Chiamami mamma

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Capitolo 55

Chiamami mamma

Llover e Rain si avvicinarono ai loro genitori. La prima era in allerta e guardava con diffidenza Lluvia, il secondo, invece, non sapeva bene come comportarsi o cosa fare. Il giovane mago dell'acqua non abbracciava sua madre da anni...

Non ricordava neanche bene come fosse la sensazione di un vero abbraccio materno...

-Salve...- sussurrò mettendosi accanto a Meredy e Lluvia. Le due stavano parlando, entrambe sconvolte dalle due rivelazioni.

"I bambini di Lluvia e Gray-sama sono perfetti! Lluvia è felice di avere due gemellini" pensava la maga dell'acqua, estasiata.

Meredy era meno felice e non faceva altro che fissare il suo futuro sposo. "È possibile che mi rapisca in futuro e mi costringa ad avere tre figli con lui? Non credo che lo sposerei consensualmente... Sì, esattamente, deve essere così."

-Rain-chan- Lluvia si svegliò dai suoi filmini a occhi aperti sulla sua famigliola felice. -Rain-chan, sono felice di incontrarti- mormorò sorridente toccandosi appena la pancia. Era già accennata, ma ovviamente non ancora grande.

Rain accennò una sorta di sorriso, un po' timido e insicuro. Non era abituato a una Lluvia così... Lui aveva conosciuto solo la tredicesima Spriggan. Una donna molto simile alla Lockser di Panthom Lord, ma più crudele. -Anche... anche io sono felice di incontrarti, Lluvia-obaa-san- sussurrò. Aveva anche visto una triste donna dal cuore ferito che era stata costretta a lasciare la propria famiglia per evitare che essa venisse colpita.

La turchina scosse la testa. -Chiama Lluvia solo "mamma", non c'è bisogno di essere formali con la propria mamma- gli cosigliò, allegra. "È bello quanto Gray-sama, ha i suoi occhi..."

Rain sbatté le palpebre, sorpreso. -Io... Va bene...-

-Mamma! Mamma! Per favore, mamma, torna a casa... Voglio la mia mamma...- un piccolo bambino di quattro anni correva in pigiama e scalzo verso una donna che gli dava le spalle.

Essa si girò, sentendolo gridare. -Rain-chan...- Lluvia distolse lo sguardo, non riuscendo neanche a reggere quello del figlio. -A mamma dispiace molto... però deve andare per tenere al sicuro te, Llover-chan, Papà-sama e tutti gli altri...-

-Ma io e Llover-nee-chan vogliamo solo la nostra mamma. Per favore, non tornare dai cattivi... È pericoloso- la supplicò il piccolo Rain sull'orlo delle lacrime.

Lluvia tornò indietro dal piccolo si chinò accarezzandogli la testa. -La mamma vuole aiutare tutti quanti. La mamma sa che è brutto per Rain-chan e Llover-chan, ma vuole che i cattivi non arrivino da voi e gli altri. Puoi capire, per favore, Rain-chan?- domandò guardandolo negli occhi.

Rain notò solo allora che la turchina stava piangendo e non riuscì più a trattenersi e scoppiò anche lui in lacrime. Le accarezzò il volto e tolse alcune lacrime che le rigavano il volto. -Stai piangendo...- sussurrò.

-La mamma è tanto triste, Rain-chan, per stare senza di voi, ma vi vuole tanto bene- gli assicurò lei posando una mano su quella del bambino. -Un giorno la mamma tornerà da voi e staremo tutti insieme- gli promise, abbracciandolo.

-Ti voglio tanto bene, mamma- le disse il bambino stringendola forte.

-Anche io, Rain-chan, anche io ti voglio tanto bene- Lluvia sembrava non volerlo più lasciare andare e, infatti, così era. -Lo so che è orrendo da dire, ma non chiamare Lluvia mamma- lo staccò con delicatezza.

Tragedie passate e futureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora