Ero di fianco al citofono di Deborah. Cercavo di farmi coraggio e di premere, ma non ci riuscivo. "Dai Jason, che diavolo ti prende?! Clicca quel bottone" mi ripetevo. Io ero sempre sicuro di tutto ed il ritrovarmi a non sapere cosa fare mi dava un gran fastidio. Ma non potevo rimanere tutta la sera lì, e quindi suonai. Al citofono si sentì la voce di Deborah che disse
<<Chi è?>>
<<Sono Jason>>
<<Ah...scendo>>
Affermò senza esitare. Aveva accettato! Voleva anche lei rivedermi! Iniziai a montarmi la testa e a farmi film mentali. Si aprì il portone ed uscì Deborah, fortunatamente con un cappotto palka. Io gli feci un sorriso ed iniziai a camminare.
Mentre camminavamo, notai che aveva la guancia leggermente gonfia e gli chiesi
<<Hai la guancia leggermente gonfia>> con voce preoccupata
<<Ah...si>> disse senza spiegazioni
<<Come mai??>>
<<Un ragazzo mi stava infastidendo. Quando gli ho detto di andare via, mi ha tirato un pugno. Io ho ricambiato con il triplo della forza. Ora è in ospedale>>
Io la guardai. Ormai non ero neanche più sorpreso da quello che mi diceva.
<<Deborah...ci hai messo il ghiaccio?>>
Lei scosse la testa. Io sospirai e dissi
<<Si gonfierà e il dolore aumenterà>>
<<Non sento più il dolore ormai...>> disse con forza
Io la guardai e non capii precisamente cosa volesse intendere. Cambiai completamente argomento dicendo
<<Il tuo nome è molto lungo sai?? Se non ti posso chiamare Deb, come ti posso chiamare??>>
Lei fece una faccia pensierosa e mi disse
<<Non so. Non mi sono mai ritrovata davanti questo problema>>. In effetti non aveva molte persone che la chiamassero...
<<Deb non ti va bene??>> dissi facendo la faccia più idiota del mio repertorio
<<Basta che non ci fai l'abitudine>> disse imbronciata
<<Ok!>> dissi contento. Finalmente la stavo addolcendo e le dissi
<<Dove andiamo?>>
<<Vieni con me>> mi disseAndammo sopra una collina e ci ritrovammo davanti un palazzo abbandonato. Grazie alle scale antincendio, salimmo fino al tetto. Il tetto era piatto e si trovavano una tenda, un armadietto, un minifrigo, un asciugamano steso, ed una sedia da spiaggia. Innumerevoli gatti aspettavano davanti delle ciotole. Deborah andò verso l'armadietto e cacciò una busta di crocchette per gatti. Iniziò a riempire le ciotole ed i gatti iniziarono a mangiare. Sembravano tutti molto affamati. Deborah posò la busta nell'armadio e cacciò un fardello d'acqua e riempì un secchio. Poi mi disse
<<Puoi sederti lì>> puntandomi la sedia da spiaggia
Io non esitai e mi sedetti. Da quel tetto si vedeva tutta la città e tutte le luci serali. Anche il faro era ben visibile ed io sorridevo a guardare quello spettacolo
<<C'è un bel panorama>> affermai
Deborah aprì una sedia da giardino, e la mise vicino alla mia. Poi si sedette con un gatto in mano che mi guardava come una minaccia.
<<Già>> fece guardando il paesaggio
Fece scendere il gatto e apri il minifrigo ed estrasse due lattine di cola e me ne porse una.
Io feci un sorriso in segno di ringraziamento. Intanto, i gatti si rannicchiavano sul asciugamano ed io chiesi a Deborah
<<Da quanto tempo che vieni qui?>>
<<Ogni tanto la sera da 5 mesi>> fece bevendo
<<Lo hai fatto per i gatti??>> chiesi iniziando a bere
<<No. Per me. Mi piace stare da sola>>
Mi aveva portato lì, in quel posto in cui voleva restare da sola. Questo era un controsenso ma non dissi nulla a riguardo.
Parlammo di molto. Beh, parlai di molto. Fu una serata tranquilla, che passammo a guardare il paesaggio e a parlare di argomenti più disparati. Più le stavo accanto, e più stavo bene.
La accompagnai a casa silenziosamente e ci congedammo nello stesso modo. Non tornai a casa, ma andai a casa di Bree, la fidanzata di Lian. Sapevo che Lian era lì e gli dovevo fare una domanda che mi frullava in testa.
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Sei la mia miglior paura
RomanceJason è un ragazzo che ha principalmente 3 passioni : il basket, i videogiochi sparatutto, e le belle ragazze. La sua ultima passione è dovuta dal fatto che Jason è un bel ragazzo con dei capelli castani corti, degli addominali scolpiti e degli occh...