Alexus Campo.
Mi stava guardando attentamente alla luce della luna che filtrava attraverso le tende. Non stavamo parlando, ma non importava. Era uno di quei momenti che mi ricordavano di quanto fossi innamorata di lui.
Le sue grandi mani mi accarezzavano il petto in modo circolare. Io sorrisi e portai le mani sotto la mia testa, ammirandolo. Era naturale, rilassato. Era così che amavo vedere Ashton soprattutto visto che lavorava duramente.
"Non mi hai mai detto quando hai intenzione di dire alle tue mamme che stiamo insieme da quasi quattro mesi." Mormorò Ashton, facendomi arrossire al pensiero.
"Um... Quando andremo a far visita a tua madre? Non lo so, magari potremmo fare una grande cosa di famiglia." Suggerì e lo guardai mentre univa le labbra e annuiva. "So che amerebbero incontrare tua madre."
"Stavo anche pensando che potremmo invitare i tuoi genitori naturali." Io mi irrigidì e feci un respiro profondo. "Sai, per superare la cosa?"
"Non so se è una buona idea, Ashton."
"Alex, piccola, non può succederti nulla di male quando sono al tuo fianco." Mi prese la mano e intrecciò le nostre dita, baciandomi gentilmente il polso. "Ti amo."
"Alex." Ripetei, sorridendo al suono del soprannome che non usava mai per me. "Mi piace."
"Si?"
"Si." Mi mordicchiai il labbro e mi spinsi contro di lui, liberando la mia mano dalla sua presa e posandola sul suo collo con l'altra. "Mi piaci anche tu."
"Ti piaccio?"
"Ti amo." Mi corressi e lo baciai. Lui sorrise e sfiorò il mio naso con il suo.
"Dovresti sposarmi." Disse e il mio respirò si bloccò.
"E' qualcosa a cui stavo pensando. Non l'ho detto solo perché sei qui, proprio accanto a me nella tua purezza. Non perché hai i capelli in disordine, non stai indossando nessun trucco o anche per il fatto che sei nuda. E' per il fatto che qualcuno come te --qualcuno così puro e addolorato e spaventato-- può amare qualcuno come me --un mostro, una persona che non ha mai conosciuto l'amore da un'altra persona. E' per questo che voglio sposarti."
La mia vista era annebbiata dalle lacrime che stavo trattenendo. I suoi occhi continuarono a rimanere su di me, il mio corpo tremava mentre singhiozzavo per poi portarmi una mano sul viso. Ashton mi portò semplicemente più vicina a se e mi baciò la testa dolcemente prima di sostare le mie mani dal mio viso.
"Mi hai appena fatto la proposta?" Chiesi, il labbro inferiore che tremava.
Lui annuì lentamente, anche lui sembrava sorpreso che l'avesse fatto. Unì le labbra e feci un respiro profondo.
"Me lo stai chiedendo perché lo vuoi o perché senti di doverlo fare per tenermi con te?"
"Entrambe le cose." Sussurrò Ashton. "So che sei qui e mi hai promesso che non te ne andrai, ma non posso fare a meno di aver paura. Non posso evitare di temere il giorno che deciderai di lasciarmi. E voglio sposarti perché sei il mio più grande sogno. Nessun incubo o quantità di denaro o paradisi terresti possono essere paragonati a te, mio tesoro."
Mi stesi su di lui e lo baciai con quanta più passione potevo, arrivando a provare dolore alle labbra. La sua lingua si scontrò con la mia, quasi sfidandomi. Infilai le dita tra i suoi capelli, le ciocche morbide al mio tocco prima di ritrovarmi sotto di lui. Le sue labbra mi succhiarono la pelle tra il collo e la clavicola prima che io gli circondassi la vita con le gambe mentre lui ci portava entrambi in una posizione seduta.
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Mr. Irwin } a.f.i traduzione italiana
Fanfiction[Secondo libro della 'The CEO Series'] "Abbiamo una cosa in comune, Miss Campo, ed è la mia maledetta lingua." Traduzione italiana della storia di @kingsofmuke, tutti i diritti e i meriti sono riservati a lei.