Alexus Campo.
La casa di Ashton era più grande di quanto mi fossi immaginata. Tecnicamente era un appartamento, ma era enorme ed era sorprendente come una persona potesse vivere in un posto così grande. Lasciai cadere la borsa sul pavimento e rimasi a guardare meravigliata.
"Ti piacciono le cose costose?" Lui mi guardò e annuì. "Sei solo?"
"Ci sono abituato." Unì le labbra e annuì. "Hai bisogno di qualcosa?"
"No." Sussurrai, andando verso di lui e gli sorrisi. "Tu hai bisogno di qualcosa?"
"Di te." E poi la sua bocca fu sulla mia. Ansimai e afferrai delle ciocche dei suoi capelli mentre lui mi sollevava, le mie gambe gli circondarono la vita mentre iniziava a succhiare la pelle del mio collo.
Sembrava che i miei occhi si stessero capovolgendo, mi feci prendere dall'eccitazione mentre lui mi spingeva contro il muro. Gli sbottonai la camicia mentre lui mi baciava le labbra. I suoi movimenti erano frenetici, il controllo scorreva dentro di lui mentre mi baciava il collo.
"Ashton." Sussurrai, baciandolo.
Sentivo le farfalle nello stomaco mentre lui si spingeva contro di me. La mia bocca si spalancò quando lo fece di nuovo, il mio corpo tremò sotto le sue grandi mani. La lingua di Ashton tracciò il contorno della mia bocca, mi sentì sprofondare a quella sensazione.
"Di nuovo." Ashton posò le mani sulla mia vita e fece di nuovo il movimento con la sua lingua. Io gemetti e gli afferrai la nuca per far unire di nuovo le nostre labbra.
Ci allontanò dal muro e iniziò a salire le scale del suo appartamento, facendomi poggiare contro le pareti per baciarmi. Il cuore mi batteva all'impazzata nel petto, i miei piedi toccarono di nuovo il pavimento quando finimmo di salire le scale. Era una sensazione rilassante quella di guardare la porta bianca che portava alla sua camera da letto.
La aprì e mi ritrovai a guardare un grande letto, con delle lenzuola blu che mi fecero immaginare lui steso lì, mezzo nudo –o completamente- mentre dormiva. Senza dire niente mi voltai e posai le sue mani sui miei fianchi, dove c'era il bordo della mia maglietta.
"Togliela." Ashton obbedì, sollevando la stoffa e gettandola sul pavimento. Le mie mani si posarono sul suo viso, le sue invece sulla mia schiena per stringermi. Mi fece sedere sul letto e si tolse la camicia e i pantaloni, stendendosi sopra di me e prendendo la mia cintura per abbassarmi i pantaloni prima di baciarmi di nuovo.
Non era un bacio dolce o appassionato, era selvaggio e ci stavamo aggrappando l'una all'altro. Ci mordevamo, gemevamo prima che io lo spingessi giù contro il materasso. Mi abbassai e lo baciai sentendo la sua mano che si poggiava sul mio sedere prima di togliermi le mutandine. Mi sbottonai velocemente il reggiseno. La stoffa cadde dal mio petto, facendomi sedere per lanciarlo sul pavimento.
Ashton afferrò un mio seno e strinse il capezzolo tra le dita prima di leccarlo, facendoci cambiare posizione così che adesso ero io quella intrappolata contro il materasso e ansimando, le mie gambe gli circondarono la vita mentre lui si concentrava sul mio seno.
"Dovrei farti venire semplicemente così, Gattina?" Chiese, la voce profonda e roca mentre parlava.
"No." Lo pregai, inarcandomi contro di lui. "Ti prego, Papà."
Il forte uomo sopra di me mi baciò, la sua mano prese il suo membro mentre si spingeva dentro di me. La sensazione era estremamente piacevole. Spalancai la mascella mentre lui bloccava i miei polsi sopra la mia testa.
"Così fottutamente stretta, Gattina." Ansimò Ashton e si uscì completamente prima di spingersi di nuovo in me.
"Oh, Gesù." Ansimai chiudendo le mani a pugno e sollevando i miei fianchi per andare incontro alle sue deliziose spinte veloci. "Più veloce."
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Mr. Irwin } a.f.i traduzione italiana
Fanfiction[Secondo libro della 'The CEO Series'] "Abbiamo una cosa in comune, Miss Campo, ed è la mia maledetta lingua." Traduzione italiana della storia di @kingsofmuke, tutti i diritti e i meriti sono riservati a lei.