Sto appoggiato alla macchina e osservo tutti quanti che si affrettano ad entrare a scuola.
Ariane deve ancora arrivare. Quella mattina ci siamo svegliati presto per non rischiare che i suoi mi beccassero da lei. C'eravamo baciati per circa un'ora, poi io ero uscito dal terrazzo per tornarmene a casa a darmi una sistemata. Per tutto il tragitto avevo tenuto un sorriso a trentadue denti.
Erano anni che non mi sentivo così felice. Con lei potevo essere davvero me stesso, potevo dimenticare il mio passato e tutto quello che sarebbe accaduto.
Ero solamente Justin, un comune ragazzo che voleva far colpo su un sogno di ragazza.
Ariane mi non mi giudicava, avevamo parlato molto quella notte aspettando che il temporale terminasse. Le avevo raccontato della mia infanzia e di come avevo dovuto andarmene dal Canada dopo alcuni casini che erano successi. Lei mi ascoltava senza mai perdere l'attenzione e adorava vedermi parlare. Per me era tutto nuovo perché non ero mai stato aperto con nessuna ragazza, forse con Charlotte, ma lei è un'amica, mentre Ariane stava diventando molto importante per me.
"Ehi Justin, tutto bene?", mi giro e incontro lo sguardo di Charlotte. Mi sta sorridendo, eppure ieri sembrava volesse uccidermi. Meglio che mi lascio alle spalle ciò che è successo.
"Si, si. Tutto bene. Anzi, sto benissimo questa mattina!", dico finendo di fumare la sigaretta.
Non sono molto sicuro che sia una buona idea parlarle di Ariane. Ricordando come aveva reagito ieri, sento come se è meglio se mi tengo tutto per me.
"Come mai tutta questa felicità? Di solito a quest'ora sei cupo come il buio!", dice prendendomi in giro come ogni mattina. "Dai, so che ieri mi sono comportata da stronza. Ma voglio rimediare, quindi dimmi che cosa ti rende così felice!", continua, spronandomi a parlare.
"Si tratta di Ariane. È una ragazza così unica e speciale. Non ho mai conosciuto uno splendore come lei.", mormoro guardandomi attorno. Charlotte mi fa un sorriso e mi batte la mano sulla spalla. "Lei potrebbe essere quella giusta, almeno credo. Cioè, sono confuso. La conosco da un giorno solo, ma dopo tutti i sogni che ho fatto su di lei.", la campanella suona e ancora non la vedo arrivare. Magari la incontrerò a lezione.
"Sei proprio sicuro che sia la ragazza che hai sognato?", chiede Charlie mentre andiamo verso la lezione di arte.
"Si! Ne sono sicurissimo! Sai che non mi avvicinerei mai ad una ragazza di mia spontanea volontà!", entriamo in classe e per fortuna la professoressa ancora deve arrivare.
Cerco due banchi liberi in un posto dove si possa parlare tranquillamente.
"Come mai cerchi due posti?", dopo averli trovati mi accomodo su quello contro la finestra e aspetto con impazienza che arrivi. Intanto Charlotte si siede e tira fuori ciò che le occorre.
"Voglio sedermi insieme ad Ariane. Le ho fatto una promessa, e intendo mantenerla.", sussurro e vedo lei diventa seria e alzarsi. Ha cambiato di nuovo umore. Dio, non capirò mai questa ragazza.
"Quindi da adesso in poi ti siederai sempre e solo con lei?", chiede con voce nervosa.
Annuisco e mi giro verso la finestra. "Benissimo, perfetto. Ci vediamo a pranzo Justin.", detto questo prende lo zaino e va a sedersi vicina ad una ragazza.
I miei occhi si spostano su Ariane che entra in classe velocemente e appena mi vede, sorride felice.
STAI LEGGENDO
What Do You Mean?
Fiksi PenggemarSognare continuamente una ragazza può portare confusione nella vita di un ragazzo. Ogni notte lo stesso sogno: lei che gli dice di cercarla, lui che non sa il suo nome ma non vuole arrendersi. Il destino alle volte è dalla nostra parte e ci aiuta ne...