quinze. +

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Alexus Campo.

Lo guardai senza espressione. Era come se mi avessero dato un pugno nel cuore e adesso era improvvisamente gonfio. Ci continuammo a guardare finchè io non mi ricomposi.

"Cosa?"

"E' la mia più grande paura." Mi posò le mani sul collo, le sue dita passarono tra i miei capelli gentilmente prima che si fermasse e posasse la fronte sulla mia. La stoffa soffice della sua bandana sostituì la sensazione della sua pelle; non mi importava.

"All'inizio pensavo che fosse trovarmi faccia a faccia con mio padre, ma non lo è." Un dolce bacio venne posato sulle mie labbra, mi mancò il fiato. "Ho paura di perderti. Di innamorarmi di te e perderti."

Gli circondai il collo con le braccia. Ashton mi avvicinò a se e mi baciò così profondamente che non capivo di chi era l'aria che stavo respirando. Il cuore mi stava battendo a mille miglia per ora mentre lui spostava la sua presa per stringermi al petto. Mi stava colpendo il vento mentre capì una cosa proprio in quel momento. Nessun uomo, nessuna persona mi aveva mai stretto così. Questo mi portò su sentimenti che non ero pronta a sentire. Sentimenti così forti che ero sorprese che le mie ginocchia non avessero ceduto sotto la loro forza.

"Non aver paura di qualcosa che non accadrà." Sussurrai, posando le mani sulle sue guance. "Proprio qui." Toccai con mano tremante il posto del suo petto dove c'era il cuore. "Rimarrò proprio qui per te."

"Me?"

"Si, Ashton, per te." Sussurrai, cercando di ricompormi.

Ero spaventata da morire. Stare si fronte ad Ashton ad aprirgli il cuore e a comportarmi come quella sentimentale nella situazione. Le mie mani si posarono sul suo petto mentre lui faceva un respiro profondo, incapace di dire una parola.

"Andiamo." Sussurrò e mi prese per un polso, mettendosi a correre.

Essendo me ed essendo completamente infatuata di quest'uomo lo seguì. Ci fermammo vicino un piccolo ruscello, un sorriso si formò sul suo viso mentre mi faceva avvicinare al bordo.

"L'ho trovato quando ho comprato la casa per mia madre." Disse, togliendosi le scarpe e arrotolando l'estremità dei jeans.

"Possiamo farci una nuotata." Suggerì, sollevandomi il vestito sulle cosce. Ashton mi rivolse un sorriso malizioso e si avvicinò.

"Tesoro, se c'è qualcuno che può sfilarti i vestiti sono io." Una scarica elettrica mi invase, facendo battere il mio cuore ancora più forte del normale.

Mi mordicchiai il labbro e annuì, cercando di non pensare molto al fatto che il mio intero corpo lo stava pregando. Ashton Irwin aveva una forte presa su di me e non faceva male; piuttosto era eccitante e io mi stavo sciogliendo sotto il suo tocco.

"Mani in alto." Io sollevai le mani, le sue sollevarono la stoffa a pois del mio vestito sopra la mia testa. Lo lasciò per terra, vedermi con il mio reggiseno senza spalline e le mutandine in pizzo bianche sembrava essere la sua cosa preferita.

Il mio corpo sembrava fosse stato avvolto dalle fiamme sotto il suo sguardo.

"Bianco." Diede uno strattone all'elastico delle mie mutandine, un sorrisetto divertito sulle sue labbra. "Segno di una vergine."

"Sappiamo entrambi che non è vero." Dissi, combattendo l'eruzione della mia tensione sessuale causata da un uomo e solo da questo uomo. "Mi hai avuto sotto la tua presa abbastanza volte da saperlo."

"Certo, Miss Campo." Passò il suo indice sul mio corpo fino al mio mento, sollevandomi la testa. "E posso dire che la tua pelle è la più fine."

Mi spinse contro di sé. Le intenzioni erano chiare e le mie mani afferrarono il bordo della sua maglietta, sollevandola e togliendogliela. Era una sorpresa, il modo in cui la sua bocca si posò sulla mia. L'azione era appassionata, le emozioni venivano espresse tramite i gesti invece che con le parole.

Mr. Irwin } a.f.i traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora