Amore per caso #concorsiamo2k18

12.

Sediamo a tavola. Le luci sono soffuse e c'è un grande candelabro sul tavolo che illumina leggermente i nostri volti. Ci sono tante posate, affilate una dietro l'altra e almeno tre bicchieri. Mi lascio sfuggire un risolino.
"Cosa c'è di tanto divertente? Forse un uomo con un grembiule?"
Christian entra nella sala da pranzo con un grembiule italiano dove c'è scritto:
<<<lo bon è lo bon, ma le megl è le megl.>>>
A questo punto scoppio a ridere sonoramente e lui dopo di me anche se non capisce il motivo della risata.
"Stavo ridendo perché vedevo tutte queste posate e io non sono per niente esperta con il galateo e poi pensa quanto tempo ci metti a lavare i piatti con tutte queste stoviglie! Poi sei arrivato conciato così e la situazione è diventata ancora più esilarante." 
"Quindi stai ridendo di me?"
"Forse..."
"Oh, bene. Allora a letto senza cena signorina Arya."
Comincio a ridere di nuovo. Sto proprio bene con lui.
Arriva la prima portata: fettuccine al ragù.
"Hai cucinato tu?"
"Si."
"E per di più anche un pasto italiano. A cosa devo tutta questa premura per le mie origini?"
"Semplicemente dal fatto che voglio fare bella figura con una donna così bella e intelligente."
Queste parole..... Oh mamma. Sono già andata in corto circuito. Sono diventata viola perciò mi limito a sorridere.
A fine cena e dopo tre bicchieri di vino mi sento un po' più leggera. Mi fa accomodare sul suo lunghissimo divano e cominciamo a chiacchierare.
"Allora, cosa ti piace fare nella vita?"
"Sono appassionata dei libri, inoltre mi piace scrivere e amo la fotografia. E a te?"
"Mi piace il basket, amo leggere anche io, ma non scrivere e sono appassionato di cinema."
"Anche a me piace molto il cinema."
"Davvero? Bene allora ti porterò a vedere sicuramente qualche film."
"D'accordo."
Sorridiamo
Che imbarazzo mamma mia.
"Che mi dici della tua famiglia?"
"Beh, mio padre lavora a Wall Street, mia madre è la sua segretaria, è così che si sono conosciuti, ho un fratello di 20 anni e una sorella di 19."
"Quindi sei il fratello maggiore, come Riccardo."
"È già"
"Come vi siete conosciuti?"
"Ci siamo conosciuti al terzo superiore quando voi abitavate qui a New York. Quando siete andati via ci siamo continuati a sentire e quando ci siamo laureati nella stessa facoltà e tuo fratello è venuto a vivere qui, gli ho offerto un lavoro e da lì non ci siamo più separati."
"Capisco. Si vede che vi volete tanto bene."
"Si è vero. Tu hai migliori amiche?"
"Si, una. Si chiama Alessandra, ma io la chiamo Ale. La conosco dall'asilo."
"Che bello."
"Già..."
È un attimo... Mi sento prendere da due braccia possenti per la vita e mi ritrovo in braccio a lui, fronte contro fronte. Lui mi guarda con quegli occhi azzurri da togliere il fiato che si mischiano con i miei.
"È tutta la sera che ti guardo. Sei bellissima e non pensare che non abbia notato i tuoi cambiamenti. Hai i capelli lisci e poi sei molto più bella con gli anfibi che con i tacchi. Sei più vera e spontanea così. Da quando ho sentito il tuo risolino per le regole del galateo ho voglia di baciarti. Spero che tu me lo lasci fare."
Lo guardo e capisce da solo che è un sì. Mi bacia e i fuochi d'artificio cominciano il loro spettacolo dalla pancia, al cuore fino al cervello. Dio solo sa cosa mi fa Christian. Si stacca da me troppo presto e non capisco perché fino a quando non sento vibrare il suo telefono dalla tasca dei pantaloni.
"Scusami. Ti prometto che ci metterò un secondo."
Annuisco. Ho la bocca asciutta non riesco a proferire parola. Prendo un bicchiere di vino e mi avvicino alla terrazza, esco e l'aria fresca mi da una risvegliata. Mi affaccio a vedere lo stupendo panorama notturno della mia adorata New York, ma quando mi accorgo dell' altezza un brivido di paura mi percorre per tutta la schiena Fino a quando non sento un corpo caldo dietro di me che mi abbraccia e mi fa sentire protetta e all'improvviso non ho più paura. Tra le sue braccia mi sento come se non potesse accadermi niente.