capitolo 45.

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«buon appetito»

Sussurro, iniziando a cenare.
La fidanzata di papà e la figlia non hanno perso l'occasione di trasferirsi qui.
Mangio silenziosamente e dopo aver finisco ritorno in camera, ove sul letto è sdraiato Giorgio.
Corro e mi butto sul letto vicino a lui.

« tu e Giulio avete risolto?»

Lui annuisce.
« ieri si è scopato due ragazze»

Dice, guardando il soffitto.

« non capisco perché me lo dici, è vero oppure vuoi solo diciderci?»

Alzo la voce, mettendomi seduta.

« non mi credi?»

Chiede, guardandomi con un copracciglio alzato.

Non faccio in tempo a rispondere che la porta della camera si apre e Giorgio rotola giù dal letto e si nasconte sotto esso.
Mi giro verso la porta e vedo Sara che mi guarda con le pupille dilatate.

« non ti hanno insegnato che è buona educazione bussare?! Esci dalla mia camera!»

Le urlo e lei, a testa bassa, esce dalla camera.

« dai esci e vattene»

Dico a Giorgio, che esce da sotto il letto e si avvicina alla finestra.

« se non mi credi, sta notte passo a prenderti alle due, andiamo alla pista e vedrai coi tuoi occhi»

Annuisco e lo saluto con la mano e lui salta giù e se ne va.
Apro la porta della camera e mi ritrovo Sara con l'orecchio poggiato sulla porta.
La spingo all'indietro.
Lurida zoccola.

« se provi a dire qualcosa, ti ridurrò molto ma molto male.»

La minaccio, prendendole una treccina e avvicinandola a me.
Lei annuisce e io la lascio, andando in salotto.
Mi butto sul divano e accendo la tv.
Papà e quella li se ne vanno a dormire.

Lentamente mi addormento sul divano.

Vengo svegliata da Sara, che mi scuote e mi chiama.

« Chanell, ti chiamano al telefono»

Prendo il telefono e con gli occhi ancora semi aperti rispndo.

*pronto?*

**hey, sono Daniel**

A quel nome apro gli occhi e mi rizzo in piedi.

*Daniel, come stai?*

**io bene, tu?**

*bene bene grazie*

**non ti facevi sentire da molto..**

*lo so, mi dispiace*

**tranquilla, ora vado a dormire che domani ho scuola**

Gli mando un bacio virtuale e poi chiudo la chiamata.
È l'una di notte, sarà meglio che mi sbrighi.

Vado in camera, ove le luci sono tutte spente.
Vado nella cabina e mi vesto con dei pantaloncini corti e una felpa enorme di mio papà, con una marca strana.
Mi metto le calze alte e le vans.

Mi pettiono i capelli e poi mi trucco e mi metto delle orecchie nere.

Esco dalla cabina e mi butto sul letto a pancia in giù.

Sono confusa e anche molto.

Vengo distrarta dal suono si un clacson, molto vicino a me e mi arriva un messaggio da Giorgio.
Mi alzo e apro la finestra, saltandoci dentro e poi dall'altra parte.
Corro verso i cancelli e gli scavalco, salendo poi in macchina con Giorgio.

Andiamo verso non so dove, ma ci mettiamo un ora.

arriviamo ad una gara di corse clandestine ed è pieno di persone.
Giorgio parcheggia la macchina e scendiamo.
Si affianca a me e mi conduce e rimando sbalordita per quello che vedo.
Giulio è circondato da ragazze e lo baciano.

Mi sento uno schifo.
Serro i pugni e nemmeno mi avvicino a quel coso, prendo Giorgio per il colletto e lo ritrascino in macchina e lo obbligo a portarmi a casa.

Non smetto di piangere istericamente.

«dormi con me?»

Chiedo al ragazzo e lui sorride leggermente.
Spegne la macchina davanti a casa sua e poi scendiamo, entrando in camera dalla mia finestra.
Mi tolgo il cerchietto e le scarpe, mentre Giorgio si toglie le scarpe, la maglietta e i pantaloni, rimanendo in boxer.
Mi sdraio sul letto e lui fa lo stesso, prendendomi di peso e poggiandomi sopra di lui, con la testa sul sul petto.
Lo stringo forte a me e continuo a piangere silenziosamente mentre lui mi fa in grattini e lui accarezza la schiena.

« sh, piccola non ti merita»

Mi sussurra, ma non mi fa stare meglio, ho bisogno di tagliarmi.

Mi alzo da lui ed entro in camera.
Mi chiudo dentro e silenziosamente prendo una lametta e inizio a incidere profondamente il mio braccio.
Quando è pieno di sangue e non ho nemmeno più le forze di tenere gli occhi aperti, cado a terra non vedendo più nulla e cadendo in un sonno profondo.

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