I signori Lockser

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Capitolo 6

I signori Lockser

Era quasi sera quando Lluvia arrivò a Camelia, scortata da Lyon. Benché lei avesse cercato di obiettare sul fatto che lui portasse tutti i bagagli, che non erano neanche tanto pochi siccome aveva portato con se quasi tutti i suoi abiti e oggetti personali, il mago non glielo aveva permesso.

Primo: perché era una donna.

Secondo: per via del fatto che le donne in dolce attesa non dovevano compiere eccessivi sforzi.

Non aveva avuto il coraggio di contraddire Lyon dopo che le aveva detto che non era sano, per il bambino, che lei compiesse qualche tipo di sforzo. Avrebbe dovuto provvedere a prendere qualche tipo di libro sull'argomento, non poteva permettersi di fare qualcosa di non adatto a una donna incinta.

-La casa dei tuoi genitori é molto lontana da qui?- le domandò Lyon guardandosi intorno.

Lluvia fece lo stesso. In oltre otto anni erano cambiate parecchie cose, doveva ammetterlo. D'altronde non poteva essere altrimenti. Camelia era conosciuta, soprattutto, per l'essere una delle città più sviluppate di Fiore in ambito tecnologico, ma anche culturale.

Ma in fondo le strade erano quelle e riuscì ad orientarsi, con qualche sforzo. -Uhm...- si guardò in giro. -Manca poco.-

Dopo pochi minuti i due maghi arrivarono davanti a un ampio cancello blu notte. Lyon ne rimase sorpreso. Da lontano riusciva a vedere un'immensa villa collocata in mezzo a un grande giardino ben curato e rigoglioso. -Q... questa é casa tua?- aveva gli occhi e la bocca spalancati.

Lluvia non lo guardò neppure. Era anche lei leggermente sbigottita. Casa sua era parecchio cambiata dall'ultima volta che ci era stata, però, riuscì comunque a riconoscerla come tale.

Alzò gli occhi al cielo.

Stava piovendo.

Era tutto tornato come una volta: lei, la pioggia e quella grande casa.

Il cancello si aprì, la pioggia che la maga portava con sé doveva aver avvertito i genitori del suo arrivo. -Sì, questa é la casa di Lluvia.-

La fata cominciò a camminare lungo il giardino, un tempo più spoglio, senza però notare veramente tutti quei nuovi dettagli.

Lyon le camminava a qualche passo di distanza con in mano le valigie di lei. Aveva capito che la sua amata non voleva parlare, perciò stette zitto e volse lo sguardo sul luogo dove lei doveva aver passato molto tempo.

Se la immaginò giocare a palla, da bambina, in quell'immenso posto e, senza neanche farlo apposta, nei suoi pensieri lei era sola. Ci era andato molto vicino alla realtà degli eventi, inconsciamente.

Furono presto davanti la porta dell'enorme villa. Non era abnorme quanto quella Heartfilia, ma comunque grande. La porta si aprì di scatto e una donna dai capelli lilla intrappolò Lluvia in un abbraccio. - Llu-chan! Tesoro mio!-

Lluvia spalancò gli occhi e senza rendersene conto cominciò a piangere. -M... mamma....-

Lyon si mise in disparte, non volendo interferire in quella dolce scena famigliare. A quanto gli aveva detto la maga, lei non vedeva la sua famiglia da quando si era unita a Fairy Tail.

-Elettra che stai facendo sotto la pioggia?- un uomo dai capelli blu sbucò dalla porta.

-Patrick! Lluvia é tornata! Te lo avevo detto che questa é la sua pioggia!- la donna era entusiasta e non sembrava voler lasciare la figlia.

Tragedie passate e futureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora