<< Mi hai illusa. >>

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Noah arriva circa dieci minuti dopo la telefonata. Andiamo in soggiorno e non vedo Ariane.
Chissà cosa avrà deciso di fare.
"Ryan è sparito nuovamente.", sospiro e lo dico subito.

"Di nuovo? Ma era tanto tempo che non accadeva. Beh, almeno sappiamo che fra sette giorni sarà di nuovo qui.", dice ridendo. "Comunque, ho delle notizie su Stefan. Vuole a tutti i costi farci fuori per un fatto di droga."

"Droga? E noi cosa c'entriamo?", non riesco a capire le sue intenzioni.

"Si sta facendo arrivare della droga, qui a Los Angeles. Naturalmente ha paura che noi possiamo rubargliela. È proprio un imbecille. Noi non abbiamo mai lavorato con la droga.", borbotta e si accende una sigaretta.

"E per della cazzo di droga ci vuole dichiarare guerra? Non metterò nuovamente a rischio le nostre vite per un coglione. Tenteremo di trovare una soluzione. Magar iparlandoci.", passo una mano fra i capelli esausto. Ryan che sparisce, Stefan che a momenti ci attacca. Ormai questa vita mi sta stretta e vorrei tanto mollare tutto quanto e andarmene per sempre.

"Senti, ma tu e quella ragazza fate sul serio?", Noah ridacchia. Lo guardo malissimo.

"La mia vita privata non ti deve interessare. Sappi solo che non ho intenzione di rinunciare ad Ariane. È la ragazza migliore di questo mondo e riesce smuovermi in una maniera che nessuno è mai riuscito.", ho anche detto troppo, ma non so cosa mi prenda quando devo parlare di noi due.

"Allora sei proprio innamorato!  L'ho capito la sera dell'esecuzione mancata. Hai rinunciato ad ammazzare quel ragazzo solo per non rovinare la vita di Ariane. Se fosse stata un'altra ragazza nel bosco, non lo avresti fatto. La guardi come se fosse una creatura magica.", mi guarda e comincia ad imitarmi mentre guardo Ariane. Se non la smette subito lo prendo a pugni.
"Potresti farla entrare nella banda. Così non la perderesti più di vista. Con Stefan in giro, non mi fiderei di lasciare andare la mia ragazza."

"Nella banda? Stai scherzando? Io non voglio coinvolgerla in...in questa vita.", sussurro in preda al panico. "No, mai. Ha tutto il diritto di vivere una vita tranquilla."

"Justin, ma tu ne fai parte. Un giorno dovrai fare una scelta. A meno che tu non la stia già facendo. Arriverà un momento che non potrai più nasconderti e dovrai guardare in faccia la realtà. Per qualche settimana hai fatto il bravo, ma dopo ricomincerai con la vita di prima e chi fermerà Ariane nel lasciarti? Se vuoi che abbia una vita normale, devi mettere in conto anche che un giorno vi lascerete per questa cazzo di vita che facciamo!", Noah mi guarda negli occhi.

So benissimo che ha ragione, ma non posso farla entrare in questo giro. Lei non lo vorrebbe mai. Non posso rischiare la sua vita per i miei sbagli passati.
"Come posso dirle tutto quanto? Faccio fatica perfino io a parlarne. Penso sempre di essere un ragazzo coraggioso e adesso che finalmente ho trovato la persona giusta, mi comporto da codardo. Lei merita di meglio, prima o poi mi mollerà. Ed io...la lascerò andare.", dico mentre mi tremano le labbra. Vorrei tanto vivere in una favola, dove io e Ariane staremo insieme per sempre. Ma io sono il principe cattivo che per mia sfortuna ha sempre perso nelle favole.

Circa un'ora dopo Noah se ne sta andando. Salgo le scale e vado a cercare Ariane. La mia stanza è vuota, c'è solo la porta finestra che è spalancata. Trovo sul letto un foglietto.


Sentire quelle parole mi hanno ferita profondamente. Pensavo che tu volessi stare con me, che volessi provare ad avere una storia. Mi sono illusa. Mi hai illusa. Ti credevo diverso e non sto parlando del tuo lato da delinquente. Sei un vigliacco per il fatto che non dai speranza ad un NOI.


Lasciatemi una stellina grazie :)

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