Mistero

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<<Amica?!>> chiese incredulo mio fratello. Solitamente avevo poche amiche donne, perché io le donne le trattavo più come fidanzate che come amiche .
<<Si>> dissi irritato
<<Ok...comunque chiamami per farmi sapere se hai trovato una sistemazione per sta notte.>>
<<Si. Ora ho da fare. Ci sentiamo>>
<<Ok. Ciao!>>
Chiusi la chiamata, e senza accorgermene mi trovavo già davanti la palestra di lotta libera.
<<Entra>> ordinò
Io obbedii. Quando entrai trovai la palestra piena di persone che facevano pesi e che si allenavano. Tutte le attrezzature sembravano nuove, a parte delle ammaccature. La gente era contenta, e si sentiva un aria di determinazione.
Ci si avvicinò un uomo alto e muscoloso, di età maggiore della nostra.
<<Deborah, sta mattina ho trovato un sacco rotto su pavimento...>> disse l'uomo
<<Si sì, te lo ripago John>> disse scocciata Deborah
<< Ok, ma spendo più soldi per ripagare i sacchi che distruggi che per tenere aperta la palestra!>> disse ironicamente l'uomo. Aveva un volto contento e non arrabbiato. Aveva dei capelli rasati ai lati color nero. Aveva degli occhi color nocciola. Era tatuato sul braccio destro con motivi tribali e sul sinistro spiccava una cicatrice poco lunga. Aveva una polo, con sotto dei jeans.
Mi guardò e mi scrutò un secondo e con un enorme sorriso disse
<< È un tuo amico, Deborah?>> porgendomi la mano. Io gliela strinsi e dissi
<<Sono Jason Barnes e frequento la stessa scuola di Deborah>>
<< Oh, io sono Jonathan Lotter, lo zio di Deborah>> disse lasciando la mia mano. Manteneva un sorriso smagliante che in Deborah non vedevo mai.
<<John, è qui per un lavoro.>> disse Deborah sciattamente.
<<Si? Mmh...non so figliolo. Ci mancherebbe un attrezzatore in effetti...>> disse pensieroso
<< Mi va bene qualsiasi lavoro, signor Lotter>> dissi tranquillo. Speravo veramente in quel lavoro
<< Mmh...sei ancora sotto tutela dei tuoi genitori. Ho bisogno del consenso dei tuoi genitori. Quindi, ora ti do una carta, falla firmare dai tuoi genitori e se me la riporti domani mattina, il prossimo pomeriggio potresti già iniziare>>
<<Ok, la ringrazio>> dissi contento. Guardai Deborah che mi afferrò il polso e disse
<< Glielo do io il foglio di assunzione. Lo andiamo a prendere.>>
<<Ok>> disse John allontanandosi
Deborah iniziò a trascinarmi per la palestra. Mi lascio davanti al bancone e disse
<<Stai qui. Non rivolgere la parola a nessuno>> disse con sguardo di allerta
Si allontanò velocemente. Io non mi spiegai il motivo di quella avvertenza. Mi sentivo ancor più scosso del fatto che mi avesse preso per il polso.
Aspettando, qualcuno mi tocco la spalla chiedendomi
<<Ha per caso visto Deborah?>>
Mi girai ed era Rick, con uno sguardo malizioso. Rimasi dubbioso davanti la sua domanda perché non seppi cosa rispondergli.
Poi, trovato le parole chiesi
<< Ehm...perché la cerca?>>
<< Ok, capisco che non mi vuole dire dove si trova. Ma, almeno gli dia questo, mi raccomando> disse facendomi un occhiolino. Poi velocemente si allontanò.
Mi diede come un volantino, che io senza esiterà aprii. Sopra c'era scritto di un concerto punk rock che si sarebbe tenuto nella piazza. Ma come aprii il volantino, 200 dollari spuntarono fuori. Avevo mille domandi in testa, ma una certezza: Deborah nascondeva qualcosa.

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