Lotte e litigate

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<<Brucia??>> chiesi premendo con il ovatta impregnata di disinfettante. La ferita dietro il collo era il mio obbiettivo.
<<No>> rispose tranquillamente
<<Cosa è successo?>> le chiesi senza esitare mentre guardavo la ferita reagire correttamente al disinfettante. Decisi di metterci anche l'acqua ossigenata, per prevenire qualunque tipo di danno.
<<Non te lo voglio dire, non sono affari tuoi>> disse arrabbiata
<<Deborah...>> mi avvicinai al suo orecchio e le dissi <<Ti prego>>. Poi continuai ad occuparmi della ferita.
Lei stette in silenzio per qualche secondo, poi disse
<< Stavo...non ero andata a scommettere>> disse ansimando
<<E allora cosa eri andata a fare ad un combattimento?...>> poi mi venne in mente. Mi misi le mani in volto e feci cadere l'ovatta. Mi alzai dalla sedia e cominciai ad urlare
<<Ti prego dimmi che non sei andata lì a combattere>>
Lei annuì ed il suo volto emanava rabbia da tutti i pori
<<Non ti interessa quello che faccio nella mia vita! Cosa sei mio padre?>>
<<Deborah è pericoloso! Ti hanno preso con un coltello sul collo! Non ti spaventa affatto questa cosa?!>>
<<No!!!>> urlò arrabbiata
Io la guardai e le dissi
<<Perché combatti?? Per piacere? Puoi farlo anche in palestra se è per questo!>>
Lei si alzò e si mise la mano sul petto dicendo
<<È per soldi! Non ne abbiamo in casa e non ne ho!>>
Io le puntai il dito contro dicendo
<<Questo è il modo peggiore per guadagnare soldi!>>
Lei fece per uscire di casa ma io la presi per una spalla
<<Deb...>> dissi afflitto
Lei si girò e mi guardò corrugando il volto.
Io la presi nuovamente per mano e la feci sedere, ricominciando a medicare la ferita. Lei mi disse
<<Jason>>
<<Si?>>
<<Cosa te lo fa fare?>>
<<Eh?>>
<<Ti pagano per sopportarmi?>> disse imbronciata
Mi venne un'enorme sorriso. Le cinsi la vita e dissi
<<Lo devo capire anche io>>
Le mie guance arrossirono, ma non mi agitai come le altre volte. Rimasi abbracciato a lei. La mia testa era sulla sua spalla e le chiesi
<<Ci metto una garza?>>
Lei scosse la testa ed io le feci cenno di andare. Lei mi guardò e rimasi profondamente sorpreso nel vedere che aveva delle guance rosse come pomodori. Io le feci un sorriso e le dissi
<<Ti riaccompagno>>
Andammo verso casa di Deborah, nel silenzio tombale. Quando arrivammo davanti al portone gli dissi
<<Deb, mi giuri che non lotterai mai più illegalmente?>>
Lei mi guardò e fece un ghigno, poi toccandosi il collo disse
<<Solo se mi giuri che non ti scoperai ogni ragazza che vedi in giro per strada>>
Io spalancai gli occhi. A lei importava se io facevo queste cose?
La guardai perplesso e dissi
<<Ok, ci sto!>> sorridendo
Lei si sistemò i capelli e si girò verso il portone. Io mi girai e tornai a casa. Mentre camminavo guardavo le stelle e il mio unico pensiero era diventato lei. Pensi a quanto la avessi cambiata in un solo mese. Cioè, non molto, era sempre violenta e non aveva mai un volto divertito o triste. Però era un po' meno violenta e ogni tanto la ho vista addirittura sorridere.

<<Aspetta, mi stai dicendo che una tua amica ci ha invitato a passare il Natale con lei?>> disse Edward incredulo della mia notizia. Camminavo verso l'autobus e dissi
<<Si, ti ricordi di quella ragazza che sentisti al telefono un po' di tempo fa? Lei>>
Vidi Deborah aspettare l'autobus, mentre ascoltava la musica con le sue enormi cuffie rosse.
<<Ah, la ragazza che ti piace...>>
<<NON MI PIACE!!!>> urlai in mezzo alla strada
Attaccai il telefono senza salutare. Corsi verso Deborah e le tolsi le cuffie dicendole
<<Oggi ho una partita di basket importantissima. Vieni?>>
Lei mi scrutò attentamente: si accorse che avevo l'influenza. Mi guardò e disse
<<Tu vorresti giocare con l'influenza?>>
Io feci un volto tra la rassegnazione e la vergogna e mi misi le mani in tasca per il freddo.
<<Si>> risposi
Lei fece una faccia arrabbiata e disse
<<No, io non vengo se devo vederti giocare mentre starnutisci sul pallone e lo attacchi al tabellone del canestro>>
Era preoccupata? Per me? Io feci un volto stranito dalla sua improvvisa preoccupazione. Più volte avevo giocato con la febbre non era mai successo nulla.

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