trente-huit. [2/2]

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Alexus Campo.

"E' estremamente bravo a letto?"

Sputai il mio the dentro la tazza e cercai di non sembrare preoccupata del fatto che Kale mi avesse appena chiesto se il mio fidanzato era bravo a letto. E lo era. Ashton era così bravo a letto che mi faceva venir voglia di tornare a casa e lasciare che lui mi prendesse tutte le volte che voleva.

"C'è una specifica ragione sul perché vuoi saperlo?"

"Dio, è orribile? Alexus, tesoro, perché stai sposando --"

"Non è male a letto." Dissi e feci un respiro profondo. "E' fottutamente pazzesco a letto."

Kale unì le labbra e annuì. "Beh, stavo per darti alcuni consigli su come farlo migliorare a letto, ma visto che è pazzesco.."

"Che cosa sai su come soddisfare una donna?" Chiesi, sollevando un sopracciglio. "A te piace prenderlo nel sedere."

"Questo è vero." Sorseggiò il suo drink. "Ho letto un sacco di articoli su Cosmopolitan."

Sbuffai. "Ashton fa sembrare Cosmopolitan una rivista per bambini."

Kale tossì e mi guardò serio non appena decise che aveva smesso di essere drammatico.

"Seriamente? E' così bravo?" Io arrossì e nascosi il viso tra le mani. "No, non ti nasconderai adesso. Mi dirai tutto."

"Non parlerò della mia vita sessuale." Mormorai e feci un respiro profondo. "Tutto quello che devi sapere è che è bravo a letto."

Kale sospirò e mise il broncio, sapendo che non mi sarei aperta solo perché lui voleva ogni singolo dettaglio su come Ashton mi scopava.

"Okay, dobbiamo davvero andare se vogliamo arrivare in anticipo all'appuntamento per il vestito." Disse Kale all'improvviso e si alzò, lasciando dei soldi sul tavolo prima di trascinarmi fuori dal ristorante e verso il negozio di vestiti che lui aveva praticamente minacciato.

****

"Stai sposando Ashton Irwin?" Il modo in cui mi stavano guardando e il loro tono di voce mi faceva venire voglia di gettarmi in una buca e seppellirmi viva. Il loro giudizio era chiaro.

Mi faceva sentire come se non fossi abbastanza buona per lui. Affondai i denti nel labbro inferiore mentre le due donne continuavano a guardarmi come se fossi un alieno di un diverso pianeta. Certo, era snervante e sarei dovuta uscire dal negozio, ma non potevo. Non quando il mio matrimonio era domani e il mio vestito non esisteva.

"Si." Mormorai. "Domani."

Loro mi guardarono e mi rivolsero un finto sorriso. "Ti troveremo un vestito."

"Non c'è bisogno, sorelle diaboliche, l'ho trovato io." Disse Kale, arrivando con un vestito con cui sembrava difficile camminare, ma che era così bello che non potevo rifiutarlo.

Le donne dietro di noi sussultarono per il soprannome che lui aveva trovato per loro solo guardandole una vola e mi sorrise.

"Prima che tu dia voce alle tue preoccupazioni, sappi che la parte di dietro è l'unica cosa troppo lunga e, essendo la persona fantastica che sono, ho già chiamato e ho fatto sistemare tutto perché potrei aver rubato uno dei tuoi vestiti per le misure."

Delle lacrime mi riempirono gli occhi mentre mi alzavo e abbracciavo Kale. "Sei la migliore damigella d'onore di sempre." Gli dissi e gli baciai la fronte prima di prendere il vestito e affrettarmi verso il camerino.

Quando me lo infilai era come se fossi già sull'altare orribilmente nervosa. I miei occhi si posarono sulla persona riflessa nello specchio. Non sembravo io, non mi sentivo completa. Soprattutto perché avevo capito che Ashton sarebbe stato sempre la mia metà. Sarebbe sempre stato la persona che quando era accanto a me mi avrebbe fatto sentire completa e parte di qualcosa.

Sembrava che sul vestito senza spalline ci fossero un centinaio di rose, il mio corpo era perfettamente avvolto dalla stoffa mentre mi guardavo. Era questo il vestito con cui mi sarei decisamente sposata.

****

Il giorno dopo mi svegliai completamente sola. Ashton non era accanto a me nel letto e la prima cosa che feci fu chiamarlo perché mi mancava. Come se mi stesse aspettando rispose subito alla chiamata.

"Buongiorno, Miss Campo." Sussurrò, facendomi sorridere.

"Non direi quel nome ancora per molto." Gli ricordai, stendendomi sulla pancia.

"Lo so." Potevo sentirlo ghignare dall'altra parte del telefono. "Mrs. Alexus Irwin."

"Amo il tuo cognome."

"Io lo amo quando si trova accanto al tuo nome." Ammise, mentre io tornavo a stendermi sulla schiena. "Grazie perché mi stai sposando."

"Dovrei ringraziarti io per aver trovato l'abilità di innamorarti di qualcuno come me." Risi, immaginando la sua faccia. Mi avrebbe mandato un'occhiataccia.

"Com'è andato il tuo giorno con Kale ieri? Ho pensato che eri davvero stanca quindi ti ho lasciato addormentare." Io mi mordicchiai il labbro e mi innamorai di nuovo di lui, se era possibile.

"Divertente, mi ha difeso da alcune signore che pensavano che fossi una bugiarda." Mormorai.

"Riguardo cosa?" Vai così, Alexus. "Non aver paura di dirmelo."

"Era un negozio di vestiti da sposa." Sospirai e mi leccai le labbra. "Pensavano che stessi mentendo quando ho detto loro che stavo cercando un vestito da sposa e poi mi hanno chiesto chi stavo sposando, quindi gliel'ho detto e praticamente mi hanno riso in faccia."

"Beh, il nostro matrimonio sarà dappertutto quindi quelle donne possono letteralmente baciarti il culo perché sarai una delle donne più ricche, piccola." Io sorrisi al pensiero prima di sospirare.

"Hai firmato l'accordo prematrimoniale?"

"Cosa?"

"L'ho visto sulla tua scrivania –non stavo cercando di spiare, ma era lì e l'ho letto e la tua penna era lì vicino, allora –"

"Non ho firmato niente, Alexus." Ashton sospirò. "Non ho paura che tu possa lasciarmi, sono sicuro che mi amerai e io ti amerò per sempre. E se tu dovessi mai lasciarmi, ti darei tutto quello che ho. Voglio dire, te ne andresti con il mio cuore e non voglio nient'altro se non ho te."

I battiti del mio cuore aumentarono al suono della sua sincerità che mi scaldava il cuore.

"Non ti lascerò mai, Ashton, a meno che non lo voglia tu."

"E io non vorrò mai che tu te ne vada, Alexus." Io sorrisi. "Non dovresti prepararti, piccola?"

"Non lo so, ho sentito lo sposo dire che la sposa potrebbe presentarsi in pantaloni di tuta e felpa e che lui la prenderebbe comunque nel mezzo dell'altare."

La risata di Ashton mi rimbombò nelle orecchie, la mia risata seguì la sua perché eravamo dei tali idioti che era difficile non pensare che fossimo perfetti l'uno per l'altro.

"Questo potrebbe essere estremamente vero." Si ricompose. "Le nostre mamme non lo troverebbero molto appropriato per le foto. Ti amo, Alexus."

"Io ti amo di più, Ashton."

Mr. Irwin } a.f.i traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora