27.

56 6 0
                                    

Mi sveglio molto lentamente, ho la testa che mi scoppia e mi gira tutto. Quando riesco ad alzarmi dal letto mi accorgo di essere in camera di Christian, ma come ci sono arrivata qui? Sposto lo sguardo su tutta la stanza e noto che non è cambiato nulla. C'è un cassetto che attira la mia attenzione. Mi ci dirigo e all'interno prendo una maglietta di Christian. Ah il suo odore! Sono in mutande e reggiseno perciò sto morendo di freddo, allora decido di prendere anche una delle sue felpone che mi arriva fino al ginocchio, poi vedo dei fogli con su scritto il mio nome. Mi incuriosisco subito e controllo di cosa si tratti.
Rimango basita. Sbalordita. Esterrefatta. E soprattutto, incazzata nera!
Scendo le scale di corsa, mi rimetto le scarpe prendo la borsa, il telefono e corro verso la porta di ingresso mentre chiamo Riccardo. Ho bisogno di un passaggio. Di punto in bianco però mi ritrovo Christian davanti, con una busta di cornetti, stava entrando in casa.
Cavolo.
Non riesco nemmeno a guardarlo in faccia.
"Hey! Buongiorno. Dove vai?"
"Me ne vado, Ale ha avuto un emergenza da sposa e io devo andare ad aiutarla."
"Non è vero. L'ho vista dieci minuti fa. Stava facendo colazione con Riccardo."
Maledizione.
"In dieci minuti succedono tante cose."
"Arya, dimmi la verità. Che succede?"
"Succede che non voglio stare qui dentro e soprattutto non voglio stare a meno di 10 metri da te! Brutto stolker di merda!"
Urlo come una matta mentre tiro pugni al petto di Christian. Sono diventata piuttosto brava a pugilato, ma quando si tratta di Christian è come tirare pugni ad un muro, non si muove.
Mi prende per i polsi e poi in un attimo mi ritrovo sulle sue spalle a testa in giù. Mi sta riportando dentro casa, in camera. Continuo ad urlare e a tirare pugni. Poi mi poggia a terra, mi bacia la fronte e mi dice: "finché non ti sarai calmata rimarrai qui con me."
Non ce la faccio più e inizio a piangere come una bambina, scossa da singhiozzi e lamenti. Non sono nemmeno tornata che già sto male. Non ci credo. Non è possibile che ogni volta io debba soffrire così. Mi lascio cullare nel suo abbraccio per non so quanto tempo e alla fine mi addormento.
...
Dopo un'ora circa, mi sveglio e Christian è accanto a me. Dopo avermi guardato per troppo tempo dice: "sei bellissima anche con il dopo sbornia e l'ira funesta."
"Vaffanculo" in tutta risposta.
"Mi dici perché ti sei comportata in quel modo prima?"
"Perché? E me lo chiedi pure? Per 5 anni ho aspettato una tua telefonata, un tuo messaggio, anche un segnale di fumo mi sarebbe andato bene e invece hai deciso di restare nell'ombra! Pensavo che tra noi fosse finita sul serio e invece hai sempre seguito i miei spostamenti in tutto il mondo, mi hai fatta seguire e hai fatto allontanare tutti quegli uomini che avevo conosciuto per non avere rivali! Come ti sei permesso?! Come hai potuto fermare la mia vita! Io ti odio!"
"Lo so, ho sbagliato. Ma pensavo non volessi più vedermi dopo la scenata che avevo fatto quella sera."
"Ma se la colpa era mia? Sono io che sono andata a letto con un altro!"
"Non me lo ricordare ti prego, ci sto ancora lavorando."
"Io prima avevo dei problemi molto seri. Sono sempre stata una ragazza grassottella e avevo l'autostima sotto lo zero. Da quando frequentavo l'asilo mi prendevano tutti in giro e quello mi ha portato ad abbuffarmi di cibo. Ma quando i miei genitori sono morti per un incidente, la mia vita è andata in frantumi. Sono stata una settimana nel mio letto a guardare il soffitto e a rivedere la scena dell'incidente. C'ero io in quella macchina e per colpa mia sono caduti nel canale. Volevo alzare la musica, c'era la mia canzone preferita, ma ero seduta dietro e quando mia madre si è girata per fermarmi ha perso il controllo della macchina e siamo caduti nel canale.la macchina ha iniziato a riempirsi di acqua, ma il mio finestrino era aperto perché avevo caldo e sono riuscita a passarci. Loro non sono mai usciti e io ancora oggi, a distanza di dieci anni, mi sento tremendamente in colpa. Non sono mai riuscita ad andare a trovarli al cimitero. Quando sono arrivata in istituto l'unico che mi prestava attenzione era quell'infermiere e a 16 anni è bello avere la propria <prima volta>, ma io non piacevo a nessuno, tranne che ad Andrew. Me ne sono pentita subito, ma ormai il danno era stato fatto. Mi dispiace."
"Non dovevi per forza raccontarmi tutto. Ma grazie per averlo fatto. Ora però voglio parlare io. Quando ho fatto quella scenata, ce l'avevo con te per la tua verginità, non perché per me conta molto, ma perché mia madre è stata violentata davanti ai miei occhi dal suo ex marito. Fortunatamente non è mio padre. L'ha violentata perché era rimasta incinta di me da un altro uomo e lui veniva a saperlo solo dopo 10 anni della mia vita. Adesso mia madre è sposata con il mio vero padre, ma quel ricordo rimane comunque impresso nei miei e nei suoi ricordi."
"Christian, mi dispiace."
"Anche a me, per te."
"Siamo proprio un disastro."
Lo guardo e cominciamo a ridere.
All'improvviso mi prende in braccio e con la fronte sulla mia mi sussurra
"TI AMO Arya"
Oh mio Dio! Ho dovuto aspettare cinque anni ma ne è valsa la pena. Ora so che niente potrà dividerci.
"TI AMO Christian"
Mi sorride, il suo sorriso mozzafiato.
Mi bacia con tenerezza, ma sotto quella tenerezza sento il desiderio e l'attrazione che entrambi proviamo stando così a stretto contatto.
Penso che questa sarà la mia Vera, Prima, Volta.

Amore per caso #concorsiamo2k18Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora