Capitolo 39
Laxus e Mira
Mirajane Strauss, dopo la conversazione con Erza, andò a trovare il suo ragazzo che era ancora steso senza sensi. Si sedette accanto a lui e gli sfiorò delicatamente il volto con una mano.
Ripensò alla domanda di Lluvia, quella in cui la ragazza le aveva chiesto come avesse potuto dimenticare di dire a Laxus che era incinta.
Dimenticato, eh? Che scusa patetica che aveva usato.
La verità era ben diversa: lei non glielo voleva dire.
Perché?
Sapeva bene che Laxus non voleva avere figli, anzi, lo sapevano tutti. Aveva provato a trovare uno spiraglio di luce che le facessero pensare il contrario, ma nulla. Ogni volta che il suo ragazzo vedeva un bimbo non faceva una piega, passava avanti e basta.
Per quanto lei lo amasse, non poteva accettare di non dare alla luce suo figlio solo perché Laxus non lo voleva. No, mai, non se lo sarebbe mai perdonato. E poi, lei amava i bambini. Aveva sempre pensato che ne avrebbe avuto minimo tre. Aveva pure pensato dei nomi... Alec, Larisa e S...
Qualcuno interruppe i suoi pensieri. Si girò di scatto, sentendosi presa in fallo. -Chi c'é?-
-Sono io, Storm- il biondo entrò posando sul un tavolo della minestra, alcune medicine contro il mal di testa e dell'acqua. -Gli saranno utili quando si sveglierà- le disse, facendo per andarsene.
Tuttavia, Mirajane lo fermò. -Sinceramente, quale sarà la sua reazione?- gli domandò, seria, guardando il volto dell'uomo che amava.
Storm si fermò con la mano sulla maniglia e nell'altra il vassoio verde botte che teneva premuto contro il petto. -L'hai capito- comprese.
-È stato semplice, l'ho capito alla fine del nostro primo incontro- dichiarò la Strauss, mostrano un sorriso dolce amaro e le lacrime agli angoli degli occhi. Si voltò per guardare il Devil Slayer, sperando che ciò che lei supponeva fosse sbagliato.
Storm si girò, incontrando gli occhi azzurri dell'albina che lo guardavano con speranza. Forse... avrebbe potuto mentirle... No, non a lei, almeno. Non lo avrebbe mai voluto. -Se ne andrà e non tornerà più. Non vuole avere figli e mai ne vorrà- raccontò, fulminando con lo sguardo l'uomo senza sensi.
Mira si rivoltò e strinse con disperazione la stoffa del suo vestito. -Lo sapevo...- sussurrò, colma di disperazione.
Il biondo fece un passò verso di lei e allungò un braccio per consolarla, ma, conscio che non poteva fare nulla, ritirò la mano e uscì velocemente dalla stanza.
-Storm, sei bianco come un cadavere- si fece beffa di lui Gajevy, allegra. Notando, però, lo strano sguardo dell'amico, il suo ghigno sparì, lasciando posto a una faccia confusa. -Cazzo ti é successo?- chiese, imbronciandosi.
In un'altra occasione, Storm l'avrebbe fulminata con lo sguardo, riprendendola, come una mamma, per il modo tutt'altro che femminile con cui si era espressa.
-Sai cos'è successo oggi alla gilda?- le chiese, ignorando le parole precedenti che gli aveva rivolto.
La ragazza dalle ciocche colorate aggrottò la fronte, per nulla felice di essere stata ignorata. -E cosa dovrebbe fr...- iniziò, fermata subito da un'occhiata demoniaca di lui, che la mise al suo posto.
Per Mavis, Storm sapeva come spaventare le persone; perfino una ribelle come lei. -Mirajane ha confessato di...- lei si bloccò spalancando gli occhi. -Questo é lo stesso giorno in cui Laxus la molla e se ne va per sempre!- esclamò.
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Tragedie passate e future
Fanfiction-Nel futuro, una guerra ha spazzato via una grandissima parte dei maghi di Ishgar e tutte le gilde sono state sciolte. Molte persone senza magia sono morte, anche se non c'entravano nulla- le parole di Storm, seppur riassumessero in breve senza dett...