Per proteggerla

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Capitolo 3

Per proteggerla

Mezz'ora dopo essere uscita da Lamia Scale, Lluvia stava gironzolando per le strade di Margareth senza una vera e propria meta. Aveva scoperto che il treno per la cittadina dove abitava con Gray sarebbe partito quella sera e lei era stata costretta ad aspettare fino ad allora. Nella sua situazione non era il caso di tornare fino a lì a piedi.

Camminava a testa bassa con le braccia incrociate, quasi come se ai volesse abbracciare sa sola. Aveva bisogno di qualcuno con cui parlare...

Appena aveva saputo di essere in dolce attesa, non si era seriamente resa conto della situazione e solo dopo aver avuto del tempo per pensarci in modo serio, si era resa conto delle varie responsabilità che il ruolo di madre richiedeva. Ben presto la paura di non essere capace di far la mamma la invase.

Non aveva mai avuto delle grandi esperienze da babysitter... Al massimo aveva accudito per dei piccoli periodi Asuka e Nexus, ma da lì non aveva acquisito nessuna capacità con i bambini.

Spesso aveva sognato di averne uno con il suo Gray-sama, a dire la verità, anche più di uno. Però, come per quasi tutti i suoi sogni, era difficile credere che potessero avverarsi.

Eppure... lei era incinta del suo Gray-sama...

Che avrebbe fatto da lì in poi?

Vero, non credeva che Gray fosse diventato cattivo... Ma se non avrebbe accettato quella vita che cresceva dentro di lei?

L'avrebbe spenta solo perché lo avrebbe voluto lui?

Lei tentennò, benché lo amasse non avrebbe mai acconsentito a uccidere il frutto del loro amore.

"No, Lluvia non lo farà mai"

Scosse la testa riemergendo da sola dai suoi strani pensieri per poi ricadervici subito dentro

Aveva deciso.

Qualunque cosa sarebbe successa non avrebbe mai abbandonato quel bimbo. Probabilmente non sarebbe mai stata la mamma perfetta, ma avrebbe trovato un modo per crescere bene quella nuova vita. Con Gray... o senza.

Lo amava, perciò pensava che lui avrebbe accettato la situazione come una benedizione celeste, anche se nella realtà neppure la migliore sua possibile reazione sarebbe potuta essere quella.

-Signora? Signora! Dico a lei signora in blu!- qualcuno la tirò a forza dai suoi pensieri.

Lluvia riaprì gli occhi e si accorse che a furia di camminare, con la testa fra le nuvole, era finita in una piazzetta dove si stava svolgendo un mercato.

Una ragazzina, che avrebbe potuto avere all'incirca diciotto -diciannove anni, la stava chiamando siccome la maga della pioggia si era fermata in mezzo alla strada con gli occhi chiusi. Sembrava in trance. -Uh?-

-Lo sai che non dovresti fermarti così in giro?- la rimproverò la ragazza. Aveva i capelli corvini, gli occhi blu e un fisico magro ma con delle curve molto generose.

-Uhm... Lluvia lo sa... stava solo pensando- rispose per nulla scossa. Sembrava la stessa di sempre, da fuori.

-La prossima volta fai più attenzione, signora- continuò a sgridarla.

-Lluvia ha capito, non c'é bisogno di continuare a trattarla così.-

-Ehm... Hai ragione ho esagerato- ammise l'altra girando leggermente la testa di lato, fingendo di guardare altrove. -Scusi- si vedeva da lontano che non le era stato facile scusarsi.

Tragedie passate e futureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora