perdeva le forze.
<<Sc...u...sa...>> mi disse guardandomi.
Io scossi la testa. Vedi che stava per chiudere gli occhi
<<Deborah, no...guardami...guardami, ti prego...guardami...non chiudere gli occhi... guardami...>>
Lei tentò di tenerli aperti. Io la guardai e la strinsi sul mio petto.
<<Perché...perché...?>>
In pochissimo tempo arrivò l'ambulanza. Caricarono Deborah su una portantina, in cui chiuse gli occhi e perse i sensi. La caricarono nell'auto e partirono. Io chiamai immediatamente i genitori di Deborah, i miei, Lian e Bree, Stephan, e John.
I genitori di Deborah arrivarono in palestra e mi accompagnarono insieme a loro all'ospedale. Nella macchina le mie lacrime continuavano a scendere e con me, quelle di Ellie e Soren.

Sei la mia miglior pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora