« ti prego, non sverginami..»
Lui sorride e con il coltellino taglia il mio reggiseno, buttandolo poi dietro di lui e palpandomi violentemente.
Urlo.
« nono ti prego»
Lo supplico.
« dimmi cosa sei tu per me?»
Chiede, avvicinando il suo viso al mio orecchio.
« una schiava?»
Lui non risponde, posa la lama del coltello sul mio braccio e fa un taglio netto e lungo.
Urlo dal dolore e sento il braccio bruciarmi.« ripeto la domanda, cosa sei tu per me?»
Chiede, posando il coltello sulla pancia.
« sono la tua piccola, sono tua »
Dico, sperando di aver detto la cosa giusta.
Infatti lui sorride e mi stampa un bacio sulle labbra.Porta il coltello sulle mie mutande.
« noo, ti prego, farò tutto quello che vuoi, starò sempre con te, ti ubbidirò sempre, ma non togliermi la mia purezza »
Lo supplico.
Lui si ferma e mi guarda negli occhi.« ci tieni davvero cosi tanto?»
Annuisco.
« ti prego, se ci tieni a me, non farmi questo»
Lui sta zitto e mi guarda.
Dopo qualche secondo si alza e mi libera le mani e i piedi.
Si toglie poi la sua maglietta e me la porge, ordinandomi poi di metterla.
Obbedisco senza obiettare.« abbiamo un patto, ti ricordo. Se non lo manterrai sai cosa ti succede»
Mi fa vedere il coltello e mi guarda malissimo.
Annuisco, impaurita.« andiamo a medicarti la ferita»
Mi prende per mano e accende le luci.
Usciamo da quella camera ed entriamo in un altra.
Mi fa sedere sul tavolo in mezzo alla stanza e va verso un armadietto e tira fuori una cassetta per il pronto soccorso.
Viene verso di me e tira fuori, dalla cassetta, del cotone e del disinfettante.
Puccia il cotone nel liquido e poi lo passa sul mio braccio.
Urlo da dolore e lui sorride appena.Appena finito di disinfettare, mi benda il braccio e poi mi sorride, dandomi un bacio sulla fronte.
Un senso di disgusto mi invade tutta.
« dai ti porto a casa »
Dice, riprendendomi per mano e trascinandomi fuori da quel edificio.
Saliamo in macchina e mi porta a casa.« vuoi entrare?»
Chiedo e lui senza dire nulla, spegne la macchina e scende.
Scendo anche io e vado verso l'ingresso di casa e suoniamo al campanello e viene ad aprirci mio papà.Appena mi vede, mi saluta e ci fa entrare.
Offre a Giorgio da bere, poi se ne va a lavoro.Quando Giorgio finisce il bicchiere, andiamo in camera mia e ci sdraiamo sul letto.
« voglio che chiudi i contatti con Rios è quei frocietti, per quanto riguarda Giulio, fa la stronza»
Rispondo con un semplice ok, e continuo a guardare il soffitto.
Lui si gira verso di me e mi abbraccia.
« non voglio che tu abbia paura di me »
Dice, forse essendosi reso conto che sto tremando.
« voglio solo essere importante per te, tutto qui»
Mi giro su un fianco
« perché?»
Chiedo, guardandolo negli occhi
« perché si »
Annuisco e poggio la testa sul suo petto e lui avvolge le sue braccia attorno a me.
Non so perché cazzo mi sto facendo sottomettere così, io non sono così.
Beh non voglio perdere la mia verginità..
Ma non voglio nemmeno essere una sottomessaPorco zeus, perché tutto a me, che ho fatto di male..
Sospiro e chiudo gli occhi, respirando fort il profumo di Giorgio.
Un profumo da uomo, mischiato al fumo.Profuma di buono.
« piccola?»
Mi richiama
« si?»
« sei bellissima»
Sorrido e alzo lo sguardo verso di lui.
« vedi che se fai il dolce e non mi picchi io passo volentieri del tempo con te?»
Gli faccio notare e lui sta zitto, guardando il soffitto.
Aspetto una sa risposta, ma non arriva, quindi riappoggio la testa sul suo petto.
Sento il suo respiro, il petto alzarsi su e giù, il cuore battere velocemente.
Mi piace il suono del suo cuore.« piccola?»
Mi richiama un altra volta.
« si?»
Rispondo di nuovo.
« ti ricordo che sei la mia schiava »
Mi fa notare.
Quella frase mi fa star male.
Quella frase è troppo per me.Mi alzo di scatto e inizio ad urlargli vari insulti, iniziando a prenderlo a pugni, ma ciò che ricevo è uno schiaffo.
Mi prendebper i capelli e mi tira, costringendomi a sedermi sul letto.« non riprovarci mai più sgualdrina, capito?»
Annuisco impaurita.
Lui senza dire nulla, esce dalla stanza e la richiude violentemente.
Mi sdraio sul letto a pancia in giù e inizio un pianto isterico e pieno di odio.
Mi alzo e con tutta la rabbia che ho addosso, strappo tutti i poster, i biglietti, i fogli, i disegni che riguardino mostro, cioè la maggior parte di essi e inizio a strapparli in mille pezzettini, urlando.« TI ODIO CON TUTTA ME STESSA GIORGIO, BRUCIA ALL'INFERNO FIGLIO DI PUTTANA»
urlo a squarcia goa, sperando che sia dietro a porta ad origliare.
Spero che veda quanto male mi fa.
Spero che veda che l'odio che provo nei suoi confronti.
Spero esca dalla mia vita.
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FanfictionLa vita gioca brutti scherzi. Voi siete gli scherzi della mia vita. I contenuti non rispecchiano la realtà, tutto frutto di immaginazione.