«Justin.»
Sbatto più volte le palpebre. Metto a fuoco e riconosco di trovarmi in una stanza d'ospedale.
I miei occhi vanno da sinistra e destra come se cercassero qualcosa di preciso.
Muovo lentamente le mani ed ecco che mi ritorna in mente tutta la scena.
Stefan che mi spara. Ariane che urla e mi soccorre. Poi il buio totale.
Chissà per quanto tempo sono rimasto in coma.
E Ariane? Ho bisogno di vederla. Devo vederla.
Tento di muovermi, ma sono collegato ad alcune macchine."Justin, non muoverti.", giro di scatto la testa e vedo un uomo con addosso un camice.
"Voglio alzarmi. Devo andare dalla mia ragazza.", ritento di alzarmi, ma vengo bloccato.
"Non sei ancora in condizioni per muoverti. Ariane è stata avvertita e sta venendo in ospedale, non ti devi preoccupare.", ha una voce ferma ma tiene un sorriso.
Mi arrendo e decido di fidarmi di questo dottore. Mi sento esausto e non ho fatto nulla.
Chiudo gli occhi e provo a rilassarmi. Non ci riesco, mi torna sempre in mente lo sguardo di Stefan.
C'è qualcosa che mi sfugge, come se in quel momento non volesse sparare a me.La porta si apre di colpo e scorgo Ariane che riprende fiato. Ci guardiamo per degli interminabili secondi. Apro le braccia e me la ritrovo addosso a me. Scoppia a piangere e si rannicchia.
Il dottore esce, lasciandoci soli. Annuso i suoi capelli e come sempre sanno di buono.
La sento singhiozzare e quando alza gli occhi scoppio anche io a piangere.
Prendo fra le mani il suo viso e la bacio con tutta la forza che ho in corpo.
In tutta la mia vita è la prima volta che piango per qualcuno. Ho sempre pensato che le lacrime non servissero a niente, invece in questo momento non sono riuscito a trattenere le mie emozioni e sono crollato.
La ferita sul fianco mi fa male, ma devo andare oltre il dolore e trasmettere il mio amore ad Ariane.
Non immagino neanche come sia stato per lei vedermi su un letto d'ospedale.
La sentivo parlare di ogni cosa e volevo tanto risponderle. Invece una forza più grande di me non me lo permetteva."Justin, ti prego. Non piangere.", sussurra continuando a baciarmi. Mi accarezza lentamente i capelli. Un giorno le dirò che adoro quando lo fa.
"Perdonami, ma è troppo tempo che mi tengo tutto quanto dentro. Non hai idea di come questo pianto mi stia aiutando. Non me ne frega niente se non sembro un uomo se piango.", prende un fazzoletto e mi asciuga le lacrime.
"Sei più uomo tu che piangi di tutti gli altri che si tengono tutto dentro. Hai finalmente compreso che non siamo in grado di trattenere l'emozioni. Questa cosa deve solamente farti molto onore."
La guardo negli occhi e vedo riflessa la mia immagine. Prima avevo paura che una ragazza potesse vedermi così bene dentro l'anima, mentre adesso sono pronto a dire tutto quanto ad Ariane, perché l'amo follemente e so che lei ama me. La vedo più dimagrita e la cosa non mi piace affatto. Si siede meglio sul letto e mi bacia entrambe le mani.
"Pensavo di averti perso per sempre.Non avrei retto senza di te.", sussurra lasciandosi coccolare dalle mie mani sul suo viso. Poterla percepire di nuovo è una sensazione meravigliosa. Senza di lei sono solo un semplice ragazzo cupo e misterioso. Insieme ad Ariane invece vedo un futuro e sento di poter fare qualsiasi cosa. Finalmente posso amare e sentirmi amato. Torna abbracciata a me e per un momento dimentico tutto quanto e mi concentro solo su di lei.
È proprio bello essere innamorati.
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What Do You Mean?
FanfictionSognare continuamente una ragazza può portare confusione nella vita di un ragazzo. Ogni notte lo stesso sogno: lei che gli dice di cercarla, lui che non sa il suo nome ma non vuole arrendersi. Il destino alle volte è dalla nostra parte e ci aiuta ne...