«Due settimane dopo.»
Tornare a scuola non è stato troppo difficile. La gente ha capito che più stava lontana, meglio era.
Ryan e gli altri hanno tentato in tutte le maniere di farmi svagare, ma la mia depressione è arrivata ad un limite troppo alto. Nessuno sarà più in grado di farmi tornare il Justin che ero un tempo.
La professoressa di musica ha voluto lo stesso che cantassi la mia canzone allo spettacolo di Natale. Si avvicinano le feste e la sua mancanza si fa sempre più forte.
Ogni giorno tento di non pensarci, ma ogni cosa mi ricorda Lei.
Chiudo gli occhi mentre provo la canzone. Sto cercando di non piangere mentre la canto. Mi ci vuole tutta la volontà che ho in corpo. È tutta la mattina che provo.
Canterò la canzone che dovevo dedicare ad Ariane. Sarà il mio regalo di natale. Sicuramente le piacerà.
"Sei davvero bravo Justin.", mi blocco di colpo girandomi. Vedo Ryan appoggiato alla porta che mi sorride. Poso la chitarra e lo guardo imbarazzato.
"Non vergognarti. La canzone è favolosa. È per Ariane?", sussurra titubante.
"Si, la canterò allo spettacolo stasera. Sono certo che lei sarà in prima fila ad ascoltarmi. Sarà felice della canzone.", mormoro dolcemente.
"Ariane è sempre insieme a te. Anche adesso. È qui che ti ascolta e ti sorride.", dice dandomi una pacca sulla spalla.
Ha ragione. Lei non mi ha mai abbandonato e neanche io lo farò. Saremo per sempre legati da un amore incondizionato.
"Sono venuto per dirti che c'è una poliziotta che ti sta cercando. Dicono che hanno una pista nuova."
Rimango spiazzato dalle sue parole. Avevo detto alla polizia che non volevo più saperne niente. È già abbastanza difficile andare avanti senza di Lei, sapere che continuano ad indagare mi fa imbestialire.
Stringo i pugni ed esco dalla sala di musica trovandomi davanti una donna che mi mostra un distintivo.
"Ciao Justin. Io sono il detective Olivia Morris. Ti va di fare quattro chiacchiere con me?", ha una voce tranquilla e non sembra che i suoi occhi mentano. È da quando conosco Ariane che mi fido delle persone. Prima le avrei detto sicuramente di no.
Rientriamo nella sala e ci sediamo su delle sedie. Incrocio le braccia, mettendomi subito nella difensiva.
"Tranquillo, so che per te è davvero un brutto periodo. Chi non starebbe male perdendo la persona che si ama di più in questo mondo?", dice con un tono pieno di nostalgia.
"Che cosa volete ancora? Ariane è...morta.", mormoro con un nodo enorme in gola.
"Lo so benissimo. Ma abbiamo scoperto delle tracce di pneumatici che non corrispondono alla tua macchina o quella di Ryan.", non riesco a capire dove voglia arrivare.
Stefan non può essere stato così stupido da venire in macchina. Allora c'era qualcuno oltre noi.
Forse qualcuno che ha portato in salvo Ariane. Scuoto la testa.
"Avete già dei sospetti? Cioè...io non voglio essere illuso. Ogni giorno penso a lei. Ogni secondo della mia inutile vita viene usato per ricordarla.", sussurro sentendo gli occhi lucidi.
"Non ti sto illudendo. Voglio solo farti capire che c'è una piccola possibilità che Ariane sia viva. Quindi stai attento a qualsiasi cosa accada. Potrebbe anche tornare."
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Sappiate che niente è perduto, l'amore trionfa sempre. :)
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What Do You Mean?
FanfictionSognare continuamente una ragazza può portare confusione nella vita di un ragazzo. Ogni notte lo stesso sogno: lei che gli dice di cercarla, lui che non sa il suo nome ma non vuole arrendersi. Il destino alle volte è dalla nostra parte e ci aiuta ne...