capitolo 38.

484 30 4
                                    

Sono le tre di notte e non riesco a prendere sonno.
Mi alzo ed esco dalla camera e mi dirigo in cucina.
Accendo la luce e cerco un bicchiere e l'acqua.

« sono qui i bicchieri»

Mi giro, spaventata.
Giorgio è davanti a me, solo in boxer.
Ovviamente lui sta così quando ha ospiti in casa..
Mi porge il bicchiere e mi sorride.
Verso l'acqua nel bicchiere e bevo velocemente.

« non sapevo che tu e Marco vi conosceste»

Dice, incrociando le braccia e poggiandosi al muro.

« e io non sapevo avesse un fratello»

« mio padre mi ha sempre tenuto nascosto»

Dice facendo spallucce.
Ma suo padre è così dolce ed è il miglior amico di mio papà...

« hey aspetta, tu mi hai detto che tuo padre era morto..»

Lui sorride.

« ti ho consolata quando stavi male?»

Chiede e io annuisco.
« bugia a fin di bene»

Ma allora lo ha un briciolo di cuore...
Anche se la sua versione di dolcezza è un po' strana...
« okay, vado..vado a dormire, notte»

Cerco di uscire dalla cucina ma lui si mette davanti a me.

« vieni a dormire con me»

Dice, prendendomi per i fianchi.
Più che una richiesta sembra un ordine.

« no »

Lui sbuffa e mi prende in braccio, caricandomi sulla sua spalla.

Inizio a tirargli i pugni sulla schiena.

« cazzo fai male, smettilaa»

Mi sgrida ma io colpisco più forte.
Lui accellera il passo ed entra in una camera e chiude a chiave.
Mi mette giù e mi tira uno schiaffo ma mi abbasso velocemente e lo schivo.

La palestra mi sta facendo bene...

« piccola Chanell, sai che non potrai sfuggire a lungo, mi pregherai di starti vicino, ricordati le mie parole »

Dice, spostandomi una ciocca di capello e dandomi un bacio sulla fronte.

«le puttane le aprono sempre le gambe»

«puttana è tua madre che t'ha messo al mondo»

Urlo, spingendolo via con tutta la forza che ho e correndo fuori da quella camera.
Corro nel corridoio ma inciampo su qualcosa e cado per terra, provocando un tonfo assordante.
La porta della camera davanti a me si apre ed esce mio padre che aiuta ad alzarmi.
Secondi dopo anche i signori Ferrario escono dalla stanza, compreso Marco.

Papà mi porta in camera e mi rimbocca le coperte e mi da un bacio sulla guancia, poi esce dalla camera, chiudendola.
Rimango sola, al buio.
Ho troppa paura del buio.
E di sonno non ne ho.
Morirò ne sono sicura, magari sotto il letto c'è un mostro...
Okay Chanell sembra che hai cinque anni...

E al ricordo dei mostri sotto al letto mi viene in mente un ricordo.

Era estate ed erano più o meno le due di notte.
Come quasi tutte le notti, non dormivo, avevo tredici anni, penso...
La finestra era spalancata per il troppo caldo e da fuori si sentivano rumori sinistri, come se qualcuno stesse segando la legna.

All'inizio non ci pensai e continuai a messaggiare, ma ad un tratto quel rumore finisce e dopo qualche secondo parte un altro rumore, come se qualcuno stesse tirando ripetutamente una pallina da tennis sul muro.

Li iniziai a preoccuparmi...
Svegliai mia cugina che dormiva beatamente e dopo aver sentito quei rumori si spaventò pure lei.

Si alzo dal letto e si sdraio affianco a me e non sapendo il motivo cominciammo a ridere, continuando però ad avere paura.
Dopo una sgridata da parte di mia madre le dissi le mie paure e lei, dalla sua stanza, mezza addormentata, mi urlò di dormire che non c'era nessuno, ma proprio in quel momento, dopo nemmeno due secondi di silenzio qualcosa in casa o fuori, è caduto procurando un tonfo troppo assordante.
Io e mia cugina urlammo aiuto, dallo spavento e ci abbracciammo dalla paura, mentre mia madre corse da noi spaventata con un bastone o non ricordo bene che cosa aveva in mano.

Ricordo di averla costretta a guardare per tutta casa, a guardare sotto il mio letto e dentro gli armadi...

Ah, l'infanzia.
Vorrei tanto ritornare bambina e ripetere tutte le cavolate fatte.

Ma purtroppo mi aspettano due incubi.

//Mostro o LowLow//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora