Lacrime

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Capitolo 4

Lacrime


Era una bella mattinata soleggiata, quel giorno. Alcuni uccellini stavano pure fischiettando mentre la futura mammina si stava alzando.

Sembrava tutto normalissimo e tranquillo. Peccato, che, la giovane non lo era altrettanto.

Da quando aveva scoperto di essere incinta, cioè neanche da ventiquattro ore, aveva paura su cosa fare o no, su cosa mangiare o meno.

Non sapeva nulla sulle abitudini da seguire quando si aspettava un bambino. E si pentì di non aver comprato qualche rivista prima di tornare a casa. Se almeno ci fosse stata Levy, avrebbe potuto chiedere a lei. Sicuramente avrebbe avuto qualche libro sull'argomento nella sua camera- biblioteca super attrezzata. Anche se solo per sbaglio, almeno un libro o due doveva averlo, su ciò che la futura mamma stava cercando.

Sospirò rassegnata. Prese alcune mele e mangiò quelle. La frutta doveva essere sana pure per i feti, giusto?

Il timore di aver ingerito qualcosa di inadatto al piccolo la invase. Meno male che ritornò in sé, ricordandosi di una volta in cui Bisca le aveva raccontato delle innumerevoli voglie che aveva avuto quando aspettava la figlia. Una fra queste era quella di mele avuta circa alle quattro di notte e lei le aveva mangiate.

Sospirò sollevata per poi mettersi a dare una sistemata alla casa, siccome era in disordine.

Purtroppo la nausea mattutina le arrivò e dovette interrompere tutto ciò che stava facendo. Quella doveva essere una delle cose più orrende di una gravidanza, secondo lei.

Appena ebbe finito i servizi si mise a lavorare a maglia. Era noioso stare da sole a casa, d'altronde, non era completamente sola.

Si toccò la pancia istintivamente: era ancora piatta. In fondo doveva essere incinta da poco, tre settimane. Un rossore ben evidente le invase le guance ricordando uno dei possibili giorni in cui, probabilmente, era rimasta in dolce attesa.

Era una notte tempestosa e pioveva a dirotto. Lei e Gray stavano guardando, attraverso una lacrima, un film di combattimento tra maghi. Avevano pure bevuto qualcosa, forse del saké, avevano ben presto iniziato a baciarsi e i vestiti avevano cominciato a essere subito superflui. Era l'unica vota in cui non riusciva a ricordare di aver usato delle precauzioni.

Si passò le mani sulla faccia, facendosi aria. Stava andando in ebollizione. E pensare che quella non era stata neanche la loro prima volta insieme...

In effetti la loro prima volta insieme era stata circa due mesi prima dopo aver passato un'allegra giornata di festa in quel paese. Era stato tutto normale e Lluvia si era comportata in un modo abbastanza ordinario, più del solito, almeno. Aveva perfino parlato in prima persona e non aveva chiamato tutti "rivali in amore", ma solo alcuni.

Per un po' avevano vissuto una giornata da ragazzi normali e non da maghi. Da quanto non avevano trascorso una giornata senza magia?

Lluvia non era mai stata una ragazza normale siccome sin da quando aveva memoria aveva portato la pioggia, mentre Gray aveva imparato da bambino la magia della trasformazione del ghiaccio.

Ancora euforici dopo i festeggiamenti, erano tornati a casa. Lluvia si era cambiata e si era infilata nel letto di Gray, oramai ci provava sempre e come da routine sempre veniva cacciata. Ma quella volta no, lui non disse niente, la strinse per i fianchi a la avvicinò a sé. Lei, ovviamente, non fece resistenza a quel gesto, anzi, ne fu felicissima. Era un segno che le sue avance stavano, finalmente, dando qualche piccolo frutto.

Tragedie passate e futureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora