L'altra viaggiatrice del tempo

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Capitolo 46

L'altra viaggiatrice del tempo

Terzo piano, quarta porta a destra.

Erano arrivati.

Mentre salivano, Storm e Gajevy non si erano neppure parlati o guardati. Quest'ultima era davvero innervosita da quella situazione e non faceva altro che insultarlo mentalmente con parole che una ragazza non avrebbe neppure dovuto conoscere. Lui, dal canto suo, per via paderna aveva ereditato l'essere chiuso con le persone quando ci teneva veramente, seppur provasse in tutti i modi ad essere diverso dal padre. Sta di fatto che non riuscì a dirle qualcosa, chiudendosi così in un bozzolo troppo simile a quello di Laxus. Tale padre, tale figlio, no?

Quando si ritrovarono davanti alla porta della camera affittata da Reed e Strawberry, sentirono dei versi provenire dall'interno. -Urla... femminili?- pensò ad alta voce il ragazzo dalla chioma bionda.

Gajevy, già irritata a causa di Storm, non ci pensò due volte a dare un forte calcio alla porta buttandola così giù. -Che sta succedendo qui?!- stava tirando fuori tutta l'irritazione che, stranamente, non aveva sbattuto subito in faccia allo Strauss.

La scena che si presentò davanti ai due era piuttosto... bizzarra. Tant'é che la ragazza dai capelli colorati si calmò all'istante e sgranò gli occhi marroni. -Ma che diavolo state facendo?-

Strawberry era a cavaccioni su Rain e gli stava cercando di chiudere la lampo di un costume da cameriera mentre lui si dimenava. -Lasciami stare, Strawberry-san!-

-Chiamami Strawberry-sama!- ribattè questa, seria. Era parecchio forte e anche non tanto leggera, tant'é che il povero ragazzo dai capelli blu scuro non riusciva proprio a togliersela da dosso. O almeno, non riusciva a togliersela da dosso senza dover usare le maniere forti e lui, da bravo ragazzo com'era, non avrebbe mai picchiato una sua amica.

-Strawberry-... sama?- Storm, con il suo sviluppato intuito, riuscì presto a capire in linee generali la situazione. "Lo sospettavo... ma è comunque una cosa sensazionale", pensò divertito.

Gajevy guardò il biondo e, dal suo sorrisetto uguale a quello di Mirajane, intuì che aveva capito la strana scena di cui si erano ritrovati spettatori. "Ma che dianime! Non ci sto capendo un corno!" pensò parecchio confusa. Ghignò però al vedere il suo amico in quella esilarante situazione -Dianime, Amefushi! Farsi mettere sotto da una ragazza... Non dovrebbe essere il contrario?- domandò retoricamente.

Sia la porpora che il blu avamparano. Era lampante il doppiosenso voluto dall'amica. -Gajevy- mormorò Strawberry, distrandosi, e permettendo così al Locbur di capovolgere la situazione e trovarsi sopra da lei. -R... Rain...- sussurrò sorpresa, strabuzzando gli occhi marroni.

Lui la guardò per un attimo facendo incontrare i loro sguardi, in seguito girò la testa di lato e si alzò in silenzio. -Gajevy-chan, Storm-kun, come mai siete qui?- domandò con quella sua solita aria cupa, sembrandolo però molto meno grazie all'imbarazzante costume da cameriera compreso di cerchietto per i capelli.

-Informazioni. Strawberry doveva darcele ma per vari motivi non ha potuto più farlo- si limitò a rispondere il biondo.

Gajevy squadrò il suo amico per poi incrociare le mani sul petto e ghignare. -Prima pensa a cambiarti, Amefush.-

Lui si guardò. Non sembrava imbarazzato o altro, il suo sguardo era semplicemente vacuo, al contrario di solo qualche attimo prima in cui cercava di scappare alla morsa della ragazza dai capelli color porpora. -Probabilmente è il caso- si limitò a dire.

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