capitolo 48.

510 33 4
                                    

« Chanell, Chanell, svegliati è tornato tuo padre e devi preparati »

Mi sveglio di scatto, vedendo Giorgio avanti a me allarmato.
Dopo aver capito cosa sta succedendo mi alzo di scatto e corro in bagno, apro la doccia e senza aspettare che si riscaldi entro dentro e mi lavo.

Finito, prendo l'asciugamano e lo avvolgo attorno al corpo e ritorno in camera, dove Giorgio è seduto sul letto.
Appena mi vede, arrossisco e lui mi viene vicino, stampandomi un bacio sulle labbra.

« a dopo piccola »

Sussurra, uscendo poi dalla finestra e lasciandomi sola.

Entro nell'armadio e indosso l'intimo, poi prendo una gonna a vita alta nera e un top con scollo a cuore e spalline sottili che lascia intravedere un filo di pancia e poi un tacco dieci, tanto per essere un po' più alta.
Mi pettino i capelli e li piastro, poi mi trucco.

Finito di prepararmi esco dalla camera e in casa c'è un enorme via vai.

Sara ritorna da fuori, insieme alla madre e vanno a prepararsi e io, dopo aver preso un succo di frutta, ritorno in camera.
Entro senza bussare e Sara è in intimo e appena mi vede urla.

« che te gridi, non sono mica un ragazzo, che anche se lo fossi non mi perderei niente a guardarti, chiuderei gli occhi»

« certo che sei davvero stronza »

Sputa con disprezzo.

« certo che sei davvero figlia di troia, ma si sa la mela non cade mai troppo lontana dall'albero »

Dico sorridendo beffarda.

« MA CHE TI HO FATTO?! »

urla sul punto di piangere.
Mi piace vedere le persone soffrire a causa mia.
Sono sadica? Mh, forse.

Sorrido.

« sei entrata nella mia vita »

Dico acidamente uscendo dalla camera, sbattendo la porta.
Vado in terrazza e prendo il pacchetto di sigarette, ne prendo una e la porto alle labbra, accendendola.
Aspiro profondamente e allontano la sigaretta dalle labbra, per poi buttare il fumo nell'aria.
Aspiro un altra volta e poi butto fuori il fumo, così finché non finisco velocemente la sigaretta e butto il mozzicone giù dal balcone e ritorno in casa.

« Chanell, perché tua sorella piange? »

Mi chiede allarmato mio padre e solo per quel nomignolo mi sale la rabbia a mille e addio calma.

« NON È MIA SORELLA.»

urlo, correndo in camera e prendendo il telefono e la giacca.
Ritorno al piano di sotto e prendo velocemente lo skate dallo sgabuzzino e indosso le scarpe.

« dove pensi di andare, tra un po' arrivano gli ospiti»

Mi sgrida Silvia.
Mi giro verso di lei e le faccio il dito medio, poi esco velocemente di casa sbattendo la porta.

Poso lo skate per terra e sfreccio per le strade della città, arrivando a casa di Giulio e Giorgio.
Suono e viene ad aprirmi Giulio che mi saluta con un sorriso e io ricambio.

In fondo se un amore non è ricambiato non penso sia la fine del mondo e poi non mi ha tradito, non stavamo insieme in quel momento.

Entro e vedo che è solo a casa.

« come mai qui?»

Mi chiede, accendendosi una canna e aspirandone il fumo.
Mi alzo dal divano e gli vado vicino, prendendogli la canna e me la porto tra le labbra, aspirando profondamente per poi buttare fuori il fumo.
Sorrido vedendo la sua espressione tra l'arrabbiato e lo scociato.

//Mostro o LowLow//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora