capitolo 15.

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Mi risveglio, non so precisamente che ore sono.
Sono sola nella stanza e non si sente nessun rumore, tranne che l'orologio appeso alla parete.

Inquietante.

Mi alzo dal letto e mi stiracchio, uscendo poi dalla stanza.
Vado in salotto ma nemmeno li c'è anima viva.

Mi dirigo in cucina, la quale porta è socchiusa e dentro si sentono dei rumori.
Apro o non apro?
E se fosse un seral killer?

Perfetto io ritorno a letto.

Mi giro, con l'intento di ritornare a letto e aspettare che venga Manu da me, ma vengo richiamata.
Mi giro, verso la cucina e vedo Manu sulla soglia.
Lo raggiungo ed entro in cucina  sedendomi su una sedia, attorno al tavolo.

Nessuno fiata.

Manu mi da un piatto con un hamburger e delle patatine e poi si siede avanti a me e mi fissa mentre mangio.

Inquietante.

« smettila di fissarmi »

Ordino ma lui non batte ciglio.

« devi dimenticarti di quello che hai visto»

Ordina.

« senti Manu, non mi interessa se hai ucciso qualcuno o no, tanto non sono io quindi non me ne frega niente, per me puoi uccidere chi vuoi »

Lui mi guarda con un sopracciglio alzato.

« non provi pena?»

Chiede, poggiando la schiena sullo schienale della sedia.

« no. Nessuno di merita niente»

Dico, finendo l'ultimo boccone.

« perfetto »

Dice, giocando con le sue dita.

« Manu?»

« dimmi piccola »

« mi racconti di te?»

Lui esita a rispondere, poi si alza, rispondendo con un semplice 'no' secco.

Si mette a lavare i piatti.
Mi alzo e lo abbraccio da dietro, tenendolo stretto.

Mi stacco ed esco dalla cucina.
Ritorno in camera a prendere il telefono, poi mi metto le scarpe e senza salutare, esco da quella casa.

Ritorno a casa mia, la quale è completamente deserta.

Mi fumo una sigaretta e poi mi butto sul divano a guardare la  tv.

Sono le tre e io voglio uscire.
Scrivo a Sky ma non può, così scrivo a Giulia.
Lei accetta subito e ci diamo appuntamento al viale alberato.
Mi cambio, mettendo dei pantaloncini a vita alta e una maglietta, a maniche corte, che mi arriva fin sotto il sedere, dei Balck veil brides.

Mi pettino, mettendomi una bandana bianca ed esco di casa.
Con il mio Penny, arrivo velocemente al viale e la vedo seduta su una panchina.
Metto il Penny nello zaino e vado verso di lei.

« hey Giu»

La richiamo

« ciaoo»

Di alza e mi abbraccia.

Ci sediamo poi sulla panchina.
Giulia è a dir poco bellissima. Ha i capelli lunghi e lisci, color castano.
Due occhi color ghiaccio e due labbra ne troppo piene ne troppo vuote molto rosee, con delle guanciotte sempre truccate di un color pesca.
Divento lesbica solo nel vederla.

Eravamo migliori amiche, ma lei pensava che io avessi tradito la sua fiducia e li siamo calate, ma stiamo riprendendo poco a poco.

« oi ci sei?»

« si, allora come va la tua vita?»

Chiedo girandomi verso di lei per guardarla, incrociando le gambe.

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