<< La renderei felice, quindi andrò. >>

1.2K 102 7
                                    


"Mi dispiace che tu abbia litigatocon Charlotte per colpa mia.", sussurra abbassando lo sguardo. Comepuò pensare che io le dia la colpa? Se Charlie s'è comportata inquesta maniera, sono cavoli suoi.

"Piccola, non azzardarti nemmeno aprenderti la colpa. Io devo essere libero di parlare con chi mi pare.Adesso tu sei entrata nella mia vita e non devo rendere conto anessuno.", dico e vorrei chiudere questo discorso. Io con Charlotteho sempre avuto un rapporto molto stretto e non le ho mai nascostoniente. Le raccontavo di ciò che facevo con le ragazze, anche peravere dei consigli per poi staccarmele di dosso. Lei non aveva maidimostrato gelosia, e neanche si era incazzata.
Però devoammettere che Ariane è la prima ragazza con la quale ho passato piùdi dieci minuti.

"Voi siete amici da tantissimotempo. Adesso arrivo io e rovino tutto quanto. Justin, anche se nonlo vuoi ammettere sono io la causa scatenante.", sospira e appoggiala testa sul mio zaino.
Passo lentamente la mano sulla sua guanciae socchiudo gli occhi. Non posso rischiare di perdere anche lei.Finalmente l'ho trovata e non voglio rovinare tutto quanto.

"Se fosse veramente mia amica,sarebbe felice che io abbia trovato una...ragazza.", tossisco e mimetto a giocherellare con l'erba. Con la coda dell'occhio la vedosorridere felicissima.

"Sono la prima ragazza che attiracosì tanto la tua attenzione?", sussurra appoggiando la testasulla mia spalla. Non so come rispondere. Non sono mai stato cosìaperto, quindi per me è tutto molto difficile e complicato.
"Okay,non mi rispondere. So che per te deve essere molto strano parlare conuna ragazza di questi discorsi. Alcune mie amiche mi hanno raccontatoche le ragazze ti ronzano attorno, ma tu preferiresti che nonaccadesse.", con l'indice traccia una linea immaginaria che va dalmio orecchio al mio collo.

"All'inizio tutti pensavano chefossi gay. Invece non mi piace essere definito il ragazzo più figodella scuola. Poi sono tutte ragazze senza cervello. Volevano tuttela stessa cosa. Io...io non sono così.", dico facendo spallucce.Se sapesse che ancora non l'ho fatto, riderebbe di me. Sicuramente ungiorno glielo dovrò dire, perché sento un'infrenabile voglia difarla mia.

"Credimi, anche se fossi davverogay, le ragazze ti girerebbero attorno. Sei troppo bello, magaripenserebbero ad un tuo cambiamento sessuale!", sussurra ridendo ecoinvolgendo anche me.

"Non voglio passare per uno cheprima è gay, poi improvvisamente vuole farsi una ragazza! Dovròrassegnarmi a tutte queste ragazze attorno.", dico e mi stendoaccanto a lei, tenendo le nostre mani intrecciate. Adesso comincio arendermi conto di cosa prova un ragazzo quando è assieme allaragazza che gli piace. Di solito osservavo le coppie con una punta digelosia. Li guardavo ridere e scherzare anche su delle sciocchezze.Mi ero sempre chiesto se prima o poi anche io avrei fatto le stessecose. Ariane mi ha dato questa speranza. Poter essere finalmentefelice assieme ad una persona. Essere me stesso, pur nascondendo unlato oscuro.

 "Fra poco ho la mia prima partitadove giocherò! Mi piacerebbe vederti seduto fra il pubblico. Non tisto obbligando, però mi renderebbe davvero felice.", mormora e milascia un bacio sulla guancia. Prende le sue cose e dopo avermisalutato, se ne va in direzione della scuola.
La rendereifelice, quindi andrò. Penso, e intanto mi alzo. Si, ci sareistato fra il pubblico.



Grazie ancora per tutti quelli che stanno seguendo la storia.

Se vi va lasciate una stellina.
Lasciate anche un commentino che mi fanno piacere le vostre parole.
Un bacio.


What Do You Mean?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora