Non la dimentico

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Il professore ci fece fare riscaldamento e si formarono 2 cerchie: io, Deborah e Lian e l'altra cerchia era formata da tutti quelli che sparlavano sull'accaduto. Io Lian stavamo pensando a cosa fare quella sera mentre ci stendevamo le gambe quando Deborah ci interruppe dicendo
<<Mi irritano>> con voce colma di irritazione
Per evitare che scoppiasse un'altra rissa, la tranquillizzai dicendogli
<<Non ci fare caso. Domani se lo saranno già dimenticato.>>
<<Già, se reagisci durerà di più>> mi supportò Lian
Il professore ci fece mettere in fila e, portato l'ordine disse
<<Allora ragazzi, abbiamo una nuova arrivata. Ti vuoi presentare Deborah?>> disse il prof. sistemandosi la tuta.
Lei scosse la testa e il professore fece le spallucce e disse
<<Almeno mostrami la tua preparazione atletica. Fammi 100m piani.>> disse autorevole
Deborah si mise nei blocchi di partenza. Il professore diede il via, e con uno scatto partì. In pochissimo tempo, passo il traguardo. Il professore guardava incredulo il cronometro e ingoiava. Non disse a nessuno quanto tempo ci aveva impiegato, neanche a Deborah. Probabilmente, aveva battuto anche il professore . Iniziammo la lezione, che passò tranquilla. Deborah non rivolse la parola neanche a me. Finita la lezione, e cambiati nello spogliatoio, io e Lian pensammo di avviarci per la lezione di basket, ma non prima di aver salutato Deborah.
<<Deb, mangi con noi a pranzo>> chiesi sorridendo me ansimando un po' per la fatica
<<No. Voglio rimanere da sola>> disse con il suo invariabile tono di voce. Poi prese il suo zaino e si diresse verso la porta.
<<Ti ha dato buca!!>> disse Lian colpendomi
<<Sbrigati, che faremo ritardo a lezione>> dissi abbozzando un sorriso . In realtà ero profondamente deluso. Lei mi evitava e non mi voleva parlare. Da deluso passai ad arrabbiato.

La giornata passo tranquilla, e non vidi Deborah nelle ore scolastiche, me neanche al ora di pranzo. All'uscita mi misi a limonare con una ragazza di cui neanche sapevo il nome, cercando di dimenticare. Eravamo seduti su una di quelle panchine per aspettare l'autobus. Ad un certo punto squillo il cellulare della ragazza, che si allontanò e rispose immediatamente. Appena girai lo sguardo verso il cancello della scuola, notai Deborah che parlava con Rick Lotter, un ragazzo che, dalle voci di corridoio, era un tipo poco affidabile. Si diceva che scommetteva spesso su tutto. E che faceva anche uso di droghe. Ma non si poteva dare retta alle voci di corridoio. Mi chiesi il motivo per il quale quei due stessero parlando. Poi notai che lui gli diede un foglietto di carta, e sorridendo attraversò la strada. Deborah osservò il biglietto e se lo mise in tasca. Iniziò ad incamminarsi verso la fermata e, quando mi vide, fece retromarcia. Io, senza neanche congedare la ragazza, corsi verso di lei e le chiesi
<<Non prendi l'autobus??>>
<<No, vado a piedi>>
<<Come mai?>>
Si girò verso di me, mi raggiunse e prese il colletto della mia maglietta dicendo
<<Ascoltami, non essere gentile con me, tanto non cado nel tuo giochetto. Ci sono tante stronze al mondo, per quale motivo dei rompere a me? Vatti ad abbordare qualcun'altra.>> guardandomi attentamente negli occhi
Avevo una grande paura. Sapevo che avrebbe avuto la forza ed il coraggio per pestarmi, ma nonostante tutto, un po' singhiozzante, le chiesi
<<Ma allora mi spieghi il motivo per cui mi hai aiutato?? Scusami, io non aiuto chi non sopporto!>>
Mi scrutò per un secondo, mi lasciò il colletto e si girò dicendo <<Ma ci perdo ancora tempo con te...>>
Cominciò a camminare. Io mi misi a camminare al suo fianco senza dire una parola. Il silenzio che si formò non era imbarazzante, ma tutto sommato rilassante. Ora bisognava vedere come si sarebbe evoluta la cosa.

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