capitolo 11.

938 46 10
                                    

« Chanell, Chanell, svegliati »

Apro gli occhi di scatto e vedo papà squotermi a gran forza.

Mi stiracchio.

« che succede?»

Chiedo assonnata,

« la mamma è in ospedale, in fin di vita, vestiti che andiamo da lei»

Non ci credo.
Nono.
Non può essere.
Ecco il presentimento di ieri.
Non voglio che mama muoia.
Okay che l'ho sempre pensato, però è pur sempre mia mamma..
Mi vesto velocemente e senza nemmeno lavare la faccia o pettinarmi i capelli, esco di casa e saliamo in macchina e andiamo all'ospedale.

Chiediamo dove è ricoverata mia mamma ad un infermiere.

« stanza numero 7»

Corriamo nella stanza numero sette.
Mamma è sdraiata sul letto, con la testa fasciata.
Ha dei tubi attaccati al naso e al petto.
Le lacrime scendono a dirotto dai miei occhi e papà mi abbraccia, dandomi un bacio sulla testa.

Mi avvicino e le do un bacio sulla fronte e, in quel momento, si sente come un allarme assordante.
La stanza si riempie di medici e infermiere, che mandano fuori me e papà.
Inizio ad urlare, ma due guardie mi prendono di peso e mi portano fuori dalla stanza e chiudono la porta.

Cado sulle ginocchia e le due guardie cercano di rialzarmi, ma le mie gambe non funzionano, non le sento più.

Dopo vari minuti, la porta si apre ed escono tutti.

« mi dispiace»

Dice il dottore, a testa bassa.

« NOO, NON PUÒ ESSERE, VOI DOVEVATE SALVARLA»

urlo al uomo, piangendo istericamente e correndo dentro la stanza.
Cado sulle ginocchia, prendendole la mano e baciandola.
Odora di mamma.

« ti voglio bene mamma»

Sussurro e vengo riportata, di nuovo, fuori con la forza.

« non mi toccate»

Dico ormai piano, avendo perso anche la voglia di urlare.

Il mondo ora, mi sembra grigio e senza senso.
Anche se non andavo d'accordo con mia madre, non mi faceva mai uscire o parlare con qualcuno e mi urlava sempre, era comunque mia madre.
La donna che mi ha concepito.
Quella che mi ha aiutato a fare i miei primi passi.
Quella che mi ogni volta che doveva scegliere tra me e lei, sceglieva me e la mancanza di mamma non si può riempire.
Muore una madre, muore una parte di te.

Papà mi prende a braccetto e mi fa sedere su delle panchine fintanto che lui firma dei fogli.

Dopo, ritorniamo a casa.
Lui si chiude in camera sua e io faccio lo stesso.

Chiamo Daniel.

* hey sorellina miaa, che bello sentirti*

** ciao fratellone**

Dico singhiozzando e non posso fare a meno di piangere.

* Chanell stai piangendo?*

**Fratellone, mia mamma è morta, capisci non c'è più**

* oh mio dio... Piccola sta tranquilla, respira. Dove sei ora?*

Mi chiede preoccupato.

** in camera da letto**

* sorellina ascoltami, sta tranquilla. Va tutto bene. Lei è sempre li con te, in questo momento è al tuo fianco che ti protegge*

//Mostro o LowLow//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora