Mentre faccio colazione, con una tazza di caffè-latte, Giorgio rientra a casa e senza degnarmi di uno sguardo va in camera sua.
Si sveglia anche Giulio e prende una tazza di Caffè, accendendosi una canna.Apre la bocca per parlare, ma viene interrotto da Mostro che fa eruzione in cucina, prendendomi per i capelli e tirandoli.
« dove l'hai messa?»
Mi ringhia a denti stretti.
« lasciami i capelli»
Dico, duramente.
Lui stringe ancora più forte e io faccio cadere la tazza per terra, gli tiro un pugno in faccia e poi una ginocchiata sulle palle e lui cade a terra.« ti ho detto di lasciarmi ma non hai voluto»
Giulio lo aiuta ad alrarsi e dopo avermi urlato un ' ma sei rincoglionita' mi ordina di andare a scuola.
Non lo contraddisco e vado a prendere il mio zaino in salotto, mi metto le scarpe e poi me ne vado a scuola.
Quando finisce torno a casa e senza nemmeno pranzare vado in camera mia e chiamo mio fratello, essendo sola in casa.
«mi manchi»
Dico, tra le lacrime.
«no sorellina, non piangere»
« piango perche rovino sempre tutto. Quando ti potevo vedere mi ha messo in punizione, ora con mostro l'ho preso a pugni»
Lui scoppia a ridere.
« non ridere stupido»
« okay, dai basta piangere, va da mostro e chiedigli scusa»
« hai ragione.. Ora vado ti scrivo dopo, ciao fratellone»
Lui mi manda un bacio virtuale e io chiudo la chiamata.
Esco di casa e mi incammino verso l hotel.Quando arrivo busso alla porta e viene ad aprirmi Giulio.
« ciao, c'è Mostro»
Lui mi f entrare e lo vedo seduto sul divano a farsi una canna.
« la tua collanina, scusa se l'ho presa, ma volevo farti capire cosa succede quando non hai più qualcosa a cui tieni tantissimo»
Lui mi strappa la collanina dalle mani e se la mette al collo.
Giulio, che era dietro di noi ad ascoltare tutto, fa una finta tosse indicandomi col capo.
« scusa anche tu se ho strappato il disegno»
Dice mostro e io sorrido.
« bene, visto che ora abbiamo risolto, che ne dite di una pizza?»
Mi butto sul divano e aspetto la mia pizza.
Giulio torna dalla cucina con tre piatti di pizza e li poggia sul tavolino.
Mi alzo e mi abbasso a prendere un piatto, ma mi rialzo subito quando qualcuno mi da una pacca sul culo.« ma che cazz...»
Mostro e LowLow scoppiano a ridere mentre io tiro un trancio di pizza, on faccia a mostro e la seconda a LowLow.
Anche loro mi tirano la pizza, così inizia una lotta.
« fate schifo ragazzi, avevo fame»
Dico, sedendomi sul divano e facendo il labbruccio.
« oh la figlia di mammina ha fame»
Dice Giorgio sedendosi accanto a me e mettendomi una mano sulla coscia.
No ma da quando tutta sta confidenza..?« pussa via, portatemi cibo oraa!!»
« vai a prendertelo non hai mica gli schiavi»
Mi dice LowLow sedendosi alla mia destra.
« dai Lowlow»
Lo richiamo.
« chiamami Giulio, siamo amici no»
A quel nome, scoppio letteralmente a ridere, sotto gli occhi confusi dei due.
« tu stai male mentalmente»
Osserva Mostro, per poi accendersi un altra canna.
« modestamente, ma ora fammi provare quella cosa»
I due scoppiano a ridere.
« che c'è?»
Chiedo.
« niente niente»
Continuano i due e Giulio mi porge una canna.
Aspiro il fumo ma tossisco subito e i due scoppia o a ridere, ancora più forte ma si zittiscono appena gli tiro un pugno in pancia.
Riprovo e questa volta, non tossisco.
Ha uno strano sapore, ma è molto dolce.« ti piace?»
Chiedono all'unisono. Annuisco e poi la ridò a Giulio, che già con due tiri mi gira la testa.
Mostro, per farmi felice, visto che continuo ad assalirlo, mi ordina una pizza e quando arriva, ne mangio solo due tranci.
« MI HAI FATTO COMPRARE UNA PIZZA, PERCHE NE MANGIASSI DUE TRANCI?»
chiede, irritato.
Annuisco sorridendo, cosa che lo fa arrabbiare ancora di più.
Serra i pugni e fa un passo verso di me, ma Giulio lo ferma e Mostro esce dalla camera.« ma devo farvi da babysitter?»
Mi chiede, sbuffando.
Non gli rispondo e mangio un altro trancio di pizza.« ma devo chiamarvi Giulio e Giorgio o no?»
« chiamaci coi nomi»
Annuisco e guardo l'ora sul telefono.
17.15
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//Mostro o LowLow//
Fiksi PenggemarLa vita gioca brutti scherzi. Voi siete gli scherzi della mia vita. I contenuti non rispecchiano la realtà, tutto frutto di immaginazione.