<< The Feeling. >>

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«Justin.»

"Questo mi piace! Ecco, ho trovato il mio profumo!", esclama Ariane battendo le mani.
Sarà mezz'ora che siamo in questa profumeria. Ho addosso qualsiasi tipo di profumo che si trova in commercio. Mai fare la cavia umana per una ragazza, è un incubo.
Mi avvicino al suo collo e annuso il profumo che vuole comprare. È un mix di dolcezza e malizia. Chiudo gli occhi e la immagino mentre se lo mette. Indossa solamente un intimo che lascia vedere molte delle sue curve.

"Compralo. È il profumo adatto a te!", dico velocemente e allontanandomi da lei. Sarebbe finita male se gli fossi rimasto vicino. Mi sorride felice e va verso la cassa.
Vorrei pagarglielo io, ma sono sicuro che mi direbbe di no.
"Piccola? Mi faresti il favore di vedere quanto costa quel profumo?", mormoro.
Ariane annuisce e si allontana. Passo i soldi alla commessa che mi fa un sorriso complice.

"Ehi, non possiamo uscire se non lo pago!", dice fermandomi. Le mostro lo scontrino e guardo la sua reazione sbalordita. "Justin, non dovevi pagarmelo.", sussurra per poi abbracciarmi.
Usciamo dal negozio e continuiamo a camminare, tenendoci per mano.
Il mio sguardo viene catturato dalla presenza di qualcuno che non avevo proprio voglia di vedere: Stefan. Non posso mettere in pericolo la vita di Ariane. Devo trovare la maniera di cambiare strada.

"Piccola? Perché non andiamo a mangiare qualcosa? Sto morendo di fame!", ammetto ridendo. Ogni tanto osservo Stefan, ma sembra che non si sia accorto di noi. La faccio girare e andiamo in direzione di un bar. Quando entriamo, cerco subito un tavolo appartato.

"Justin? Va tutto bene? Ti vedo un po' strano..", sussurra lei fissandomi negli occhi.
La faccio sedere e le passo subito un menù sorridendo. Ariane mi guarda non tanto convinta, ma decide di non dire nulla e sospira.

Vedo Stefan entrare nel bar e accorgersi di noi. Devo rimanere calmo. C'è Ariane, quindi non posso permettermi di fare lo stupido. Ordino per tutti e due, e rimango rilassato fino a quando non lo vedo accanto a noi.

"Ma guarda chi si vede: Justin Bieber in persona. Quanto tempo che non ci vediamo.", sussurra con una voce gelida. Ariane sposta gli occhi su di lui. La sua espressione diventa seria e sembra che abbia capito che non è una persona di cui fidarsi.

"Poteva continuare ad essere così. Meno ti vedo, meglio sto.", commento bevendo il mio caffè.
Stringo i pugni e sposto lo sguardo. Vuole provocarmi per farmi impazzire, ma sono cambiato, adesso non attacco mai per primo. Ho imparato a mie spese che è meglio aspettare.

"Come siamo suscettibili. Volevo portarti i saluti da mio fratello.", si ferma e si gira nella direzione di Ariane. "Oh, giusto. Tu hai ucciso mio fratello.", stringe i denti e mi guarda male.

"Mi sono solo difeso. Ma sei così testardo da non averlo capito. Non mi pento di ciò che ho fatto. Ho difeso me stesso perché quell'idiota di tuo fratello voleva uccidermi. Fine della storia.", sussurro e porto gli occhi su Ariane che tiene gli occhi bassi.

"No, la storia non è finita qui. Io mi vendicherò molto presto. Stai attento Bieber.", detto questo se ne va sbattendo la porta del bar. Rilasso completamente le spalle.

"Mi dispiace per quello che hai dovuto sentire. È una storia vecchia, eppure lui continua a riportarla a galla. Non ho scuse per ciò che ho fatto, ma dovevo difendermi.", mormoro e i nostri sguardi si incrociano. Adesso sarà sicuramente delusa, proprio adesso che le cose stavano andando bene.

"Justin, io non posso giudicare il tuo passato. È ovvio che ci rimango male a scoprire queste cose. Ma ci rimango male perché non sei tu a dirmele, ma devo sempre venirle a sapere da altre persone. Ti piacerebbe che facessi la stessa cosa con te?", chiede guardandomi seriamente.
Non so cosa rispondere. Ha ragione. Dovrei dirle tutto quanto per far si che la nostra storia funzioni. Ho solo paura di spaventarla e vederla scappare via.

"Ho paura Ariane. Sono terrorizzato dall'idea che tu possa andartene quando avrai capito com'è la mia vita.", le stringo piano la mano mentre usciamo dal bar.
"Non voglio coinvolgerti in qualcosa di pericoloso. Non potrei sopportare di sapere che potresti farti male. Tengo a te più della mia stessa vita. Non hai idea di quanto possa preoccuparmi per te."

"La tua vita non mi fa paura. Mi fa paura la sola idea di stare lontana da te. Siamo stati lontani una sola settimana e tu sembravi in punto di morte. Se vuoi che la nostra relazione funzioni, devi fidarti di me e dirmi tutto quanto. Devi essere consapevole di poterti aprire con me.", mette le braccia attorno ai miei fianchi e mi bacia piano sulle labbra.
Quando la bacio, sembra che tutto attorno a noi sparisca. Esistiamo io e lei e basta.
Tutte queste emozioni mi riempiono il cuore di felicità.
Una felicità mai provata prima. Sapere che tutto questo è grazie ad una ragazza, mi sembra quasi impossibile.
È tutto nuovo per me, e spero solamente di non sbagliare niente.
Ryan mi ha sempre detto che in amore si commettono molti errori, mal'importante non è farli, ma dopo trovare una soluzione e rimediare.

Vorrei che questo bacio non finisse mai. Percepisco tutto il suo amore e vorrei avere il coraggio che ha lei. Riuscire a dire quelle parole famose che tutti quanti dicono con tanta facilità.
Forse dovrei trovare un modo tutto mio per farle capire i miei sentimenti. Una parola che possa sostituire il vero ti amo.

"Ari, stavo pensando ad una cosa.", è la prima volta che uso un diminutivo del suo incantevole nome. La osservo mentre arrossisce e rimane attaccata a me.
"Siccome faccio fatica a dire quelle parole che racchiudono tutto l'amore di una persona, ho pensato che potrei trovare una soluzione alternativa. Magari trovando una parola o una frase che sappiamo solo io e te. Che ne dici come idea?", entriamo in un parco e mi siedo subito su una panchina. Ariane mi guarda attentamente e decide di mettersi in braccio mio.

"Io credo sia un'ottima idea. Adesso dobbiamo solamente pensare a questa parola importantissima!", dice per poi baciarmi. Il mio cervello va in tilt e l'unica cosa alla quale riesco a pensare sono le sue labbra. Poso le mani sulla sua schiena e la stringo più che posso.

"Se continuiamo a baciarci, non riusciremo mai a trovare la parola.", sussurro fra un bacio e l'altro.
Dire questa cosa mi è costata tanto, perché non smetterei mai di baciarla.
Mi guardo attorno, per trovare qualche idea. Devo trovare una parola che ci accomuna e che appena viene detta ci faccia battere i cuori.
"The Feeling. Ecco la nostra parola. Che te ne pare?", la guardo sorridendo.

"Penso che parola migliore non potevi scegliere. Quindi quando tu mi dirai The Feeling è come se dicessi ti amo?", chiede accarezzandomi capelli. Annuisco e la bacio sul collo, inebriandomi del suo fantastico profumo.
"Dannazione, devo andare adesso!", dice guardando l'orologio. Si alza dalle mie gambe e si dà una veloce sistemata. La guardo non capendo.
"Mia mamma vuole scegliere dei nuovi mobili per il soggiorno e vuole pure il mio aiuto. Mi dispiace molto tesoro mio.", mette le braccia attorno al mio collo e mi riempie di baci sulle labbra.

"Dovresti scusarti molto più spesso. Mi piace il modo che utilizzi.", sussurro ridendo. Ariane mi colpisce sul braccio ridendo e se ne va salutandomi con la mano.


La storia vi sta piacendo?
Fatemelo sapere con una stellina o un commentino, grazie a tutti. :)
Ari_

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